Ftse Mib 0, Fibonacci 1
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I ritracciamenti di Fibonacci, cosa sono, come (e se) funzionano. In questo momento sono cruciali nel determinare il futuro del Ftse Mib e anche di 10 titoli che compongono il paniere: Banca Mediolanum, FinecoBank, Moncler, Nexi, Pirelli, Poste, Recordati, STM, Telecom, Tenaris.
Ftse Mib contro 61,8% di ritracciamento
Il Ftse Mib si è scontrato con il massimo del 29 marzo a 25506 punti contro il 61,8% di ritracciamento del ribasso visto dal massimo di gennaio. Se prendiamo la distanza tra il picco di febbraio a 28213 punti e il minimo di marzo a 21060 punti, cioè 7153 punti, e la moltiplichiamo per 0,618 (ovvero il 61,8%), otteniamo 4421 punti.
Sommando questo valore al minimo di marzo otteniamo la resistenza a 25481 dove si colloca appunto il 61,8% di ritracciamento del ribasso dal top di gennaio. Lo scarto tra la resistenza teorica e il massimo realizzato è di 25 punti, ovvero dello 0,01% circa.
Ma perché i ritracciamenti di Fibonacci?
Molti si domanderanno il perchè proprio questo particolare percentuale, ricavata dalla successione di Fibonacci, sia così significativa nell'interpretazione dei movimenti di mercato.
Pro Fibonacci
I fautori della teoria di Fibonacci, che utilizza appunto ritracciamenti (e fan line) e proiezioni, ritengono che questi valori riescano da interpretare bene il sentiment della massa: dopo una discesa (o un rialzo) l'insieme degli investitori riterrà intuitivamente particolarmente rilevanti come potenziali livelli di arrivo di un rimbalzo proprio quelli suggeriti dalle percentuali di Fibonacci.
Contro Fibonacci
I detrattori ritengono invece che l'utilizzo diffuso di programmi di analisi grafica che utilizzano tutti questi strumenti facciano in modo che i livelli suggeriti dai software attraggano l'attenzione degli investitori, insomma, si tratterebbe di una profezia che si autoavvera. Personalmente ho iniziato ad utilizzare un programma di analisi tecnica nel 1991, ed ancora non c'erano prodotti per il grande pubblico, ma solo per gli operatori specializzati. Tutto quello che è avvenuto prima degli anni '90 quindi dovrebbe essere immune dall'ipotesi di "profezia autoavverante".
Esempi storici incredibili
Ebbene, se prendiamo il rialzo dell'indice Ftse All Share (che ha una storia più ampia di quella del Ftse Mib) dal minimo del luglio 1982 al massimo del maggio 1986 e ne calcoliamo i ritracciamenti sapete dove si colloca il minimo del febbraio 1988, dal quale è partito poi un rialzo fino al giugno 1990? Esattamente sul 61,8% di ritracciamento. E il ribasso dal massimo del giugno 1981 al minimo del luglio 1982 sapete dove si è fermato? Esattamente sul 61,8% di ritracciamento del rialzo dai minimi di dicembre 1977 ai massimi di giugno 1981.
Ftse Mib, e adesso?
Molto spesso quando il 61,8% di ritracciamento viene superato si assiste al proseguimento del movimento in atto fino all'origine del movimento precedente, nel caso del Ftse Mib quindi alla rottura di area 25506 si potrebbe iniziare ad ipotizzare il ritorno sul top di gennaio a 28213 punti.
A volte la strada non è diretta, esistono infatti altri due gradini, sempre ricavati dalla successione di Fibonacci, quelli del 78,6% e dell'88,6% che possono ostacolare il movimento, è comunque ragionevole affermare che al superamento del massimo della scorsa ottava la strada verso i massimi di inizio anno sarebbe più agevole di quella percorsa dai minimi di marzo fino ad ora.
E se invece area 25500 non venisse superata? Allora rimarrebbe il dubbio che il rialzo dai minimi di marzo sia stato solo una fase correttiva, un intermezzo del trend ribassista che potrebbe riprendere, con obiettivi anche inferiori ai minimi di marzo, fino al 61,8% di ritracciamento del rialzo dai minimi di marzo 2020, supporto a 19500 circa (NB, il minimo di marzo è sul 50% di ritracciamento, un altro livello chiave nelle analisi fatte seguendo Fibonacci).
Fibonacci e Elliott
L'analisi di Fibonacci è molto utilizzata nell'ambito della teoria delle onde di Elliott. Fino a che i prezzi saranno sotto area 25500 l'interpretazione che si può dare è di una correzione partita dal top di gennaio della quale per adesso si sono realizzate solo le prime due onde (le correzioni sono sempre in tre onde), la A e la B, e alla quale mancherebbe quindi una C ribassista per completarsi. In alternativa il rialzo dal minimo di marzo potrebbe essere solo l'onda 4 dell'onda A, in quel caso mancherebbe comunque sempre una onda ribassista, la 5 di A, prima di poter sperare in un rimbalzo.
10 titoli del Ftse Mib in lotta con Fibonacci
Attualmente ci sono alcuni titoli del Ftse Mib che stanno combattendo con livelli di ritracciamento importanti, il cui destino appare quindi legato a doppio filo con quello dell'indice. In alcuni casi il rimbalzo visto dal minimo di marzo non è arrivato fino al 61,8% di ritracciamento ma si è fermato sui gradini inferiori della scala dei ritracciamenti, come ad esempio il 38,2%, un indizio che il titolo ha una forza relativa cedente dei confronti dell'indice. Ecco alcuni esempi.
Banca Mediolanum sta premendo dal 23 marzo contro il 50% di ritracciamento del ribasso dal massimo di ottobre 2021. Solo oltre questa resistenza, a 7,90, il rimbalzo partito dal minimo del 7 marzo a 5,87 potrebbe estendere con obiettivi a 8,35 e a 8,93 euro. Sotto 7,35, base del gap rialzista del 16 marzo, rischio di ripresa del ribasso verso i 6,80 euro, ultimo supporto prima del ritorno a 5,87 euro.
FinecoBank ha tentato il 17 e il 29 marzo di lasciarsi alle spalle la resistenza offerta a 14,65 circa dal 50% di ritracciamento del ribasso dal massimo di novembre 2021, venendone tuttavia per ora respinto. Solo oltre quei livelli attesa la ricopertura del gap del 24 febbraio con lato alto a 15,445. Resistenza successiva a 16,30 circa. Sotto 13,76 le oscillazioni viste da metà marzo si dimostrerebbero un "doppio massimo", figura ribassista con target a 13 euro circa.
Moncler ha testato con il massimo del 29 marzo a 52,86 il 38,2% di ritracciamento del ribasso dal top di novembre (percentuale di Fibonacci), resistenza da battere per poter dare un seguito al rimbalzo in atto dal 7 marzo a 41 euro. Alla rottura di area 53 target a 55,80, media mobile esponenziale a 200 giorni, e a 59, 61,8% retracement della discesa dallo scorso novembre. Sotto 47,44, base del gap del 16 marzo, atteso ritorno a 41 euro, minimo del 7 marzo.
Anche Nexi ha testato con il massimo del 29 marzo a 11,49 il 38,2% di ritracciamento del ribasso dal top di gennaio (percentuale di Fibonacci), avviando poi una flessione. Sotto 10,15, linea disegnata dal minimo del 7 marzo, probabile il test della base del canale ribassista disegnato dal top di fine ottobre, passante a 8,80. Sopra 11,49 possibile invece il test del lato alto del canale, a 12,27 euro.
Situazione analoga per Pirelli che ha testato con il massimo del 29 marzo a 5,08 il 38,2% di ritracciamento del ribasso dal massimo di gennaio. Solo la rottura di quella resistenza permetterebbe una estensione del rimbalzo visto dal minimo del 7 marzo a 3,90, target a 5,58, lato alto del gap del 24 febbraio, resistenza intermedia a 5,30 euro. Sotto 4,71, minimo dell'hanging man (candela ribassista) del 18 marzo, rischio di ritorno verso 3,90.
Poste ha disegnato una candela settimanale "shooting star", potenzialmente ribassista, con massimo a 10,73, sul 50% di ritracciamento del ribasso dal top di ottobre. Per adesso il rimbalzo visto dal minimo del 7 marzo a 8,36 ha connotati correttivi, rischia di essere temporaneo. Solo oltre area 10,70 il rialzo potrebbe estendere verso 11, media esponenziale a 200 giorni. Sotto 10,20 rischio di ritorno a 9 euro.
Recordati ha disegnato una candela settimanale "shooting star", potenzialmente ribassista, con massimo a 47,32, allineato sul 38,2% di ritracciamento del ribasso dal picco di agosto 2021. Oltre area 47,30 segnale di forza per 49,20 almeno, 50% retracement, poi fino a 50,50. Sotto il minimo dello "shooting star" a 45,01 atteso ritorno a 40,33, minimo di marzo, supporto intermedio a 42,65 euro.
STM ha disegnato una candela settimanale "shooting star", che testimonia della presenza di una forte resistenza. In area 41 si colloca il 61,8% di ritracciamento (Fibonacci) del ribasso dal top di novembre. Il rischio di una ripresa del ribasso verrebbe sotto 38,10, media esponenziale a 200 giorni, target a 35,20, base del gap del 16 marzo. Sopra area 41 invece target a 42,64, lato alto del gap del 19 gennaio.
Telecom Italia, compare una figura ribassista. I prezzi hanno disegnato un "bearish engulfing" il 30 e il 31 marzo, con massimi in area 0,369, sul 50% di ritracciamento del ribasso dal top di novembre e sulla media mobile esponenziale a 100 giorni. Solo oltre quella resistenza target a 0,40 (61,8% retracement) e a 0,43. Sotto 0,29 invece la figura verrebbe confermata, atteso ritorno sul minimo di marzo a 0,22 euro.
Tenaris con i massimi di lunedì a 14,26 si è avvicinato alla resistenza di area 14,40, lato alto del canale rialzista disegnato dal minimo di ottobre 2020 e 78,6% di ritracciamento (Fibonacci) del ribasso dal top di maggio 2018. Il superamento di 14,40 potrebbe essere ostico, in quel caso rischio di cali verso 12,64, base del gap del 21 marzo, primo supporto a 13,30. Sopra 14,40 invece obiettivi a 15,20 e a 15,75.