Brunello Cucinelli, ricavi preliminari +10,2% nel semestre
pubblicato:Fiera Milano reduce da un rally dopo la conferma del rinnovo del contratto con Fiere di Parma

Brunello Cucinelli venerdì ha tentato (senza molto successo, -1,28% a 107,80 euro) di limitare i danni causati dalla nuova uscita di Trump sui dazi.
Il titolo, soprattutto in avvio di seduta, ha tratto vantaggio dai dati sui ricavi preliminari nel primo semestre pubblicati giovedì dopo la chiusura del mercato: +10,2% a/a a 684 milioni di euro.
Particolarmente buona la performance in Asia (+12,5%), sottotono le Americhe (+8,7%). Da segnalare infine il +15,8% realizzato in Italia con 78,8 milioni di euro (quasi il 12% del totale di gruppo).
Prevista un crescita del 10% nel 2025 e 2026.
Il presidente e fondatore nella call di presentazione ha detto che i prezzi negli USA aumenteranno del 4% (poco, ndr) per compensare l'effetto dazi.
Equita ha incrementato il target dell'1% a 103 euro, Oddo BHF da 112 a 120 euro.
Brunello Cucinelli, l'azione a ridosso degli ostacoli di 112,9 euro
Da un punto di vista grafico possiamo osservare che il titolo Brunello Cucinelli è impegnato nel tentativo di riavvicinamento al massimo storico di metà febbraio a 133,40 euro dopo la massiccia correzione culminata con il minimo del 7 aprile a 87,90.
Il recupero si è spinto fin sui 112,90 toccati a metà maggio, riferimento decisivo da superare (con conferma in chiusura di seduta) per alimentare la tendenza rialzista di breve in direzione di 122 e quindi de record.
Oltre questo ultimo livello riattivazione del movimento ascendente di fondo verso 145 circa, lato alto del canale che guida il rally da giugno 2022. Discese sotto 103,40 potrebbero invece anticipare un test del minimo del 13 giugno a 96,55: l'eventuale violazione dello stesso creerebbe le premesse per il ritorno sugli 87,90.
Fiera Milano, a Rho Tuttofood per 8 anni
Balzo in avanti venerdì per Fiera Milano: il titolo ha guadagnato il 2,25% a 5,9 euro. I prezzi hanno oscillato tra 5,76 e 5,94 euro. Fiera Milano ha approvato in Cda l’esercizio dell’opzione per il rinnovo del contratto tra Fiera Milano e Fiere di Parma, assicurandosi l’esclusiva per le aree espositive di Rho dedicate a Tuttofood per ben otto edizioni, dal 2026 al 2040, con un investimento di circa 75,5 milioni di euro.
Questa decisione fa parte della strategia di consolidamento del portafoglio fieristico del gruppo, puntando su eventi ricorrenti ad alto valore aggiunto nel quartiere espositivo.
Fiere di Parma detiene l’18,5% di Fiera Milano, e il rinnovo a condizioni invariate rafforza l’alleanza tra le due società per mantenere Milano capitale dell’agroalimentare internazionale.
Recentemente Mediobanca Research aveva confermato il rating outperform su Fiera Milano, sottolineando la sua solidità finanziaria e il posizionamento strategico, mentre la società si distingue per la sostenibilità: nel 2025 è risultata vincitrice nella categoria "Piccole Imprese" dell’ESG Identity Corporate Index, grazie a eccellenti pratiche ESG, tra cui finanza sostenibile, sviluppo del capitale umano e responsabilità verso comunità e stakeholder.
Fiera Milano, in vista segnali di forza importanti sopra i 6 euro
Il titolo ha disegnato una fase laterale a partire dal massimo del 15 maggio a 5,94 euro. Questa fase laterale segue la rottura del massimo del 13 febbraio a 5,57 euro, avvenuta il 14 maggio, ora divenuta supporto per le flessioni. Se i prezzi dovessero riuscire a lasciarsi alle spalle area 6 euro verrebbe inviato un segnale di forza molto interessante, introduttivo a movimenti verso area 6,50 almeno. Resistenze successive a 6,75 euro e a 7,20 euro. La violazione di area 5,50 potrebbe segnalare l'avvio di una correzione del rialzo visto dal minimo di aprile, probabile una discesa in quel caso almeno fino in area 5 euro.