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Itway: Andrea Farina, “Ecco perché cresceremo ancora”

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
4 min

Cybersecurity anche per le infrastrutture, cloud, data science, AI, partnership internazionali: la tecnologica ravennate forte in Grecia e Turchia vive una fase molto dinamica tra crescita del business e nuove strategiche partnership

Itway: Andrea Farina, “Ecco perché cresceremo ancora”

Itway: Andrea Farina, “Ecco perché cresceremo ancora”

Itway è un protagonista internazionale della cybersecurity, del cloud, dei big data e dell’intelligenza artificiale. È dagli anni Novanta che ci occupiamo di queste tecnologie e selezioniamo il meglio per i nostri clienti. Abbiamo superato fasi difficili, ma non abbiamo mai smesso di investire e oggi portiamo a maturazione i frutti di un lungo lavoro con partnership di rango e con uno sviluppo di tutto rispetto”.

Andrea Farina, presidente, amministratore delegato e azionista di Itway con oltre il 32% del capitale, ha fondato la società dell’IT a Ravenna nel 1996 e da allora ha guidato il gruppo e lo sviluppo di eccellenze tecnologiche in un settore molto competitivo.

“Nei primi nove mesi del 2023 abbiamo fatturato più di 30 milioni di euro con un balzo del 16% - aggiunge - Abbiamo siglato alleanze fondamentali con Mastercard, con Quest Software e con Cloudian.

Stiamo acquistando il 60% di Seacom, che rafforza il Data Management e porta a tutto il gruppo la distribuzione di Zimbra, un’eccellenza nel nostro core business: i prodotti e servizi di cybersecurity a valore aggiunto (cybersecurity VAD). L’operazione si chiuderà a febbraio, potrebbe portare fino a 6 milioni di euro di fatturato in più.

È nuova anche la partnership strategica con Radiflow, un’eccellenza israeliana della cybersecurity attiva in un settore in cui crediamo molto: la cyber resiliency delle infrastrutture critiche. Vogliamo proteggere le strutture dal nuovo pericolo digitale: il mondo ha già visto hacker che avvelenavano intere comunità con delle incursioni negli acquedotti e il blocco degli oleodotti della Colonial Pipeline americana. Dobbiamo prepararci e Itway ha una business unit specializzata proprio nella Cyber Resiliency & Infrastructure”.

Itway, in passato anche anni difficili.

“Nel 2016 siamo entrati in una crisi di liquidità e ci è mancato il supporto chiave del mondo bancario. Abbiamo dovuto avviare una ristrutturazione finanziaria. Abbiamo ceduto la cybersecurity VAD in Italia e in Spagna a Esprinet (d’altronde era già un business molto maturo a marginalità decrescente) e c’è stata una procedura di ristrutturazione dei debiti che abbiamo concluso con un anno di anticipo nel 2022. Però non abbiamo mai smesso di investire in competenze e prodotto”.

Nei primi 9 mesi del 2023 su 30 milioni di fatturato, 25,6 milioni di euro provenivano dalla cybersecurity a valore aggiunto in Grecia e in Turchia. Sono le vostre aree chiave e siete riusciti a crescere a doppia cifra anche in termini di gross margin, nonostante il terremoto turco e le sfide dell’economia ellenica. La stessa Radiflow fa parte del colosso turco Gruppo Sabanci che fattura 30 miliardi di dollari. È in questa direzione che dobbiamo i vostri driver di crescita?

“Sono business e aree chiave della nostra proposta di valore, ma la stessa Radiflow è un’eccellenza della OT Cyber Resiliency che dimostra che operiamo in molteplici settori in scale up. Lavoriamo con colossi come Mastercard e Quest Software e con clienti italiani di grandi dimensioni in molteplici e promettenti settori. Per esempio con Marcegaglia abbiamo messo a punto ICOY, un software di sicurezza predittiva che punta a scongiurare incidenti da schiacciamento, una piaga che vogliamo contrastare.

La nostra controllata 4Science, quotata alla Borsa di Vienna perché abbiamo anche importanti rapporti con la Germania, è un’eccellenza della Data Science e del Data Management, settori chiave in forte sviluppo”.

Itway, l'andamento del titolo in borsa

Il titolo di Itway mostra qualche incostanza a Piazza Affari. Potrebbero pesare il fatto la società è ancora nella black list della Consob ed è ancora formalmente in essere l’accordo sui convertibili POC con Nice & Green?

“Siamo molto solidi e trasparenti. Rendiamo conto al mercato ogni trimestre dei nostri conti. A fine novembre avevamo una posizione finanziaria netta negativa per 2,7 milioni di euro per  la Holding, e di circa 0,3 milioni di euro per il Gruppo ma un patrimonio netto di oltre 13 milioni di euro. Facciamo cassa, acquisizioni, partnership.

In passato l’alleanza con Nice & Green ci ha fornito risorse importanti. Nel 2020 abbiamo stretto un accordo che ci poteva fornire fino a 5,5 milioni di euro, ma ne abbiamo presi circa 2,7 milioni e non ci sono operazioni da un anno. Lo scorso ottobre gli analisti di KT&T Partners hanno avviato la copertura del titolo Itway con un prezzo obiettivo di 2,33 euro e un potenziale upside di oltre il 16% Quindi le cose vanno esattamente nella direzione opposta e puntiamo alla crescita, anche in Borsa”.

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