Intel in rally dopo l'incontro del chief executive con Trump

di FTA Online News pubblicato:
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Intel ha chiuso la seduta in rally del 3,51% (tra i titoli migliori sia dell'S&P 500 che del Nasdaq) dopo che lunedì l'incontro alla Casa Bianca tra il chief executive Lip-Bu Tan e Donald Trump sembra avere allentato le tensioni. Solo settimana scorsa Trump ne aveva chiesto le dimissioni immediate, accodandosi al senatore repubblicano Tom Cotton, che aveva espresso preoccupazioni sui possibili legami tra Tan e Pechino. Nato in Malaysia in una famiglia di etnia cinese ma di nazionalità americana, Tan è finito nel mirino di Washington soprattutto a causa del venture capital Walden International, da lui fondato nel 1987 e molto attivo in Cina, in particolare proprio nel comparto dei semiconduttori. Come sottolineato da Stacy Rasgon, analista di Bernstein citato dalla Cnbc, a differenza di altri chief executive dei big tecnologici Usa Tan finora non aveva coltivato relazioni personali con Trump e scontava, oltre tutto, il dietrofront di Intel sulla strategia del precedente numero uno Pat Gelsinger (rimpiazzato da Tan in marzo), che aveva puntato su un ritorno alla manifattura di chip, soprattutto in Usa. Strategia fallimentare (come evidenziato dai risultati e dalla performance a Wall Street del gruppo californiano) ma allineata alle politiche autarchiche dell'attuale amministrazione Trump. L'immobiliarista newyorkese ha però cambiato opinione, elogiando la storia di successo di Tan e anticipando che il chief executive spenderà del tempo con Howard Lutnick e Scott Bessent, rispettivamente U.S. Secretary of Commerce e U.S. Secretary of the Treasury (ministri del Commercio e del Tesoro di Washington), per poi riferire allo stesso Trump settimana prossima.

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