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L'Angolo del Trader

di FTA Online News pubblicato:
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Brunello Cucinelli è stato protagonista di un deciso recupero nella seduta di giovedì, all'indomani dell'approvazione dei risultati 2022. I ricavi sono saliti a 919,7 milioni di euro (+29,1%, +28% ) e il risultato netto è stato pari a 87,2 milioni (+54,9%), proposto un dividendo da 0,65 euro per azione (0,42 l'anno scorso). La guidance sui ricavi 2023 è stata migliorata dal +12% comunicato a inizio gennaio al +15%, confermato il +10% atteso per il 2024. Il titolo è salito di oltre 8 punti percentuali, annullando il ribasso che si era sviluppato da inizio ottava, sostenuto da buoni volumi che lo hanno ricondotto a contatto con la linea di tendenza che sale da metà ottobre, ora a 80,50 circa. Il superamento di tale riferimento restituirebbe vigore al trend rialzista di fondo, prospettando il raggiungimento di nuovi record storici (massimo assoluto a 82,2 euro, toccato a metà febbraio) e l'avvicinamento al target psicologico dei 100,00 euro. Solo la violazione di area 73,00 aprirebbe una crepa più vistosa nello scenario rialzista in essere, rendendo probabile l'ampliamento della correzione verso 66,00/67,00 euro.

Forte ribasso ieri per El.En. (-5,35% a 14,15 euro). Il titolo ha toccato i minimi da metà novembre dopo la pubblicazione di risultati 2022 in linea con le attese e di una guidance 2023 decisamente prudente. I ricavi sono saliti del 18% a 673 milioni di euro, il risultato operativo (EBIT) a 81,0 milioni (+24,9%), il risultato netto a +55,1 milioni, +21,3%. Proposto un dividendo di 0,22 euro per azione (0,20 l'anno scorso). Per il 2023 il management prevede ricavi superiori a quelli dello scorso esercizio mentre la "conferma del risultato operativo del 2022 costituisce un obiettivo ambizioso per il contesto in cui prevediamo di operare e per il mix di vendite previsto". L'analisi del grafico di El.En. mette in evidenza la brusca discesa a mettere pressione sui supporti a 14,00-14,10 euro. Una chiusura di seduta al di sotto di questi riferimenti creerebbe le premesse per un'inversione di tendenza e per l'eventuale ritorno sui minimi di settembre-ottobre a 10,85-10,90 (conferme sotto 12,90). Segnali di forza in caso di stabilizzazione sopra 14,73, prologo a un attacco a 15,59: in caso di successo probabile riavvicinamento al massimo di inizio febbraio a 16,30.

WeBuild, la più grande società italiana di costruzioni, ha registrato un aumento del 12,1% a €1,77 per azione dopo aver presentato un nuovo piano triennale che prevede di quasi raddoppiare il suo utile operativo entro il 2025. La società ha già assicurato ordini per un valore di €53,4 miliardi ($63,2 miliardi), coprendo il 95% delle previsioni di entrate e obiettivi di profitto per il periodo 2023-2025. Il nuovo piano industriale prevede un utile netto nel 2022 di €118,2 milioni, un miglioramento significativo rispetto alla perdita di €56,5 milioni registrata nel 2021. Il piano include anche stime di ricavi tra €10,5 miliardi e €11 miliardi nel 2025, con l'80% dei ricavi provenienti da paesi a basso rischio. WeBuild mira a migliorare i suoi margini operativi completando progetti di alta qualità e un programma di efficienza operativa per risparmiare €230 milioni. WeBuild ha inoltre acquisito nuovi ordini per un valore di circa €16,1 miliardi, inclusi gli ordini di variazione. L'azienda prevede ricavi tra €9,0 miliardi e €9,5 miliardi nel 2023, con un EBITDA tra €720 milioni e €760 milioni. Il piano prevede anche una riduzione del debito lordo tra €200 milioni e €250 milioni entro il 2025 e una distribuzione di dividendi tra €160 milioni e €170 milioni tra il 2023 e il 2025. L'acquisizione delle attività di Clough in Australia da parte di WeBuild è considerata "altamente strategica" e una pietra angolare per espandere la presenza dell'azienda in un mercato "enorme". Il titolo ha avuto un rialzo il giovedì che ha annullato il calo dei giorni precedenti, ma non è riuscito a superare i massimi del 24 febbraio. Il 50% di ritracciamento del ribasso dal massimo di agosto 2021 si colloca in area 1,80/1,81 euro. La rottura decisa di area 1,80 potrebbe allontanare il rischio di una fase di distribuzione. Il target successivo è a 1,95 euro. Se il prezzo scendesse sotto 1,70 euro, sarebbe atteso il test della base del canale crescente che parte dai minimi di ottobre. La violazione della base del canale a 1,58 euro potrebbe portare a considerare il rialzo dai minimi di ottobre come un "flag", con obiettivi di ribasso almeno fino ai minimi di ottobre a 1,15 circa.

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