La Federal Reserve lascia i tassi invariati, decisione già scontata dai mercati
pubblicato:Il Comitato per la politica monetaria della Fed mira a massimizzare l'occupazione e mantenere l'inflazione al 2%, con decisioni che riflettono la situazione economica e finanziaria

Nel terzo trimestre, l'attività economica negli Stati Uniti ha mostrato una notevole espansione, mantenendo una solida occupazione e un tasso di disoccupazione a livelli bassi. Questo si legge nel commento della Federal Reserve alla decisione di mantenere i tassi di interesse invariati.
L'inflazione Usa resta su livelli elevati
Tuttavia, l'inflazione continua a mantenersi a livelli elevati. La robustezza del sistema bancario statunitense è evidente, ma l'attuazione di condizioni finanziarie e creditizie più restrittive per famiglie e imprese potrebbe impattare sull'attività economica, sull'occupazione e sull'inflazione, sebbene l'entità di queste influenze resti incerta.
Il Comitato responsabile per le politiche monetarie ha l'obiettivo di raggiungere il massimo impiego e di mantenere l'inflazione al 2% a lungo termine.
Per raggiungere questi obiettivi, il Comitato ha deciso di mantenere il tasso dei fondi federali all'interno della fascia precedente (5-1/4 - 5-1/2 percento) e continuerà a valutare dati aggiuntivi e le relative implicazioni per la politica monetaria.
La determinazione delle misure aggiuntive da adottare per riportare l'inflazione al 2% nel tempo sarà basata sul complessivo irrigidimento della politica monetaria, sui ritardi con cui quest'ultima influenza l'attività economica e l'inflazione, oltre che sugli sviluppi economici e finanziari.
Prosegue il QT
Inoltre, il Comitato proseguirà con la riduzione delle proprie detenzioni di titoli del Tesoro (quantitative tightening), titoli di debito delle agenzie e titoli garantiti da ipoteche delle agenzie, come precedentemente annunciato, confermando il suo impegno a raggiungere l'obiettivo di inflazione al 2%.
Nel valutare la posizione appropriata della politica monetaria, il Comitato continuerà a monitorare l'impatto delle nuove informazioni sul quadro economico.
Sarà pronto a regolare la politica monetaria se emergessero rischi che potrebbero ostacolare il conseguimento degli obiettivi del Comitato.
Queste valutazioni terranno conto di una vasta gamma di dati, tra cui le condizioni del mercato del lavoro, le pressioni inflazionistiche e le aspettative in merito all'inflazione, oltre agli sviluppi finanziari e internazionali.
Mercato del lavoro, crescita sotto le attese
Nel mese di ottobre, la variazione degli occupati nel settore privato negli Stati Uniti è aumentata a 113.000, rispetto ai 89.000 di settembre, indicando un rafforzamento rispetto al mese precedente, ma inferiore alle aspettative del consensus che era di 150.000.
Questi dati suggeriscono un rallentamento della domanda di lavoro, con il settore dell'ospitalità e dell'intrattenimento, che aveva guidato la crescita negli anni precedenti, contribuendo in misura minore questo mese.
La percezione di un raffreddamento del mercato del lavoro negli Stati Uniti ha contribuito a un aumento degli acquisti di Treasury note a dieci anni (ZN). Il rendimento di questi titoli è sceso al 4,79%, in ribasso rispetto al 4,87% registrato il giorno precedente.
Le posizioni aperte per un posto di lavoro hanno sorprendentemente registrato un aumento
Tuttavia, le posizioni aperte per un posto di lavoro hanno sorprendentemente registrato un aumento a settembre per il secondo mese consecutivo, salendo a 9,6 milioni rispetto ai 9,5 milioni del mese precedente (dato rivisto), superando le aspettative del consensus che si attestavano a 9,4 milioni.
Il rapporto tra le aperture di lavoro e i disoccupati rimane vicino ai minimi degli ultimi due anni, indicando una crescente richiesta di forza lavoro. Questo dato è in contrasto con l'andamento della crescita occupazionale.
L'indice PMI Manifatturiero di S&P Global si è mantenuto costante
L'indice PMI Manifatturiero di S&P Global si è mantenuto costante a cinquanta in ottobre, senza indicazioni significative di miglioramento o peggioramento dell'attività manifatturiera.
D'altra parte, l'indice ISM Manifattura è sceso a 46,7 il mese scorso, toccando il minimo degli ultimi tre mesi, rispetto al 49 di settembre.
Questo calo rappresenta la diminuzione più ampia nel corso dell'ultimo anno e mezzo, dopo tre mesi consecutivi di miglioramento.
In particolare, il forte calo della componente nuovi ordini suggerisce che la crescita dell'attività economica sta perdendo slancio, alimentando preoccupazioni sul futuro dell'economia.
Reazioni modeste da parte di dollaro e Nasdaq 100
La reazione alla decisione della Fed, per altro ampiamente attesa, è stata modesta, il cambio euro dollaro è salito da area 1,0530 a 1,0555 circa.
Solo il superamento di area 1,0570/75 rappresenterebbe un mutamento di scenario, prospettando un rimbalzo più esteso dopo la brusca discesa delle ultime due sedute, dal massimo di martedì a 1,0675 circa.
Moderato anche l'impatto sul Nasdaq 100: l'indice ha tentato di superare i massimi toccati nella prima parte della seduta in area 14575 ma per il momento ne è stato respinto. Rischio di cali al di sotto di area 14490 con obiettivi a 14325 e a 14225.
Grafico Nasdaq 100 timeframe 15 minuti