Busta paga, arriva nuovo aumento fino a 1.000 euro, per chi
pubblicato:Buone notizie per moltissimi lavoratori italiani: in arrivo un aumento in busta paga fino a 1.000 euro. Ecco chi potrà averlo.

Ottime notizie per numerosi lavoratori italiani: grazie alle trattative che porteranno al rinnovo del CCNL, diversi dipendenti potranno contare, nei prossimi mesi, su un aumento alla busta paga consistente. Si parla di maggiorazioni allo stipendio che potranno variare da 450 e 1.000 euro, a seconda dell’inquadramento. Non tutti i lavoratori italiani, però, potranno contare su questa ricca maggiorazione. Ecco tutti i dettagli e quali sono i settori coinvolti.
Aumento fino a 1.000 euro in busta paga: per chi
Il nuovo aumento che varia da 450 a 1.000 euro in più in busta paga, come anticipato, è legato al rinnovo del CCNL di riferimento.
Sono i dipendenti pubblici che potranno contare su uno stipendio più alto. Tuttavia, l’aumento non riguarda ogni lavoratore della Pubblica Amministrazione: com’è noto, esistono diversi comparti, ciascuno dei quali deve far riferimento a uno specifico CCNL.
L’aumento in questione riguarderà le amministrazioni centrali. In sostanza, i dipendenti impiegati in agenzie fiscali, ministeri e enti pubblici non economici potranno contare sulla maggiorazione.
Il nuovo CCNL non prevede però arretrati corrispondenti agli anni 2022 e 2023. È inoltre attualmente in fase di discussione la situazione relativa allo smart working e ai buoni pasto per i dipendenti in caso di lavoro a distanza.
Aumento in busta paga da 1.000 euro, ma non per tutti
Inoltre, non tutti i dipendenti delle amministrazioni centrali potranno contare sul medesimo aumento. Abbiamo infatti già anticipato che la maggiorazione sarà variabile.
L’Aran ha effettuato delle simulazioni per stimare l’effettivo aumento in busta paga che dipenderà dal rinnovo del CCNL. Stando alle stime, l’importo massimo pari a 1.000 euro spetterà ai dirigenti.
L’aumento medio, invece, si attesterà a 580 euro, mentre l’importo minimo è fissato a 450 euro.
Saranno i dirigenti di prima fascia a ottenere i 1.000 euro lordi di aumento allo stipendio, mentre quelli di seconda fascia dovranno accontentarsi di 570 euro lordi.
I professionisti degli enti previdenziali, invece, avranno un aumento di 650 euro, mentre professionisti di Ministero della salute, INPS, INAIL e Aifa potranno contare, grazie al rinnovo del CCNL, su una maggiorazione di 450 euro lordi.
Rinnovo CCNL amministrazioni centrali: tavolo di discussione al 5 giugno
Per il rinnovo del CCNL relativo alle amministrazioni centrali e, dunque, per l’introduzione dell’aumento in busta paga fino a 1.000 euro, il tavolo di discussione è previsto per il 5 giugno 2025.
In questa data, l’Aran incontrerà le organizzazioni sindacali per le trattative.
Secondo quanto riportato dall’Aran, la parte più significativa degli aumenti salariali, pari al +5,78%, entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2024.
A questo si aggiunge una quota ulteriore dello 0,22% (equivalente a circa 20 euro lordi in media al mese), che sarà corrisposta anch’essa nel corso dell’anno.
Tuttavia, per raggiungere un accordo definitivo, sarà fondamentale superare le obiezioni della CGIL, che sollecita un incremento delle risorse per garantire un recupero più adeguato del potere d’acquisto eroso dall’inflazione.
La CGIL Fp sottolinea infatti che, a fronte di un’inflazione complessiva del 16,5% tra il 2022 e il 2024, l’aumento contrattuale del 6% comporta una riduzione reale del potere d’acquisto superiore al 10%.
Inoltre, il sindacato fa notare che dalle somme indicate dall’Aran vanno sottratti sia l’adeguamento per l’indennità di vacanza contrattuale, sia l’anticipo una tantum corrisposto a dicembre 2023 per l’anno in corso. Di conseguenza, secondo i calcoli della CGIL, ai dirigenti pubblici arriverà effettivamente solo la metà dei 580 euro concordati.