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L'Angolo del Trader

di FTA Online News pubblicato:
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Bel rialzo al termine della seduta di ieri per Eni, capace di salire di 3,5 punti percentuali in scia al recupero del prezzo del greggio, volato sui massimi dal 5 dicembre. Da segnalare che nell'ultimo mese il gruppo è riuscito ad innalzare a 15 mila barili al giorno la produzione di petrolio in Nigeria, grazie al miglioramento della sicurezza lungo i principali oleodotti. In precedenza la produzione mensile era stata quasi nulla. Il titolo come detto ha fatto segnare un corposo rialzo che ha permesso di ritracciare oltre la metà della discesa di settimana scorsa. Le quotazioni sono in calo da circa un mese ma tale flessione appare per il momento di natura correttiva e potrebbe dunque preludere alla ripresa del trend rialzista in atto da settembre. Indicazioni in tal senso inizierebbero a giungere con il superamento di area 13,80, ribadito oltre 14 euro, preludio al ritorno in area 14,70. Segnali preoccupanti di debolezza solo al di sotto di 12,55/12,60 euro, introduttivi al test a quota 12. Target successivo a 11,35 circa.

Maire Tecnimont è scattato in avanti mercoledì grazie all'annuncio dell'aggiudicazione di un contratto EPC (Engineering, Procurement e Construction) per la costruzione di un impianto petrolchimico e delle relative utility e infrastrutture associate. Il valore complessivo del contratto è di circa 1,3 miliardi di dollari (1,22 miliardi di euro al cambio attuale). A fine settembre il portafoglio ordini del gruppo era pari a circa 8 miliardi di euro. Questa mattima Maire Tecnimont ha comunicato di essersi aggiudicato "diversi nuovi contratti per licensing, servizi di ingegneria ed attività di engineering e procurement (EP) nonché di engineering, procurement e construction (EPC), per un valore complessivo di circa USD 280 milioni". Il titolo è salito del 2,11% a 3,104 euro, i prezzi hanno oscillato tra 3,026 e 3,162 euro. I prezzi si muovono lateralmente da inizio novembre, all'interno di un range compreso tra i 3,28 e i 2,98 euro. Solo la rottura del lato alto di questa fascia segnalerebbe la ripresa dell'uptrend in atto dal minimo di fine settembre a 2,24 euro. Prima resistenza a 3,41, massimo dell'8 giugno, poi a 3,69 euro, lato alto del gap del 24 febbraio. In caso di violazione della base della fase laterale, a 2,98 euro, coincidente in questa fase con la media mobile esponenziale a 50 giorni, probabili discese verso 2,65, supporto critico di medio periodo (61,8% di ritracciamento del rialzo dal minimo di settembre).

Pesante flessione ieri per Avio (-9,55% a 9,57 euro). Nella notte tra il 20 e il 21 dicembre la missione VV22 è stata interrotta dopo circa due minuti e 27 secondi dal decollo del lanciatore Vega C per un'anomalia verificatasi poco dopo l'accensione del secondo stadio (Zefiro 40). Arianespace, il gestore del lancio nella Guyana Francese, ha comunicato che secondo la procedura standard il lanciatore è stato distrutto senza provocare danni a persone o cose. Il Vega C trasportava i satelliti numeri 5 e 6 della costellazione Pleiades Neo di Airbus: si tratta di satelliti dedicati alla realizzazione di immagini ad altissima risoluzione. Arianespace ed ESA (Agenzia Spaziale Europea) hanno deciso di nominare una commissione indipendente per analizzare le cause del fallimento della missione. Vega C è un lanciatore prodotto da Avio ed è una evoluzione del Vega capace di portare fino a 2.300 kg in orbita terrestre bassa (+60% rispetto al Vega). L'analisi del grafico di Avio mette in evidenza la rottura ribassista di ieri e il rischio di assistere a un test di 8,89 euro, minimo dal 2015 toccato a fine settembre. Sotto questo riferimento probabile un test del minimo storico a 8,69 (obiettivo successivo in area 6,30). Segnali di forza in caso di stabilizzazione sopra area 10,10, prologo a un tentativo di attacco a 11,24 e 11,88 (massimo del 30 novembre).

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