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Borse, ma è davvero passato il peggio?

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
4 min

Lo studio del passato può essere di aiuto nell’interpretazione della situazione attuale. I recenti rialzi delle borse come si inquadrano se confrontati con quelli precedenti?

Borse, ma è davvero passato il peggio?

Lo studio del passato può essere di aiuto nell’interpretazione della situazione attuale. I recenti rialzi delle borse come si inquadrano se confrontati con quelli precedenti?

Dow Jones Industrial, impariamo dal passato

Lo studio del passato è un esercizio che può essere utile per inquadrare la situazione presente, pur nella consapevolezza che, come scritto in quasi tutti i disclaimer, il conseguimento di determinati risultati in passato non è garanzia per il futuro.

Negli ultimi mesi si sono accatastati articoli e commenti di analisti che cercavano d'interpretare il calo visto quest'anno confrontandolo con quelli passati: il 12% circa di ribasso del Dow Jones Industrial nel 2022 come si rapporta con i crolli del passato?

Una prima osservazione che verrebbe da fare in risposta a questi tentativi di leggere il presente con lo sguardo volto indietro è che la situazione attuale è molto diversa rispetto a quelle che ci hanno preceduto.

Due caratteristiche chiave del presente

Le differenze sono innumerevoli, ne citiamo solo un paio che permettono di capire quanto i mercati si muovano in un contesto diverso dal passato: il bilancio della Federal Reserve è attualmente a 8677 miliardi circa, ha toccato un massimo a inizio anno in vista dei 9000 miliardi, ma fino al 2008/2009, periodo dell'ultima vera recessione per l'economia Usa, lo stesso bilancio era solo di 900 miliardi circa, la banca centrale si è quindi resa protagonista di un intervento mastodontico a sostegno dell'economia e dei mercati negli ultimi anni, un sostegno che ha creato però degli squilibri difficili da comprendere fino in fondo e quindi da gestire.

Il secondo aspetto di portata epocale da tenere in considerazione è che il Consumer Price Index (Percent Change from Year Ago, Seasonally Adjusted) a settembre è risultato in crescita negli Usa dell'8,2%, il valore più alto dal gennaio del 1982.

In un contesto come questo ipotizzare che il ribasso della borsa possa avere scontato tutti gli elementi negativi solo perchè l'entità della discesa è simile a quanto già visto in passato e che il mercato possa pensare di ripartire al rialzo dal momento che la Federal Reserve potrebbe decidere in un prossimo futuro di rallentare la velocità dell'aumento dei tassi d'interesse è quanto meno azzardato.

Conosciamo un nuovo indicatore, il price ROC

C'è comunque un indicatore che può essere utile per tentare di tracciare una mappa dei possibili movimenti dei prezzi, ed è il "price rate of change" calcolato a sei mesi, ovvero la variazione percentuale che i prezzi hanno in un determinato momento rispetto al valore dei sei mesi precedenti.

Questo indicatore ha una caratteristica interessante, ovvero tende a oscillare nell'ambito di valori abbastanza stabili.

Nella parte alta del grafico dell'indicatore troviamo molti massimi importanti, separati tra loro spesso da intervalli di diversi anni, nell'area del 23/25% (con alcune eccezioni, ad esempio il 1986 e il 2009, al 35% circa), nella parte bassa invece i minimi rilevanti sono concentrati nell'area -25% (anche in questo caso c'è un'eccezione, il -38% del 2009), livello toccato nel 1962, nel 1974, nel 1988, nel 2002 e superato appunto nel 2009.

Durante la crisi del Covid, a marzo del 2020, l'indicatore price ROC è sceso fino al -18,5% circa, nel 2022, a settembre, prima dell'inizio dell'ultimo rimbalzo, il price ROC era invece sceso fino al -17,5% circa.

Dow Jones, durerà il rimbalzo?

Attualmente, per il Dow Jones Industrial, il price ROC è tornato in area -3%. Effettivamente quindi, dopo il crollo della prima parte dell'anno, si è verificato un rimbalzo decisamente rilevante.

Ma è ragionevole pensare che con una situazione così deteriorata come l'attuale, dove la Fed (e le altre principali banche centrali) ha già sparato tutte le cartucce che aveva per sostenere l'economia e che anzi si trova in condizione di doverla strangolare per evitare che l'inflazione vada fuori controllo, e dove le tensioni geopolitiche aumentano (il confronto tra Cina e Usa per adesso si svolge per il tramite della Russia, ma prima o poi i due giganti rischiano di venire direttamente in contatto), il price ROC a 6 mesi non scenda nemmeno a testare quel -25% che ha già raggiunto tante volte in passato?

Ciascuno ha il diritto di farsi una propria idea sulla questione, spesso accade che prima i mercati si muovono e poi gli investitori, e gli analisti, trovano le spiegazioni ai movimenti, quindi è anche possibile che veramente il peggio sia già nei prezzi e che nei prossimi mesi il price ROC passi in positivo, ma il rischio invece che dall'attuale -3% del Dow si scenda verso un -25% resta elevato.

Quali sono i target per il Dow Jones?

Visto che in questo momento tutte le opinioni hanno uguale dignità vi dirò quella che è l'opinione di chi scrive: il rimbalzo che è partito dai minimi di settembre-ottobre probabilmente non è ancora terminato, ma al tempo stesso è molto improbabile che le borse possano superare i 3/4 di ritracciamento del ribasso dai massimi d'inizio anno (i 35000 punti di Dow) mentre è molto probabile che successivamente si realizzi una nuova discesa con obiettivi ampiamente al di sotto dei minimi di quest'anno, per il Dow tra i 23500 e i 24500 punti.