Banco BPM, la sospensione dell'ops di Unicredit? Provvedimento abnorme

di FTA Online News pubblicato:
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Il gruppo contesta il provvedimento Consob giunto su richiesta dell'offerente: "La Banca adotterà ogni opportuna iniziativa presso le sedi competenti"

Banco BPM, la sospensione dell'ops di Unicredit? Provvedimento abnorme

Ieri il titolo del Banco BPM ha registrato il terzo rialzo consecutivo e chiuso gli scambi a 10,02 euro. Stamane, dopo una nota che critica l'intervenuta sospensione da parte della Consob dell'offerta di scambio lanciata da Unicredit, il gruppo segna un ribasso dello 0,7% a 9,95 euro.

Nella seduta precedente il titolo si era avvantaggiato anche della decisione di Morgan Stanley di incrementare il prezzo obiettivo sul titolo da 11,00 a 11,80 euro.

Indiscrezioni di stampa riportano già della possibile impugnazione al TAR dell'eventuale sospensione dell'offerta pubblica di scambio in corso sul Banco BPM e lanciata dalla Unicredit guidata da Andrea Orcel.

Banco BPM critica la sospensione dell'offerta di Unicredit

Stamane, in una nota articolata, il gruppo ha confermato di avere appreso della sospensione di 30 giorni decisa dalla Consob. In particolare la decisione deriverebbe dalle "iniziative intraprese da UniCredit nei confronti della Presidenza del Consiglio dei Ministri in merito alle prescrizioni imposte col Decreto [Golden Power], tra l’altro, mediante l’Istanza di Autotutela e la richiesta di verifica dell’impossibilità di adempiere alle prescrizioni del Decreto [Golden Power] rivolta all’Amministrazione competente per il monitoraggio, nonché alla conseguente incertezza, allo stato, in ordine agli esiti di tali iniziative”.

La sospensione è stata definita dal Banco BPM di "particolare gravità". Il gruppo contesta il ricorso alle norme che prevedono questo provvedimenti per "fatti nuovi o non resi noti in precedenza", in quando l'eventualità di prescrizioni ai sensi del Golden Power era già contemplata in sede di annuncio dell'offerta.

Banco BPM aggiunge che Unicredit avrebbe comunicato "l'impossibilità di adempiere alle prescrizioni del Decreto Golden Power", un fatto nuovo - secondo Piazza Meda - che "dovrebbe determinare di per sé la decadenza dell'OPS".

Il Banco infine contesta che già l'offerta di Unicredit scontava un tempo più lungo rispetto a operazioni comparabili e per questo la sospensione di altri 30 giorni aggraverebbe ulteriormente l'operatività dello stesso Banco BPM.

Duro il giudizio finale di Piazza Meda che definisce il provvedimento "abnorme e in contrasto con la prassi dell'Autorità", per questo Banco BPM annuncia che adotterà ogni opportuna iniziativa presso le sedi competenti.

Ieri comunque Unicredit ha comunicato che nell'ambito dell'attività ordinaria di intermediazione svolta da UniCredit Bank GmbH, la società ha regolato in data 20 maggio 2025, per effetto dell'esercizio di opzioni call stile americano, scadenza 18 dicembre 2026 e 17 dicembre 2027, vendute prima del 25 novembre 2024, 3.084.462 azioni ordinarie di Banco BPM, pari a circa lo 0,2% del suo capitale.

Il titolo ha reagito piuttosto bene allo stacco del dividendo di lunedì 19 maggio, recuperando 40 dei 60 centesimi di euro della cedola.

Banco BPM, recuperato lo stacco della cedola, il titolo rischia dei ribassi nel breve

Graficamente i prezzi di Banco BPM hanno coperto ieri il gap lasciato aperto lunedì a 10,15 euro, la reazione vista nelle ultime sedute è tuttavia ancora temporanea e potenzialmente compatibile con la realizzazione di un nuovo segmento di ribasso. Come parzialmente confermato dai ripiegamenti dello 0,7% di queste ore a 9,95 euro.

Sotto ai minimi di lunedì sul grafico daily prenderebbe forma un testa e spalle ribassista, con target a 9,20 e 8,90 circa, dove troviamo anche il 50% circa del rialzo partito ad aprile.

Il rischio di un nuovo ribasso verrebbe allontanato in caso di superamento di area 10,30, ribadito oltre 10,60 euro. Via libera in tal caso verso 11,10 e 11,70 euro.