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Bustine di zucchero addio, arriva il nuovo regolamento UE. Ecco tutti i prodotti vietati

di Chiara Turano pubblicato:
4 min

Bustine di zucchero vietate dal nuovo regolamento UE sugli imballaggi. Scatta l’addio anche per le bottigliette di shampoo negli hotel, vassoi, tubetti e molto altro. Ecco la lista nera dei prodotti a cui dovremmo dire addio.

Arriva una vera e propria rivoluzione nel mondo del packaging.

Mercoledì 30 novembre 2022 il vicepresidente della Commissione UE, Deal Frans Timmermans, investito della delega al Green, insieme al commissario all’Ambiente Virginijus Sinkevičius, dichiarano guerra agli imballaggi con un nuovo regolamento Ue che cambierà radicalmente le abitudini di tutti i cittadini europei, oltre che delle imprese.

Il tutto nell’ottica di ridimensionare l’eccessiva produzione di rifiuti che, con il passare degli anni, è andata via via ad aumentare invece di ridursi.

Più apertura quindi verso il vuoto al riuso, meno sul riciclo.

Via dunque bustine di zucchero, vassoi, bottigliette di shampoo negli hotel, ma non solo. Questa fase transazionale green avrà delle ripercussioni negative anche sull’occupazione in azienda. 

La commissione UE fa sapere che anche i posti di lavoro nel settore degli imballaggi monouso subiranno una sensibile riduzione, ma allo stesso tempo il nuovo sistema potrebbe colmare l’ammanco con circa 600 mila posti di lavoro creati nel settore del riutilizzo, in un arco di tempo che va fino al 2030.

Ma quali sono i prodotti a cui dovremo dire addio, oltre alle bustine di zucchero, e quali sono le novità legate ai nuovi divieti UE?

Vediamo subito di approfondire la questione.

Bustine di zucchero, un addio sofferto: l’invenzione risale al 1862

Il nuovo regolamento UE porterà all’eliminazione delle bustine di zucchero la cui invenzione risale al 1862. Sicuramente per gli abitudinari del caffè sarà un addio sofferto.

In verità, sono molte le tesi in circolazione sulla scoperta delle bustine di zucchero. 

Alcuni affermano che la loro nascita sia avvenuta a Philadelphia, altri ancora la attribuiscono ai due scopritori parigini del “sucre-pochettè” nel 1908, Loic de Combourg e Francois de la Tourrasse. 

Secondo altri, invece, le bustine di zucchero furono un’invenzione dell’imprenditore newyorkese Benjamin Eisenstadt, titolare di un caffè a Brooklyn, noto fabbricatore anche di bustine di tè. 

Lo stesso per incrementare i guadagni della sua attività propose ad alcuni noti produttori di zucchero di confezionarlo in bustine dal contenuto di pochi grammi.

Sfortunatamente non riuscì ad ottenerne il brevetto e col tempo alcuni zuccherieri si appropriarono della sua idea senza dargli un soldo.

La sua rivincita arrivò però nel 1957 quando invento la saccarina in polvere finita oltre America, dove fu accolta a furor di popolo.

Bustine di zucchero addio, arriva il nuovo regolamento UE. Ecco tutti i prodotti eliminati

Se la proposta UE dovesse essere accettata, le prime a scomparire dalla produzione e dal commercio saranno le bustine di zucchero. Un addio questo che potrebbe riportare in scena le zuccheriere ormai con un secolo di storia alle spalle.

Ma il nuovo regolamento UE si estende fino ad abbracciare altri prodotti.

Non solo le bustine di zucchero sono messe al bando, ma la stessa disciplina è prevista per gli imballaggi monouso di condimenti, salse e creme, conserve, piccoli flaconi di shampoo negli hotel.

Addio quindi alle bustine di zucchero nel settore Horeca (hotel, ristoranti, caffè).

Presunto stop anche i vassoi, le scatole. Salvo eventuali modifiche al regolamento UE, l’addio riguarderà anche quei prodotti che si servono di imballaggi monouso per condimenti, salse e conserve, zucchero, creme per il caffè.

L’eliminazione non riguarda invece gli imballaggi che accompagnano gli alimenti d’asporto, da consumare subito, senza che sia necessaria una nuova preparazione.

Qual è l’obiettivo del nuovo regolamento UE

Ovviamente alla base dei divieti imposti dal nuovo regolamento UE ci sono delle motivazioni ben precise.

L’addio alle bustine di zucchero e di altri prodotti muove nella direzione di voler tagliare il 15% pro-capite (per ciascuno Stato membro dell’UE) dei rifiuti di imballaggio entro il 2040, rispetto al 2018.

Un obiettivo da raggiungere a piccoli passi fino ad arrivare, ad esempio, entro il 2024 a coprire circa l’80% delle bevande da asporto con imballaggi da riuso, oppure utilizzando i contenitori dei consumatori, il cui arrivo è stimato al 20% nel 2030.

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