Pirelli e Ferragamo giù dopo i risultati

di FTA Online News pubblicato:
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Pirelli batte le attese ma peggiora la guidance, dati Ferragamo sotto il consensus

Pirelli e Ferragamo giù dopo i risultati

Pirelli & C ha chiuso l'ultima seduta della settimana in calo del 2,64% a quota 5,764 riuscendo comunque a limitare i danni dopo essere scesa nell'intraday fino a 5,648 euro. I prezzi hanno toccato i bottom da inizio maggio dopo i risultati del primo semestre 2025 leggermente migliori rispetto alle attese.

Risultati sopra le attese ma guidance rivista al ribasso

I Ricavi sono apparsi in crescita dell'1,5% a quasi 3,5 miliardi di euro, l'EBITDA adjusted è stato di 793 milioni (consensus 778), l'Utile netto è salito del 14,1% a 264 milioni (consensus 250), mentre l'indebitamento netto si è attestato a 2,68 miliardi (consensus 2,71). Il secondo trimestre ha evidenziato però un rallentamento e il management ha peggiorato la guidance 2025 sui ricavi portandola a 6,7-6,8 miliardi di euro da 6,8-7,0 miliardi.

Da segnalare che detti risultati sono stati approvati a maggioranza con il voto favorevole di 9 consiglieri su 15. Hanno votato contro il Presidente Jiao Jian e i consiglieri Chen Aihua, Zhang Haitao, Chen Qian e Fan Xiaohua, mentre Grace Tang si è astenuta.

I consiglieri che hanno espresso voto contrario alla relazione finanziaria semestrale hanno motivato il loro dissenso unicamente in ragione della dichiarazione di avvenuta cessazione del controllo di Sinochem su Pirelli, in continuità con quanto fatto in occasione dell'approvazione del bilancio 2024.

Pirelli, l'analisi tecnica

Graficamente quota 5,70 si conferma supporto strategico per il titolo, capace anche nella seduta di venerdì, di limitarne il calo, mantenendo così la correzione in atto dai massimi di fine maggio, sul 38,2% di ritracciamento del rialzo partito ad aprile. Sopra 5,70 dunque il quadro grafico resterà ancora moderatamente positivo, con i prezzi che potrebbero provare a risalire ulteriormente la china per andare a coprire il gap down del 23 giugno a 6,012 euro. Oltre tale riferimento lo scenario migliorerebbe sensibilmente e si creerebbero i presupposti per rivedere i citati massimi di maggio in area 6,30. Sotto 5,70 invece i prezzi rischierebbero di percorrere il percorso opposto per ampiezza di movimento, scendendo inizialmente verso 5,40 e poi in direzione di 5,22 circa, gap up del 25 aprile scorso.

Ferragamo in calo, Banca Akros peggiora valutazioni

Debole venerdì Salvatore Ferragamo. Il titolo ha ceduto l'1,44% a 4,912 euro dopo avere oscillato tra 4,82 e 5,035 euro. Banca Akros ha rivisto il giudizio sul titolo.

Il downgrade deciso da Banca Akros su Salvatore Ferragamo, con passaggio da Neutral a Reduce e prezzo obiettivo tagliato da 5,50 € a 4,50 €, si fonda su dati ormai incontrovertibili:

Risultati del secondo trimestre e primo semestre (H1 2025)

Ricavi in calo del 7,1 % su base costante, scesi a 474 mln €, molto più del consensus, soprattutto a causa del collasso del canale wholesale, in contrazione del 14–18 % (105 mln €). Il canale Direct-to-Consumer segna -5 % circa. Le vendite in Asia-Pacifico cedono il 16–18 % su anno, compresi drammatici -23 % in Giappone e Cina.

Risultato operativo rettificato negativo per circa - 3 mln € nel semestre (contro un consenso di +10 mln €), mentre il risultato netto evidenzia una perdita di 16 mln €, a fronte di un utile di 6 mln € nello stesso periodo del 2024. I margini cedono in media 500 bps su anno, al 15 % di EBITDA.

Fattori che Giustificano la Decisione di Akros

(a) Revisione delle stime 2025–2028

Akros ritiene che anche prevedendo un taglio medio–alto dei costi operativi, il margine resterà sottile. Le previsioni sulla perdita rettificata 2025 salgono a circa -10 mln €, con un calo a doppia cifra degli EPS per l’intero arco di piano.

(b) Visibilità sul mercato assente

Il contesto globale rimane incerto: la domanda di beni di lusso ha evidenti segnali di stasi, soprattutto in Asia. La volatilità dei tassi di cambio pesa pesantemente sul margine lordo e netta redditività.

(c) Mancanza di leadership stabile

Il gruppo è ancora senza AD ufficiale dopo l’uscita di Gobbetti a marzo. La selezione del nuovo CEO è ancora in corso, rendendo più complesso definire una strategia aziendale credibile e stabilizzante.

Implicazioni sulla Valutazione

Prezzo obiettivo a 4,50 €: circa il 20 % sotto le valutazioni storiche (5–6 €), evidenziando una prospettiva di “fair value” più modesta.

Rating “Reduce”: segnale che Banca Akros prevede performance inferiori al mercato, benché il titolo fosse stato previdente nel recente passato.

Rischi & Catalizzatori da Monitorare

L’implementazione del turnaround attivato dal CdA, che include razionalizzazione SKU, enfasi su calzature e pelletteria di heritage, revisione dei canali wholesale e marketing (commenta Reuters sulla strategia avviata a fine luglio: “focused action plan”).

Volatilità macro e turistica: il default su turismo globale può ridurre ulteriormente il settore DTC, soprattutto in mercati come Giappone e Europa.

Evoluzione del CEO search: un nome credibile e l’esperienza da leader potrebbero rassicurare sugli obiettivi operativi mai chiaramente espressi.

Eventuali revisioni al ribasso o ulteriore deterioration dei dati wholesale: potrebbero spingere il prezzo residuale più in basso.

L'analisi del grafico

Il titolo ha avvicinato venerdì il supporto critico di area 4,70, minimo di aprile. Fino a che i prezzi rimarranno al di sopra di questo supporto le oscillazioni delle ultime settimane potranno ancora essere considerate una zona di accumulazione, una fase preparatoria ad un rimbalzo. Per assecondare questo scenario i prezzi dovranno però salire al di sopra di area 5,10, con resistenza critica in quel caso a 5,50 circa. La violazione di area 4,70 rappresenterebbe invece una fragilità preoccupante per il destino del trend. Probabile in quel caso il raggiungimento di area 4,30 almeno.