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Prospettive Eurostoxx 50 in ribasso mentre la BCE si mantiene prudente

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
6 min

Prospettive incerte per l'Eurostoxx 50 mentre la BCE e la Bundesbank tengono in bilico i mercati

Prospettive Eurostoxx 50 in ribasso mentre la BCE si mantiene prudente

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Future Eurostoxx 50 in calo questa mattina: il future cede lo 0,55% a 4342 punti.

La BCE non fa nulla per tranquillizzare i mercati

Il presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, ha indicato che la Banca Centrale Europea potrebbe necessitare di ulteriori aumenti dei tassi di interesse nel caso in cui le prospettive sull'inflazione peggiorassero. Nagel ha suggerito che la banca non dovrebbe affrettarsi ad allentare la politica monetaria dopo aver implementato un ciclo di aumenti dei tassi, il più rapido mai registrato.

Nonostante le prospettive sull'inflazione siano descritte come "incoraggianti", Nagel ha chiarito che questo non implica la fine del ciclo di rialzi dei tassi attuale. Ha sottolineato che, in caso di un peggioramento delle aspettative sull'inflazione, la BCE potrebbe essere costretta ad alzare nuovamente i tassi.

Nagel ha ribadito che è improbabile una sorpresa al ribasso, ossia un ritorno più veloce al target del 2% di inflazione della BCE, e quindi sarebbe prematuro considerare tagli ai tassi.

Le previsioni di mercato attuali indicano un'aspettativa di circa 95 punti base di taglio nel prossimo anno, con la prima mossa prevista già ad aprile, una tempistica messa in discussione da diversi banchieri centrali.

Sebbene ci siano preoccupazioni sull'attuale debolezza della crescita economica e alcune indicazioni di una possibile recessione nella zona euro, Nagel ha suggerito un rimbalzo della crescita il prossimo anno.

Ha notato che l'aumento dei salari rimane solido e che l'effetto della discesa dei prezzi dell'energia sulla discesa dell'inflazione si è attenuato.

Nagel ha proposto un inasprimento ulteriore attraverso una significativa riduzione del bilancio anziché un ulteriore allentamento della politica monetaria.

Ha sottolineato che qualsiasi allentamento dovrebbe avvenire solo quando l'inflazione sarà saldamente al 2%, indicando che sarebbe più prudente agire troppo tardi piuttosto che troppo presto.

Christine Lagarde, i tassi rimarranno alti a lungo

Intanto ieri la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha dichiarato nel suo intervento in commissione Affari economici e monetari del Parlamento europeo, che la Banca Centrale Europea ha mantenuto invariati i tassi di riferimento in ottobre, sottolineando che la stabilità dei tassi attuali contribuirà significativamente al ripristino della stabilità dei prezzi.

Ha affermato che le decisioni future garantiranno che i tassi ufficiali siano fissati a livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario, valutando i dati sull'inflazione e la dinamica dell'inflazione di fondo.

Lagarde ha aggiunto che la Bce farà la sua parte per garantire che l'inflazione ritorni al loro obiettivo di medio termine del 2%, ma ha avvertito che non è il momento di dichiarare la vittoria contro l'inflazione.

Ha anche sottolineato l'importanza dei progressi nella transizione verde per ridurre la probabilità di prezzi dell'energia più elevati e più volatili. La posizione di politica monetaria sarà rivalutata a metà dicembre sulla base di nuovi dati e proiezioni aggiornate, comprese quelle per il 2026.

Commenti “hawkish”, da falco, anche da parte del Governatore della Banca d'Inghilterra

Commenti “hawkish”, da falco, anche da parte del Governatore della Banca d'Inghilterra, Andrew Bailey, che ha riconosciuto le sfide nella riduzione dell'inflazione durante la "prossima fase" della missione, affermando che se l'inflazione non diminuisce, la situazione peggiorerà. Bailey ha visitato il Nord Est del Regno Unito e ha evidenziato che l'attuale inflazione colpisce maggiormente i gruppi a basso reddito a causa dei costi alimentari ed energetici.

Ha sottolineato che, sebbene l'inflazione sia diminuita a ottobre, raggiungere il target del 2% richiederà tempo, ma è essenziale per evitare ulteriori problemi economici.

Questa settimana offre dati macroeconomici cruciali

Questa settimana offre dati macroeconomici cruciali, tra cui l'inflazione nell'Eurozona, i PMI cinesi e statunitensi, i consumi personali negli Stati Uniti e il deflatore PCE giovedì, seguiti dai PMI statunitensi, europei e cinesi venerdì.

Il Bureau of Economic Analysis si appresta a pubblicare il suo rapporto sull'inflazione di ottobre, con particolare attenzione all'Indice dei Prezzi al Consumo di Base PCE, il preferito dalla Federal Reserve. Gli analisti prevedono una diminuzione di 20 punti base, attestandosi a un tasso annuo del 3,5%.

Oggi, gli eventi da tenere d'occhio includono la fiducia dei consumatori secondo il Conference Board e l'Indice manifatturiero Fed Richmond di novembre.

Alcuni indicatori recenti sulla fiducia dei consumatori in Europa mostrano una tendenza positiva: l'indice della fiducia dei consumatori francesi a novembre è salito a 87 punti, superando le aspettative e il dato di ottobre.

In Germania, l'indice Gfk sulla fiducia dei consumatori per dicembre è migliorato a -27,8 punti rispetto al mese precedente, superando leggermente le previsioni degli analisti. Dopo un periodo di calo consecutivo, sembra che il sentimento dei consumatori in Germania si stia stabilizzando in vista della fine dell'anno.

Il rendimento dei Treasury Note a dieci anni è sceso al 4,40%

Il rendimento dei Treasury Note a dieci anni è sceso al 4,40% da un 4,49% registrato il giorno precedente.

La discesa si è accentuata dopo l'esito dell'asta di Treasury da 55 miliardi di dollari a cinque anni, con un rendimento massimo del 4,420%.

Altre metriche includono un aumento del Bid-to-Cover Ratio a 2,46X rispetto al precedente di 2,36x, e un calo della quota dei Dealers al 16,9% rispetto al 19,4% precedente.

Directs e Indirects, al contrario, hanno avuto un andamento altalenante. Directs sono al 17,6% rispetto al 19,1% precedente, mentre Indirects sono saliti al 65,5% rispetto al 61,5% precedente.

Il Bid-to-Cover è risultato sufficiente, ma al di sotto della media semestrale. La domanda internazionale e nazionale è stata inferiore alle medie semestrali, il che ha portato a un maggiore approvvigionamento verso i dealer.

Gli investitori hanno partecipato anche all'asta di bond a due anni

Gli investitori hanno partecipato anche all'asta di bond a due anni offrendo $137,2 miliardi per un'offerta di $54 miliardi a un tasso di interesse del 4,887%. Il rapporto bid-to-cover è stato di 2,54, inferiore al precedente a fine ottobre (2,64) con un rendimento del 5,055%.

Il tasso attuale potrebbe aver ridotto l'attrattiva dell'asta, portando i dealer primari ad acquistare il 18,76% dell'emissione, il massimo da aprile. La partecipazione degli investitori stranieri è scesa al 57,38% rispetto al 66,86% precedente, evidenziando una certa riluttanza.

Il future Eurostoxx 50 ieri ha interrotto bruscamente il rialzo

Il future Eurostoxx 50 ieri ha interrotto bruscamente il rialzo intrapreso dai minimi dell'8 novembre ed è tornato a testare dall'alto la ex resistenza dei 4359 punti, massimo del 15 settembre (significativa candela shooting star).

Questa mattina i prezzi si confermano al di sotto di quella soglia, a meno di un pronto ritorno al di sopra di area 4360 è alto il rischio dell'avvio di una correzione di tutto il recente rialzo.

Primo target a 4337, poi a 4308, minimo della candela dragonfly doji del 16 novembre.

Discese al di sotto anche di quei livelli potrebbero portare al test di area 4275/80, porzione centrale della candela marubozu del 14 novembre.

Solo sopra 4375 possibile un nuovo test di 4387, massimo del 24 novembre. Resistenza successiva a 4405, 78,6% di ritracciamento (percentuale di Fibonacci) del ribasso dal top di fine luglio.

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