Fintech, arriva la classifica della Banca d’Italia
pubblicato:Via Nazionale mette a punto un metodo in un documento utile per la comprensione di quel variegato universo che nasce dalla contaminazione della finanza con la tecnologia

L’incrocio tra la finanza e la tecnologia è stato da sempre uno dei più prolifici del mercato e negli ultimi anni ha costretto sempre più spesso a un ripensamento complessivo delle infrastrutture dei mercati. Nuovi modelli di business più che nuovi servizi si potrebbe dire.
Il tema tutt’altro che accademico sotto altra prospettiva è stato appena analizzato anche dal presidente uscente della Consob Paolo Savona, che ha definito non a caso il tema delle criptovalute una faglia tellurica. Quale che sia l’approccio a queste istanze è comunque innegabile che solo pochi anni fa senza lo sviluppo delle tecnologie blockchain e la diffusione di massa delle piattaforme di investimento il problema degli impatti delle cripto sui sistemi finanziari non si sarebbe neanche potuto porre.
Banca d'Italia avvia una classifica 'multi-label' del fintech
Per questo è sicuramente utile l’ultimo sguardo della Banca d’Italia sulla complicata galassia delle Fintech. Inserita nella collana “Mercati, infrastrutture, sistemi di pagamento”, la “Metodologia di classificazione del Fintech” pubblicata da Alessandro Lentini, Daniela Elena Munteanu e Fabrizio Zennaro fornisce rapidamente dei riferimenti essenziali per chi provi ad avventurarsi nella avvincente geografia delle nuove tecnologie di mercato.
La scelta cade su una mappatura multipla sottoposta a revisione annuale e con terminologia esclusivamente inglese.
Fintech, i settori della classifica
Cinque i pilastri tassonomici del Fintech secondo via Nazionale.
1) Credit. Sono le attività di credito di vario tipo: Deposit, Credit Scoring, NPL Management e Digital Lending
2) Payments. I pagamenti sono strutturati su un processo verticale di quattro fasi principali: emissione, trasferimento, compensazione e regolamento (clearing & settlement) e conservazione (storing). Si tratta di una funzione fondamentale nella quale è ricompresa anche la Centra Bank Digital Currency (CDBC) ossia la possibilità di una moneta digitale della banca centrale come avverrà con l’euro digitale.
3) Investments. Comprendono cambio, crowdfunding, gestione degli investimenti e attività immobiliari.
4) Insurance. In questo caso lo studio evidenzia che oltre ai nuovi prodotti assicurativi le tecnologie cambiano radicalmente anche i meccanismi di distribuzione e fruizione dei servizi assicurativi. Basti pensare alla gestione informatica dei sinistri.
5) La quinta categoria è quella ampia dei Financial Related Services che incorpora nuovi servizi come tutti quelli collegati all’emissione di cripto-asset (Crypto-asset issuing) ai servizi collegati (Crypto-asset services), alla finanza decentralizzata (Decentralized Finance - DeFi) che disintermedia alcune funzioni finanziarie per esempio con gli smart contract o con la distributed ledger tecnology (es. lending peer to peer o assicurazioni parametriche).
Altri servizi della categoria Financial related Services sono il Regtech (una sorta di compliance automatizzata con la tecnologia), open banking/finance (servizi accessori bancari possibili grazie l’integrazione di API alle piattaforme bancarie tradizionali); alle numerose attività Security & Privacy (che coinvolgono applicazioni come i wallet digitali, gli account e i file del fintech collegandoli ai sistemi di privacy e sicurezza che implicano), alle tecnologie applicate alla supervisione (Suptech), ai rapporti fiscali (Taxtech) e ad altri servizi ancora.
Fintech, le tecnologie ovvero le categorie trasversali della classifica
Se questi cinque pilastri o insieme provano a perimetrare l’ampio mondo del fintech sulla base dei servizi offerti altrettanto interessante è poi la successiva contaminazione di questa tassonomia con una classifica per tecnologia.
Gli studiosi della Banca d’Italia approntano infatti un’altra griglia fatta di nuove tecnologie che poi applicate ai vari servizi possono individuare, almeno concettualmente, porzioni ancora più specifiche di Fintech.
Le tecnologie trasversali ai 5 settori di cui sopra sono queste categorie: Advanced Criptography, Artificial Intelligence; Augmented or Virtual Reality (AR/VR); Big Data & Advanced Analytics; Digital Identity / Biometric; Distributed Ledger Technologies (DLT) / Blockchain; Internet of Things (IoT); Quantum computing; Robotic Process; Automation (RPA); Standard Technologies; Other emerging technologies.
La classificazione multi-label della Banca d’Italia è più una proposta dinamica per una cartografia temporanea che una tassonomia definitiva forse impossibile in questo mondo in rapida evoluzione, ha però numerosi vantaggi che vanno al di là della semplice associazione biunivoca delle funzioni: illumina in molti casi in maniera efficace funzioni, origini e obiettivi di quelle applicazioni che a volte originano in un servizio finanziario tradizionale, a volte in una nuova tecnologia, più spesso dall’inatteso esito di una contaminazione dei due ambiti.
Sicuramente questa metodologia fornisce strumenti utili non solo ai regolatori per la comprensione di quel mondo sempre più quotidiano per l’utente comune che è il Fintech.