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La Fed annuncerà il decimo rialzo dei tassi, gli investitori cercano segnali di pausa futura

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
5 min

La Fed si prepara all'ennesimo aumento dei tassi, ma gli investitori cercano segnali di una pausa.

La Fed annuncerà il decimo rialzo dei tassi, gli investitori cercano segnali di pausa futura

Borsa Usa in flessione, la Fed alza i tassi, ancora

Il mercato azionario americano ha registrato una flessione dell'1% martedì, in previsione dell'aumento dei tassi d'interesse di 25 punti base della Federal Reserve in programma per mercoledì durante la riunione del FOMC di maggio. Quello di domani sarebbe il decimo rialzo consecutivo dei tassi.

Tuttavia, gli investitori sono più interessati a eventuali segnali che indichino una possibile pausa nei futuri aumenti dei tassi d'interesse, soprattutto dopo il fallimento della First Republic Bank, che è diventata la terza banca a fallire negli ultimi mesi.

Banche regionali Usa ancora in crisi

Le azioni delle banche regionali sono state particolarmente colpite martedì, con l'S&P Regional Banking ETF che ha registrato un calo superiore al 6%, poiché gli investitori temono che un'altra banca possa fallire dopo il ciclo aggressivo di tightening della Fed, che ha creato notevoli perdite latenti sui titoli obbligazionari delle banche.

Gli investitori stanno anche monitorando da vicino i risultati trimestrali delle aziende, in particolare quelli di Apple, che dovrebbe pubblicare i propri risultati dopo la chiusura del mercato di giovedì.

Ma la Fed quanto andrà ancora avanti?

Gli investitori stanno speculando su quando la banca centrale inizierà a tagliare i tassi. I prezzi di mercato obbligazionario indicano che la Fed si fermerà questo mese fino a novembre, quando gli investitori prevedono che inizieranno i tagli dei tassi.

La banca centrale difficilmente ammetterà di aver commesso un errore e di retrocedere sui tassi.

Mentre l'inflazione si è attenuata, è ancora al di sopra del target del 2% della Fed, e le probabilità di recessione per l'anno prossimo sono al 70%, secondo l'ex segretario al Tesoro Larry Summers. Summers ha anche messo in guardia contro la stagflazione, una combinazione di alta inflazione e bassa crescita economica.

Summers ha spiegato che le aspettative di inflazione stanno iniziando a consolidarsi in tutta l'economia, e la Fed difficilmente raggiungerà il suo obiettivo di inflazione senza provocare un "significativo rallentamento".

Intanto il quadro macro segna effettivamente un rallentamento.

I dati JOLTS relativi alle offerte di lavoro per il mese di marzo confermano il trend dei due mesi precedenti: il mercato del lavoro sta perdendo forza. Il numero di posizioni aperte è sceso a 9,59 milioni, rispetto ai 9,97 milioni di febbraio, mentre il consenso degli analisti si attendeva 9,73 milioni.

Questi dati sono importanti perché possono guidare le future decisioni di politica monetaria della Fed. La Banca Centrale degli Stati Uniti comunicherà la sua decisione sui tassi domani alle ore 20:00 italiane.

Non ci sono state sorprese nei dati sugli ordini di beni durevoli di marzo, che sono aumentati del 3,2%.

Questi dati potrebbero influire sulla decisione della Fed in materia di politica monetaria futura. La Fed annuncerà la sua decisione sui tassi di interesse domani alle 14:00 EST. Il FOMC della Federal Reserve salvo sorprese dovrebbe concludersi con un aumento dei tassi di interesse di 25 punti base.

Venerdì avremo il rapporto sui posti di lavoro di aprile, altro importante tassello del puzzle del quadro economico attuale.

Cosa vogliono i mercati?

Gli investitori saranno anche alla ricerca di eventuali indizi che indichino una possibile pausa nei futuri aumenti dei tassi, soprattutto dopo che la First Republic Bank è diventata la terza banca a crollare negli ultimi mesi.

Se fino a poco tempo fa la prospettiva di una Fed meno aggressiva sul fronte del rialzo dei tassi era gradita ai mercati azionari adesso c'è invece il timore che la Fed decida di cambiare atteggiamento troppo tardi, dopo aver frenato troppo l'economia, con possibile conseguenze negative per gli utili aziendali.

Gli investitori hanno anche gli occhi puntati sui risultati delle società, con Apple che si appresta a pubblicare i suoi conti dopo la chiusura del mercato di giovedì.

Le trimestrali battono le stime

Finora, i guadagni delle società sono stati migliori delle stime degli analisti. Con il 57% delle società dell'S&P 500 che hanno già riportato i risultati, l'80% sta superando le stime dei profitti con una mediana dell'8%, mentre il 74% sta superando le stime di fatturato con una mediana del 3%, secondo Fundstrat.

Gli investitori stanno anche cercando segnali che la Fed si renda conto che l'inflazione può scendere da sola.

Il mercato sta diventando impaziente con la Fed che sta andando troppo lontano con i rialzi dei tassi ed è più preoccupato per il danno che potrebbe causare, poiché alcuni elementi dell'inflazione sono al di là del controllo della Fed.

I mercati stanno cercando la disponibilità della Fed a dire: "abbiamo raggiunto un punto in cui possiamo fermarci".

Elon Musk è critico verso la Fed

Elon Musk ha affermato che le recenti bancarotte di istituti come First Republic, Silicon Valley Bank e Signature Bank sono un segnale che se la Federal Reserve aumentarà ancora i tassi di interesse porterà gli Stati Uniti in una grave recessione.

Musk ha sostenuto che una recessione leggera è già in atto e che ulteriori aumenti dei tassi causeranno una recessione grave. Ha citato la turbolenza nel settore bancario come motivo di preoccupazione, affermando che il canarino nella miniera è morto e che il cimitero si sta riempiendo. "It's not like just the canary in the coal mine died, one of the staunchest miners died too & the cemetery is filling up fast!" ha scritto Musk riferendosi a SVB e a Credit Suisse.

La Fed ha già aumentato i tassi di interesse di 475 punti base nell'ultimo anno, e altri hanno avvertito di una possibile stretta eccessiva. Musk, data la sua posizione di leader di diverse importanti aziende tecnologiche, ha affermato di avere forse più dati economici globali in tempo reale in testa rispetto a chiunque altro.