Dovalue torna all'utile nel 2024
pubblicato:La società conferma i target al 2026 e indica un ottimo inizio d'anno, ma il titolo oggi soffre ancora a Piazza Affari

Torna in profitto il conto economico di Dovalue nel 2024, ma diverse voci sono ancora in calo nell'anno di transizione al nuovo assetto con Gardant. La cassa del gruppo tiene e gli obiettivi sono confermati, ma la reazione dei mercati è ancora fredda.
Dovalue, luci e ombre dei conti del 2024
Il colosso dei crediti deteriorati Dovalue ha chiuso il 2024 con ricavi lordi stabili a 479,2 milioni di euro (-0,4%), ma superiori al consensus raccolto dalla stessa società a 469 milioni di euro.
L’ebitda ordinario (al netto delle poste non ricorrenti) di Dovalue è calato lo scorso anno del 7,8% a 164,8 milioni di euro, ma gli analisti si aspettavano soltanto 159 milioni di euro per questa voce. Dinamica simile anche per l’ebitda complessivo (con poste non ricorrenti), in calo del 12,1% a 154 milioni di euro, mentre il consensus era a 150 milioni.
L’anno scorso però Dovalue è tornata all’utile: il 2024 si è chiuso con un utile netto ordinario di 6,7 milioni di euro contro il rosso da 1,8 milioni del 2023. Il consensus degli analisti però in questo caso era molto superiore, a 17 milioni di euro.
Leggermente sotto le stime (137 mln) anche il Gross Book Value, quella metrica di settore fondamentale che indica il portafoglio gestito e che per Dovalue è balzata l’anno scorso del 12,5% a 135,62 milioni di euro, sfiorando le attese degli analisti. Il gruppo ha rivendicato che in un anno di transizione è stato superato l’obiettivo di 8 miliardi di nuove masse e se ne sono aggiunte circa 10 miliardi, fra Italia, regione ellenica e iberica.
Leggermente sotto le stime, ma in questo caso è un bene, anche il debito netto di Dovalue che a fine anno è di 514,4 milioni (+8,1%) contro i 519 milioni delle attese. Migliora comunque quella metrica importante della sostenibilità che è la leva finanziaria (debito/ebitda ricorrente) che passa da 2,7x a 2,4x.
In questa prospettiva Dovalue segnala di avere portato da 79 a 84 milioni di euro i flussi di cassa da attività operative, con un cash conversion in crescita dal 44% al 54% (dell’ebitda). Ma il free cash flow è rimasto a 28,2 milioni (dato positivo con ebitda in calo) e le dinamiche dei flussi di cassa sono state bilanciate dall’effetto netto dell’operazione Gardant.
Dovalue, l'avvio del 2025 promette molto bene
Dovalue è entrata – riporta la nota sui dati preliminari – con forte slancio nel 2025, con 5,4 miliardi di gross book value da nuovo business, praticamente il 70% dell’obiettivo annuale in soli due mesi (target: 8 mld). C’è una pipeline potenziale già identificata in 35 miliardi di euro. Per questo il management ha confermato la guidance al 2026 del piano industriale.
In quest’anno 2025 Dovalue si aspetta ricavi tra 600 e 615 milioni di euro (che nel punto medio implicherebbero un balzo del giro d’affari del 26,7%) e un ebitda ordinario tra 210 e 220 milioni (che in media implica un balzo di oltre il 30%). La leva finanziaria dovrebbe inoltre scendere ancora a 2,0x con una generazione di cassa da 60 a 70 milioni.
L’integrazione di Gardant rimane una priorità, sono già state conseguite sinergie del 20%, nel 2025 si punta al 40%
Dovalue ha completato l’acquisizione a fine novembre per 230 milioni oltre ad azioni di nuova emissione pari al 20% della nuova entità.
Il 17 dicembre inoltre Dovalue ha concluso un aumento di capitale da 150 milioni a sconto del 25,7% Il management però si dice già soddisfatto dei primi apporti di Gardant al business.
L’amministratore delegato di Dovalue Manuela Franchi ha anche confermato la strategicità del business ancillary, servizi aggiunti a quelli tradizionali di gestione dei deteriorati che comprendono la fornitura di informazioni commerciali, legali, immobiliari e il supporto a investitori e alle attività di coinvestimento.
Dal conto economico di Dovalue si apprende che su circa 480 milioni di ricavi lordi nel 2024, Dovalue ha ottenuto da questo business 84 milioni di euro in forte crescita dai 64 mln del 2023 (dato restated). Il management è comunque attento a tutte le opportunità che potrebbero derivare anche dall’attuale fase di consolidamento del settore bancario.
Il titolo di Dovalue, dopo un’iniziale reazione positiva dei corsi ai risultati e un allungo fino a un massimo intraday a 1,82 euro, ha avviato un ripiegamento che persiste nel pomeriggio di questa ultima seduta di ottava. L’azione cede il 4,21% e si riporta a 1,638 euro. Il quadro grafico mostra un trend ribassista di lungo periodo molto forte, solo parzialmente mitigato dal recente recupero dai minimi storici aggiornati a novembre a 91,75 centesimi. Il superamento recente della media mobile esponenziale a 50 sedute (che anche oggi ha agito da supporto dinamico) è stato un altro buon segnale, ma serviranno ben altre conferme.