Petrolio giù dopo la fiammata

di Simone Ferradini pubblicato:
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L'OPEC+ è pronta per un nuovo incremento di produzione

Petrolio giù dopo la fiammata

Movimenti laterali per il petrolio dopo la botta di volatilità che ha caratterizzato la parte centrale del mese. Il barile di greggio aveva accelerato al rialzo dopo l'attacco israelo-americano all'Iran del 13 giugno toccando i massimi da gennaio, per il Brent a massimo a 79,40 dollari/barile e a 75,98 per il WTI (contratti future per consegna a settembre). Al momento le rispettive quotazioni sono 67 e 64,20 dollari/barile. I prezzo del petrolio ha poi annullato del tutto i guadagni tornando sui livelli dell'11 giugno dopo il cessate il fuoco proclamato da Trump.

Petrolio e prezzi sugli scaffali

Dopo la fiammata causata dalla cosiddetta guerra dei 12 giorni quali sono le prospettive per una materia prima così importante per la vita di tutti i giorni di tutti noi? Anche chi non possiede un veicolo con motore a scoppio subisce infatti le conseguenze dell'oscillazione del prezzo del petrolio: le merci viaggiano prevalentemente su gomma o su acqua, pertanto un aumento dei costi di trasporto finisce inesorabilmente sul prezzo finale di vendita dei prodotti.

Rallentamento crescita Cina e incognita dazi

L'accelerazione delle ultime settimane si inserisce in un trend discendente partito nel 2022 dopo il picco in area 130 dollari/barile causato dall'invasione russa dell'Ucraina, culmine del rimbalzo dai minimi del periodo COVID nel 2020 a quita 20 circa. La persistente debolezza del prezzo del petrolio trova spiegazione nel progressivo rallentamento dell'economia cinese - che presenta ancora tassi di crescita che Europa e USA si sognano, ma decisamente inferiori a quelli degli anni passati - e nelle prospettive di indebolimento della congiuntura globale deflagrate con la guerra dei dazi di Trump.

I Paesi produttori preparano un nuovo incremento di offerta

L'ultimo elemento del quadro è rappresentato dai movimenti dell'OPEC+, l'organizzazione che raccoglie i Paesi esportatori dell'OPEC più altri grandi produttori e in particolare la Russia. Le ultime quattro riunioni mensili si sono concluse con annunci di incrementi di estrazione di petrolio, circostanza negativa per il prezzo del greggio in quanto va ad aumentarne l'offerta sul mercato.

Il prossimo meeting è in programma domenica prossima: quattro delegati OPEC+ hanno dichiarato a Reuters che si va verso un nuovo incremento da 411 mila barili al giorno, portando a 1,78 milioni - pari all'1,5% della domanda mondiale - l'aumento cumulato di produzione da inizio anno.