Ferie in negativo, cosa sono e come funziona l’anticipo
pubblicato:Ferie in negativo, di cosa si tratta? Ecco come funziona l'anticipo e come vengono gestite in busta paga.
Tra i diritti di ogni lavoratore ci sono anche le ferie, atte a garantire il recupero psicofisico del dipendente. Tuttavia, può capitare che un dipendente gestisca in maniera non adeguata i giorni di riposo che gli spettano: in questo caso, si parla di ferie in negativo.
Questa situazione, definita anche come “anticipo delle ferie”, può generare dei dubbi sulla corretta gestione delle ferie in busta paga. Scopriamo quindi in dettaglio come funziona l’anticipo ferie.
Ferie in negativo, cosa sono e come funziona l’anticipo
Le ferie in negativo sono quelle ferie richieste dal lavoratore che non ha ancora maturato dei giorni di riposo. In sostanza, con l’anticipo delle ferie, il lavoratore dipendente richiede dei giorni prima che il diritto al riposo venga maturato
Ogni dipendente, infatti, può richiedere ogni anno solamente un numero prestabilito di ferie, che vengono maturate quando l’attività lavorativa viene effettivamente prestata.
Nel caso in cui, per diversi motivi, i giorni di ferie necessari al lavoratore non siano maturati, c’è la possibilità di richiederne l’anticipo.
Pensiamo, ad esempio, alla condizione dei neoassunti, che potrebbero avere la necessità di giorni di ferie. Oppure a coloro che, pur avendo fruito del periodo canonico previsto annualmente, necessitino di altri giorni di stacco dal lavoro.
In tutti questi casi, si può richiedere l’anticipo.
Ferie in negativo in busta paga
Ad oggi, non esiste una specifica legge atta a normare le ferie in negativo. Esistono, però, dei riferimenti a livello dei singoli Contratti Collettivi Nazionali lavoro.
Ai CCNL si deve quindi far riferimento per eventuali regole circa l’anticipo delle ferie. Tuttavia, non è detto che, all’interno del CCNL, tale aspetto sia chiarito.
In quest’ultima situazione, le eventuali ferie non ancora maturate vanno richieste previo accordo con il datore di lavoro.
In ogni caso, la gestione delle ferie in negativo avviene tramite la busta paga. Infatti, le ferie non ancora maturate vengono “scalate” sulle successive buste paga, fino al pareggiamento dei conti.
Questo vale ovviamente solo se il lavoratore non si dimette o non viene licenziato. Nel caso in cui il rapporto di lavoro si concluda (per qualsivoglia motivo), il lavoratore sarà tenuto a corrispondere all’ex datore di lavoro il corrispettivo monetario derivante dall’anticipo delle ferie precedentemente richiesto.
Di norma, tale corrispettivo dovuto al datore di lavoro viene trattenuto dall’ultimo stipendio che spetta al lavoratore.
Il diritto al riposo per i lavoratori
Anche se di ferie in negativo e anticipo delle ferie non si occupa nessuna legge specifica, la tutela del diritto alle ferie è sempre garantita.
Nonostante, in alcuni casi straordinari, venga contemplato il richiamo in servizio, secondo la nostra Costituzione, i lavoratori dipendenti hanno diritto alle ferie, un diritto irrinunciabile del lavoratore stesso. Ogni anno, il dipendente matura un totale di 30 giorni di ferie pagate, se il suo contratto è full time.
Per chi lavora con orario ridotto, il quantitativo di ferie spettante dipende dalle ore di lavoro effettivamente prestate.