FTAOnline

La fine del mercato tutelato: ecco le scelte per il consumatore

di FTA Online News pubblicato:
6 min

Dal prossimo primo luglio solo i clienti vulnerabili potranno restare nel mercato a maggior tutela, per altri 4,5 milioni di utenze ci sarà il mercato libero o il regime transitorio del Servizio a Tutele Graduali. Ecco cosa fare e cosa considerare

La fine del mercato tutelato: ecco le scelte per il consumatore

Il prossimo 1° luglio terminerà il mercato tutelato dell’energia elettrica in Italia e circa 10 milioni di italiani dovranno decidere cosa fare per la gestione della bolletta elettrica della casa o dell’azienda. Sarà uno dei più importanti cambiamenti del mercato energetico italiano degli ultimi anni.

Il passaggio al mercato libero è già avvenuto per il gas e il 72% dei clienti domestici in media e l’82,5% dei clienti non domestici (imprese, esercizi commerciali etc.) hanno già fatto il passo verso il nuovo sistema. Ma restano in attesa della nuova scadenza circa 10 milioni di utenze.

La scadenza per la fine del mercato a maggior tutela è stata rinviata lo scorso dicembre al prossimo 1° luglio. È il termine ultimo e conviene quindi cominciare a valutare le offerte e le opzioni disponibili sul mercato per cogliere le opportunità di questo nuovo assetto di mercato, scongiurandone i rischi.

Gli ultimi anni di boom dei costi energetici, tra crisi geopolitica e fattori straordinari, hanno già messo in guardia famiglie e imprese dai pericoli di una gestione distratta della bolletta energetica o di quella del gas.

Cosa succederà ora alle utenze del mercato a maggior tutela? Quali scelte hanno a disposizione questi consumatori?

Fine del mercato tutelato, il caso particolare dei clienti vulnerabili

C'è una fascia della popolazione per cui il prossimo 1° di luglio potrebbe non cambiare nulla. Sono i clienti vulnerabili che anche dopo luglio potranno mantenere lo stesso fornitore e le stesse tariffe senza alcuna novità. Chi sono?

In alternativa sono i clienti con età pari o superiore ai 75 anni o quelli in condizioni economiche svantaggiate (per esempio chi gode del bonus sociale elettrico per disagio economico), oppure si trovano in gravi condizioni di salute che richiedono l’utilizzo di macchinari salvavita alimentati a energia elettrica (inclusi i beneficiari del bonus sociale per disagio fisico) o ancora hanno una disabilità ai sensi della legge 104/92, vivono in  strutture abitative di emergenza in seguito a eventi calamitosi o in un’isola minore non interconnessa. 

Tutti costoro potranno ancora usufruire del mercato tutelato, ma potranno anche, a propria scelta, decidere invece di passare al mercato libero in qualunque momento.

Complessivamente ci sono circa 5,8 milioni di clienti vulnerabili.

Se si sottraggono dai circa 10,3 milioni di clienti che sono ancora nel mercato a maggior tutela, si comprende che circa 4,5 milioni di utenze, tra famiglie e imprese dovranno decidere a breve. Quali sono le opzioni in campo?

Fine del mercato tutelato, le scelte entro luglio per i clienti non vulnerabili

I clienti non vulnerabili, i 4,5 milioni di utenze di cui sopra, dovranno quindi decidere entro luglio tra due percorsi.

Il primo è quello di non fare nulla e quindi in automatico passare nel sistema transitorio del Servizio a Tutele Graduali (STG). Cosa comporta?

È un percorso di accompagnamento predisposto dall’Autorità dell’Energia (l’ARERA) per accompagnare comunque i clienti al mercato libero. In pratica un servizio ibrido tra il libero mercato e la maggior tutela in cui l’ARERA decide le condizioni contrattuali e la struttura dei prezzi, ma i venditori stabiliscono liberamente il prezzo e tutto viene rinnovato ogni 12 mesi.

Sono le Offerte Placet (sta per Prezzo Libero A Condizioni Equiparate di Tutela) e prevedono alcuni vincoli, come la necessità di un’alternativa tra un’offerta a prezzo fisso e un’offerta a prezzo variabile, quindi collegato all’andamento del costo dell’energia all’ingrosso.

Tutti i venditori di energia elettrica devono predisporre almeno un’offerta placet nel proprio menù, anzi una per le famiglie e una per le piccole imprese, secondo i dettami in materia dell’ARERA. Si intuisce che si tratta solo di una fase di passaggio temporanea, infatti la durata è prefissata nel periodo tra il 1° luglio 2024 e il 31 marzo 2027. Più in là il mercato libero sarà la regola anche per tutti i clienti non vulnerabili che sono oggi ancora sotto il mercato tutelato.

Gli operatori delle offerte Placet sono stati già individuati con una procedura concorsuale. Ogni territorio ha il proprio operatore per l’offerta Placet e i clienti non vulnerabili dal primo luglio passeranno automaticamente sotto il suo contratto se non decideranno di passare al mercato libero.

Si tratta di operatori noti, come Enel, Hera, A2A, Edison, E.On ed Illumia per le famiglie e anche Iren, Sorgenia, AGSM AIM Energia, Estra, Acea per le PMI e microimprese.

Non ci sarà mai il rischio di distacco della luce elettrica nel passaggio e la struttura del prezzo finale deve essere composta dalla spesa per la materia energia, da quella per il trasporto e la gestione del contatore e da quella per gli oneri di sistema, ma va considerato che generalmente le Offerte Placet tendono a essere un po’ più care di quelle offerte sul libero mercato. Si tratta, come detto, soltanto di un passaggio a tempo (fino al 2027) verso il mercato libero.

Fine del mercato tutelato, cosa vuol dire mercato libero

Il mercato libero ha sicuramente il vantaggio della flessibilità, nel senso che la presenza di numerose offerte da parte di numerosi operatori consente al cliente finale di calibrare il proprio contratto sulle proprie esigenze. Lo svantaggio principale è quello del generale ancoraggio ai prezzi di mercato: questo in genere vuol dire spendere di meno rispetto al mercato tutelato in diverse fasi di bassi prezzi, ma anche vedere lievitare i costi dell’energia elettrica nei periodi di caro-energia. L’adattamento ai prezzi di mercato era comunque già previsto periodicamente anche con il mercato a maggior tutela.

Il mercato libero è dunque un’opportunità e un rischio insieme. Entro il 2027 sarà la regola per tutti i clienti non vulnerabili. Senza considerare che appunto già più di due terzi dei clienti italiani è già passato a questo paradigma.

Quali sono le scelte a disposizione?

Si può scegliere un’offerta collegata al prezzo dell’energia: generalmente è il prezzo PUN (Prezzo Unico Nazionale), il prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica cui viene collegato. Negli ultimi anni ci sono state forti oscillazioni dei prezzi dell’elettricità, quindi da un mercato in gran parte a prezzo fisso nel 2022 si è passati a una netta predominanza delle offerte a prezzo variabile, ma esistono e stanno tornando anche offerte a prezzo fisso o bloccate per un certo periodo.

In entrambi i casi è bene conoscere i propri consumi per comprendere quale possa essere l’offerta migliore. Spesso si può risparmiare anche rispetto ai prezzi del vecchio mercato tutelato.

Un’utile indicazione può essere fornita dai dati sull'andamento delle tariffe nel mercato dell'energia che ha calcolato e confrontato le spese medie delle famiglie (da una a quattro persone, da 40 a 120 mq di abitazione) sia sotto il regime a maggior tutela, che sotto il mercato libero.

Di certo è utile sapere se, dato il proprio profilo di consumo, può convenire una tariffa monoraria, ossia con il prezzo del kWh fisso per tutte le ore, oppure bioraria o anche trioraria. Se si passa la maggior parte del tempo in casa e si usano gli elettrodomestici di giorno, conviene in genere la monoraria, ma se invece si sta fuori tutto il giorno per lavoro e si usa l’energia di notte o nel week end soprattutto, possono convenire le tariffe bioraria o trioraria.

Di certo il nuovo sistema del mercato libero porterà maggiore efficienza e consapevolezza dei consumi. Probabilmente si farà maggiore attenzione al climatizzatore e al frigorifero, alla lavastoviglie e al forno a microonde che sono gli elettrodomestici a maggior consumo.

La flessibilità delle nuove offerte, raggiunta la giusta consapevolezza, potrebbe trasformarsi in un’opportunità di risparmio.