Azimut accelera sulla nuova banca TNB

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
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La nuova banca di riferimento dell’asset manager indipendente valutata 1,2 miliardi di euro. Azimut porta l'obiettivo di utile 2025 a un miliardo di euro

Azimut accelera sulla nuova banca TNB

Il mercato sembra apprezzare l’accelerazione di Azimut sul dossier della nuova banca TNB. Il titolo del gestore indipendente fondato da Pietro Giuliani segna infatti durante i primi scambi di oggi un allungo in controtendenza fino a un massimo di 27,24 centesimi che praticamente colma il gap apertosi sul grafico con lo stacco del dividendo da 1,75 euro di lunedì scorso. Poi sull'azione prevalgono le vendite diffuse nel primo pomeriggio (-0,19% a 25,82 euro nel primo pomeriggio), ma il segnale è positivo.

Azimut, la valutazione di TNB

Azimut ha siglato con FSI SGR un accordo vincolante per la creazione della nuova banca TNB che viene valutata 1,2 miliardi di euro. L’operazione complessiva prevede che Azimut prima acquisisca una banca – si è parlato di recente della licenza della Banca di Sconto di IBL – e che poi selezioni un perimetro di attività di distribuzione e altri asset da scindere nella nuova TNB.

A quel punto FSI, affiancata da altri investitori (compresi alcuni manager e consulenti coinvolti), rileverà l’80,01% della nuova banca.
Azimut, che quindi manterrà il 19,99% di TNB, ha spiegato che prevede un pagamento immediato di 240 milioni di euro in contanti.
Poi è prevista una componente fino a 210 di milioni di euro di cash deferred, tramite dividendi o riserve di TNB o al momento dell’uscita di FSI.
Infine sono previsti earn-out fino a 760 milioni di euro al raggiungimento di determinati obiettivi (ritorni sull’investimento di FSI, ammontare conti correnti o deposito). Comunque importi da corrispondere al momento dell’uscita di FSI (liquidation preference).

Azimut prevede di deconsolidare con il deal circa 52 milioni di euro di utile netto pro-forma 2024.

Azimut, la nuova banca parte da 25,6 miliardi di masse

La nuova banca TNB sarà guidata da Paolo Martini, attuale CEO di Azimut Holding. TNB conterà più di 900 professionisti e masse totali per 25,6 miliardi di euro, sarà quindi da subito uno dei primi 10 consulenti finanziari d’Italia.

L’obiettivo è la creazione di una piattaforma di wealth management, digitale e ‘bank-enabled’ capace di generare valore per sé e per la casa madre Azimut. Il progetto farà leva su un set di diritti di governance solido con un patto parasociale stretto tra i soci e su un accordo di distribuzione con Azimut della durata di almeno 20 anni. La partnership sarà incentrata soprattutto su gestione del risparmio, consulenza finanziaria e servizi bancari.

Azimut ha previsto un meccanismo di garanzia che prevede commissioni sui suoi prodotti distribuiti da TNB di almeno 2,4 miliardi di euro per un periodo minimo di 12 anni, ossia commissioni nette l’anno di almeno 200 milioni di euro.

In questo modo l’asset manager intende stabilizzare i flussi, se i target non saranno raggiunti TNB potrà corrispondere la differenza o estendere la durata della garanzia (fino a massimo 30 anni). TNB diventerà comunque il riferimento di Azimut per i servizi bancari e lo supporterà con servizi come conti correnti, conti deposito e servizi bancari digitali avanzati.

Il presidente Pietro Giuliani ha parlato un’operazione capace di accrescere il valore per gli azionisti di oltre 3 miliardi (fra valutazione dopo le imposte e ricavi commissionali).

Il gruppo Azimut intanto continuerà a sviluppare il proprio ruolo di consulente globale e indipendente con 800 consulenti in Italia, oltre 850 professionisti nel mondo e masse totali da oltre 100 miliardi di euro.

Confermati gli obiettivi di una raccolta netta quest’anno da circa 10 miliardi di euro e aggiornato il target di utile netto da 1 miliardo di euro nel 2025.

Equita ha calcolato in 13,4 volte gli utili 2024 il valore di TNB. Nei prossimi mesi il gruppo Azimut dovrebbe decidere come impiegare i proventi dell’operazione, se ricorrere a operazioni di crescita organica o inorganica oppure distribuire tramite dividendi o buyback.