Argento, i nuovi record del metallo prezioso attirano l’attenzione
pubblicato:Superata la barriera dei 60 dollari l’oncia, il fratello minore dell’oro fa discutere gli operatori. Il mercato del silver è molto diverso però da quello del metallo giallo e guidano la domanda gli usi industriali e per il fotovoltaico. Non mancano gli ETF per operare e gli standard LBMA di riferimento per i lingotti

Dopo i record degli ultimi anni dell’oro, un altro metallo prezioso ha attirato l’attenzione degli osservatori internazionali: l’argento. Assai meno famoso e frequentato del metallo giallo, il silver quota anch’esso in once troy, che valgono, come per l’oro, 31,103 grammi ciascuna.
Come l’oro, l’argento ha una lunga storia come riserva di valore e pilastro dell’oreficeria e dei preziosi, oltreché come metallo industriale.
Ha fatto scalpore nelle ultime ore il superamento della soglia psicologica dei 60 dollari l’oncia, barriera oltre la quale l’argento ha proseguito con nuovi record che oggi sulle piattaforme di BullionVault toccano i 64,48 dollari l’oncia, nuovi massimi storici.
Su questo nuovo massimo l’argento sconta un rally del 189% dai minimi del 27 febbraio 2024 a 22,28 dollari l’oncia.
Argento, gli standard LBMA
Come l’oro l’argento ha un ricco mercato fisico costituito soprattutto dalla compravendita di lingotti e monete preziose.
L’LBMA, la London Bullion Market Authority, che è appunto un riferimento nel settore globale dei metalli preziosi con standard che risalgono al 1750, raccomanda lingotti con una quantità minima di argento di 750 once troy e una massima di 1.100 once (ossia tra circa 23 e circa 34 kg di argento).
Il range ideale del lingotto è in realtà tra 900 e 1050 once (quindi tra 28 e 32 kg circa), le dimensioni indicativamente sono proposte in 300 mm x 130 mm x 80 mm (con scarti accettati di +/- 50 mm, +/- 20 mm e +/- 20 mm rispettivamente).
Il tenore minimo accettabile, ossia il grado di purezza richiesto ai lingotti in once, è di 999,0 parti per mille di argento.
Esistono anche standard LBMA in chilogrammi per l’argento: 1 kg di peso, con dimensioni del lingotto di 80/120 mm x 40/60 mm x 7/14 mm e un tenore maggiore e pari a 999,9 parti per migliaio.
Gli standard LBMA sono fondamentali anche per l’istituzione certifica i produttori di argento e quindi in qualche modo garantisce per la conformità di molti prodotti fisici che si trovano sul mercato. Nomi di peso che ricorrono nel mercato dell’argento sono Umicore, Valcambi, Metalor, Johnson Matthey, Sumitomo, Korea Zinc e Royal Canadian Mint.
Argento, un mercato spinto dall’industria, dal fotovoltaico e anche dall'AI
Il Silver Institute, che raggruppa molti operatori globali dell’industria dell’argento periodicamente monitora il mercato e pubblica dei rapporti sui suoi valori e attori.
L’ultimo suo World Silver Survey 2025 risale allo scorso aprile e fornisce come sempre una mappa accurata del mercato dell’argento.
Le stime per il 2025 (tratte da Metal Focus) ipotizzano una crescita della produzione mineraria di argento a 835 milioni di once, meno dei 900 milioni del 2016 e degli 839 del 2022, ma più degli 819 milioni del 2024.
Il riciclo di argento è un altro canale rilevante ed è stimato che fornisca al mercato altri 193,2 milioni di once quest’anno.
Residuali gli altri canali per una offerta complessiva di argento su scala mondiale attesa quest’anno a ben 1.030,6 milioni di once.
Lo spaccato della domanda di argento fornisce però diversi spunti d’interesse e caratteristiche, anche in contrasto con il mercato dell’oro.
Per esempio, per il metallo giallo il 49% della domanda è assorbito dalla gioielleria seguita da lingotti e monete (25%) e dalla domanda delle banche centrali (15%) [media decennale al 2024 calcolata dal World Gold Council].
Per l’argento gli equilibri della domanda sono affatto diversi: gli usi industriali dell’argento coprono infatti il 59% quasi della domanda, con 677,4 milioni di once attese nel 2025. Di questa montagna d’argento industriale, si stima che quest’anno 465,6 milioni di once saranno assorbite da industria elettrica ed elettronica (il 40,5% del totale) e ancora più in dettaglio che il fotovoltaico assorbirà ben 195,7 milioni di once (il 17% circa del totale).
Per la sua eccezionalità capacità di condizione e la sua resistenza alla corrosione l’argento si è dimostrato negli ultimi anni una componente preziosa dei pannelli fotovoltaici che hanno contribuito in maniera importante allo sviluppo della domanda di questo metallo.
L’anno speciale è stato il 2023, quando la domanda di argento per pannelli fotovoltaici è balzata a livello mondiale da 118,1 a 197,6 milioni di once, un incremento della richiesta del 63% circa che ha fissato un nuovo pilastro del mercato dell’argento. Una recentissima ricerca sul tema (Forecasting silver demand and supply by 2030: Impact of silver-intensive photovoltaic cells and sectoral competition) stima che entro il 2030 le forniture di argento potrebbero coprire soltanto il 62-70% della domanda proiettata nell’ampio range tra 48 mila e 54 mila tonnellate l’anno, con un contributo decisivo proprio dall’industria solare che dovrebbe costituire la componente più dinamica della domanda arrivando a intercettare una richiesta di 10.000/14.000 tonnellate l’anno.
L’espansione esponenziale dell’installazione di pannelli fotovoltaici ha un track record sorprendente e sostiene questa prospettiva: nel 2010 nel mondo c’era una capacità di generazione solare di 40 GW, nel 2022 ha raggiunto il Terawatt e nel 2024 i 2 TW. Secondo stime fornite da First Gold Group, ogni pannello fotovoltaico potrebbe contenere 20 grammi di argento e quindi un parco solare da 500 MW potrebbe richiedere ben 300 tonnellate di argento.
Ma c'è anche un altro impiego attualissimo e meno discusso dell'argento nell'elettronica dell'intelligenza artificiale. Sebbene infatti non tutte le GPI per l'AI richiedano l'impiego di argento, essendo questo il miglior metallo per capacità di conduzione, il silver trova un impiego importante in certi connettori che richiedono il passaggio di energia ad alto voltaggio e in certi giunti che richiedono un'efficienza particolare, anche leghe impiegate per il raffreddamento o scambiatori di calori usano spesso l'argento.
Altre componenti della domanda d’argento sono, sempre in ambito industriale, le leghe per la brasatura o per la saldatura con argento e altri impieghi industriali, che da soli dovrebbero coprire 158,9 milioni di once d’argento di domanda quest’anno.
Altri 24,2 milioni di once sono richiesti dalla fotografia (2,1% del totale) e 208,7 milioni di once, un altro 17% della domanda attesa a fine 2025, saranno da attribuire alla gioielleria.
L’argenteria di casa (piatti, posate, etc.) copre un altro 17,8% della domanda attesa, circa 204,4 milioni di once.
Come l’oro, l’argento nutre un ampio mercato di prodotti di investimento concentrato sugli ETP (Exchange-Traded Products), gli ETF sull’argento, ossia dei fondi d’investimento generalmente a replica passiva, che seguono i movimenti dei prezzi del metallo prezioso.
Di recente proprio nel mercato degli ETP sull’argento le cose sono cambiate: nel 2024 infatti la raccolta degli ETP sull’argento ha ripreso a mostrare una crescita positiva dopo due anni di deflussi.
Le attività complessive in argento di questo mercato sono così balzate l’anno scorso da appena 62 milioni di once a 1,038 miliardi di once (32.295 tonnellate). Nonostante la forte crescita dei prezzi dell’argento, gli investimenti sono rimasti stabili.
Quali ETF sull’argento?
Diversi ETF permettono anche al pubblico al dettaglio di operare facilmente sulle quotazioni del metallo prezioso. I più rilevanti che notiamo, per dimensioni, sono l’iShares Physical Silver ETC (IE00B4NCWG09), che ha asset in gestione stimati al 10 dicembre nell’ordine dei 3,28 miliardi di euro e performance in rialzo del 42% quasi in tre mesi.
Molto diffuso anche il Wisdomtree Physical Silver (JE00B1VS3333) che ha asset in gestione vicini ai 2,76 miliardi di euro e alle spalle un rialzo del 28,1% in tre mesi.
Molto acquistato anche l’Invesco Physical Silver (IE00B43VDT70) di dimensioni minori, con attivi in gestione per 877 milioni di euro circa e un rialzo del 30,8% negli ultimi tre mesi.
Come sempre, ogni valutazione va riservata ai documenti illustrativi dell’emissione (dal KID ai vari prospetti) e vanno ponderate con cura anche le commissioni previste dai gestori.
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