Eni, risultati in calo, ma l'ebit adjusted batte le attese e si rafforza il buyback

di FTA Online News pubblicato:
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TIM, le perquisizioni innervosiscono il mercato, ma i prezzi tengono

Eni, risultati in calo, ma l'ebit adjusted batte le attese e si rafforza il buyback

Eni, risultati in calo, ma l'ebit adjusted batte le attese e aumenta il buyback

Eni chiude il terzo trimestre con risultati in flessione rispetto allo stesso periodo del 2023 ma superiori alle attese degli analisti. L'utile operativo adjusted si attesta a 3,4 miliardi di euro contro i 3,953 dell'anno scorso e i 3,15 del consensus.
L'utile netto adjusted scende da 1,818 miliardi del trim3 2023 a 1,271 miliardi (consensus 1,08).
La produzione di idrocarburi si attesta a 1,661 milioni di barili equivalenti al giorno da 1,635 (consensus 1,64).

Migliorata a circa 1,1 miliardi (da 1,0) la guidance 2024 dell'EBIT proforma adjusted della divisione Global Gas & LNG Portfolio (GGP). Inoltre, in considerazione del fatto che il piano di dismissione sta procedendo meglio delle aspettative iniziali, "Eni conferma l’aumento del piano di buyback 2024, che ora è atteso pari a € 2 mld, +25% rispetto alla guidance precedente di €1,6 mld e +80% rispetto al piano annuale originale".

Eni ha anche definito il Piano di trasformazione e rilancio, anche in ottica di decarbonizzazione, del business della chimica: previsti 2 miliardi di investimenti nei prossimi 5 anni nei siti Versalis in Italia, recupero della profittabilità dell’azienda, saldo occupazionale positivo.

Ricordiamo anche che il gruppo ha siglato l'accordo con KKR per l'acquisizione da parte del fondo USA del 25% di Enilive per poco meno di 3 miliardi di euro. Secondo Equita il prezzo è elevato in termini di multiplo Enterprise Value/EBITDA.

L'analisi del grafico di Eni mette in evidenza il movimento lateral-discendente successivo al massimo dal 2019 a 15,83 euro toccato un anno fa. In questi casi si assiste normalmente alla riattivazione della tendenza sottostante: conferme definitive in tal senso con chiusure di seduta superiori a 15,83 con primi obiettivi a 16,89 (massimo di maggio 2018) e 17,66 (aprile 2015) e target di medio termine a 20,46 (top dell'estate 2014).

Nel breve possiamo osservare che il superamento di 14,5460 (picco del 7 ottobre) anticiperebbe un attacco ai massimi allineati di luglio e agosto a 14,91 circa: in caso di successo via libera per 15,83.

Discese sotto 13,88 creerebbero invece le premesse per un test di area 13,50, minimo allineati di giugno e settembre nonché supporti determinanti per scongiurare approfondimenti verso 12,50-12,60.

TIM, le perquisizioni innervosiscono il mercato, ma i prezzi tengono

Ottava fin qua caratterizzata dal segno negativo per Telecom Italia che tra mercoledì e giovedì ha accelerato al ribasso dopo la notizia della perquisizione presso l'ufficio di un dirigente da parte della Guardia di Finanza. I finanzieri hanno operato su mandato della Procura della Repubblica di Roma.

L'azione riguarda due persone, rispettivamente procuratori delle società Telecom Italia e NTT Data Italia: si ipotizza il reato di corruzione tra privati.

Telecom dichiara in un comunicato che "collaborerà con gli inquirenti anche per ricostruire eventuali responsabilità a danno del Gruppo".

Il ribasso ha riavvicinato il titolo alla base del range laterale dell'ultimo mese, riferimento a 0,24 circa, riferimento strategico nel breve periodo.
Sopra 0,24 infatti il titolo potrà ancora ambire a riprendere quota ed organizzarsi per sferrare un attacco, che possa rivelarsi risolutivo, alla resistenza a 0,2590/0,26 euro, capace di respingere i vari tentativi di rialzo dell'ultimo semestre.

Il superamento di detto ostacolo rappresenterebbe una svolta nello scenario grafico di medio lungo periodo di Tim, proiettando obiettivi fin sopra 0,31, ovvero sui massimi da oltre un anno. Sotto 0,24 invece si farebbe probabile il ritorno nella zona mediana di un altro intervallo laterale, quello che si è sviluppato da marzo tra 0,20 e 0,26 euro circa, dunque in area 0,23, con possibili escursioni fino a 0,2220/0,2240, livelli che nel recente passato sono stati capaci in più occasioni di sostenere l'andamento dei corsi. Sotto 0,22 via libera ad un nuovo test della base del range a 0,20 circa.