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L'Angolo del Trader

di FTA Online News pubblicato:
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Campari termina in leggero calo martedì. Il titolo ha ceduto lo 0,24% a 10,595 euro. Morgan Stanley ha rilasciato una raccomandazione sulle azioni di Campari, assegnando un rating di "overweight" o "peso maggiore" (in italiano), dal precedente "equal-weight" o "peso uguale". Inoltre, gli analisti hanno fissato un prezzo obiettivo di 12,5 euro, rispetto al precedente prezzo obiettivo di 9,3 euro. Questo significa che Morgan Stanley prevede un rendimento positivo per le azioni di Campari nel breve termine. Gli analisti ritengono che l'aumento delle spese per investimenti possa essere un importante cambiamento per il gruppo, portandolo su una traiettoria di crescita più rapida. Prevedono un tasso di crescita annuale composto medio dell'8,6% per i ricavi e del 14% per l'Eps nel periodo 2023-2026, superiore rispetto alle stime del consenso degli analisti. Lunedì Bank of America (BofA) aveva raccomandato l'acquisto delle azioni di Campari, con un prezzo obiettivo di 13 euro, rispetto al prezzo di 12,2 euro precedentemente indicato come target. Gli analisti hanno espresso maggiore fiducia sul 2023 dopo i solidi risultati del quarto trimestre e dell'intero anno 2022. Le previsioni per l'EPS sono state riviste al rialzo, con una stima di 0,43 euro per il 2024 e di 0,49 euro per il 2025, rispetto ai precedenti valori di 0,42 euro e 0,48 euro, rispettivamente. Recentemente anche Equita Sim aveva alzato il prezzo obiettivo di Campari a 12 euro da 11,5 euro, mantenendo la raccomandazione di acquisto dopo un quarto trimestre migliore del previsto, compensato da fattori non ricorrenti. Gli analisti sottolineano che il management è fiducioso riguardo alla crescita dei ricavi e dei margini, e quindi hanno confermato la raccomandazione di acquisto. Intesa Sanpaolo ha aumentato il giudizio su Campari da buy a add, con un prezzo obiettivo aumentato da 11,5 a 11,7 euro. Gli analisti hanno commentato che i risultati del 2022 sono stati migliori delle attese e che il gruppo ha annunciato un piano di spese per investimenti nel periodo 2023-2025 che consentirà di sfruttare appieno il solido trend sottostante. Banca Akros ha ridotto il prezzo obiettivo su Campari da 13,8 a 13,2 euro, tuttavia ha confermato la raccomandazione buy. Gli analisti hanno rivisto le stime sul 2023 dopo i conti del 2022 del gruppo e vedono ora un aumento del tasso fiscale al 28%. Nonostante ciò, Banca Akros ritiene che il potenziale di rialzo del titolo ai prezzi attuali sia ancora presente e pertanto ha mantenuto la raccomandazione buy. Più cauta Mediobanca Securities, che ha aumentato il target price di Campari a 11,7 euro da 11,5 euro, mantenendo però il rating neutrale. Gli esperti affermano che i dati del quarto trimestre del gruppo, pubblicati recentemente, sono stati in linea con il consenso in termini di Ebit adjusted, ma l'utile netto è stato inferiore a causa di maggiori costi non ricorrenti. Tuttavia, il 2022 è stato un altro anno forte per il gruppo e ora deve affrontare la normalizzazione dei volumi post-pandemia e l'aumento della capacità produttiva con investimenti mirati a supportare un ulteriore posizionamento premium del portafoglio. Anche Jefferies ha aumentato il prezzo obiettivo su Campari da 10 a 11 euro, mantenendo tuttavia la raccomandazione di hold. Gli analisti hanno osservato l'outlook favorevole della crescita emerso dai conti del gruppo e hanno aumentato le stime di ricavi ed EBIT per il 2023. Tuttavia, hanno mantenuto sostanzialmente invariate le previsioni di EPS per tener conto di maggiori oneri finanziari. Jefferies ha indicato che in uno scenario ottimale, la valutazione del titolo potrebbe arrivare a 13 euro, mentre in uno scenario sfavorevole, potrebbe scendere fino a 8 euro. Il titolo ha tentato negli ultimi giorni a più riprese di mettere sotto pressione i massimi di fine luglio a 10,945 euro senza tuttavia riuscirci. Il rischio che sia necessaria una fase di ripiegamento prima di poter tentare nuovamente la rottura della resistenza esiste. Sotto area 10,45 attesi movimenti fino a 9,95 circa. Solo in caso di violazione anche di quel supporto una eventuale temporanea flessione potrebbe trasformarsi in un ribasso più profondo, verso area 9,40 almeno. Oltre 10,945 primo target invece a 11,125, massimo di aprile 2022, coincidente con il 50% di ritracciamento del ribasso dal top di fine 2021, poi a 11,60, livello di ritracciamento successivo (61,8% di ritracciamento) nella scala di Fibonacci dopo il 50%.

Moncler archivia l'esercizio 2022 con risultati in crescita e migliori rispetto alle attese degli analisti. I ricavi si sono attestati a 2.602,9 milioni di euro (+27%, consensus 2.534), l'EBIT a 774,5 milioni (da 603,1, consensus 748) con margine sui ricavi a 29,8% (da 29,5%, consensus 29,5%), l'utile netto a 606,7 milioni (da 411,4, consensus 581) anche grazie a "un beneficio fiscale straordinario di Euro 92,3 milioni per il riallineamento del valore fiscale del marchio Stone Island". Il cda propone un dividendo di 1,12 euro per azione (0,60 l'anno scorso). Per il 2023 il management vede un contesto macroeconomico globale ancora complesso, "con incertezze legate a rischi di recessione, alla pressione inflazionistica e ad una situazione geopolitica volatile" ma sul mercato cinese "dopo tre anni di misure di contenimento della pandemia estremamente restrittive, si evidenzia nei primi mesi dell'anno una incoraggiante riapertura". L'analisi del grafico di Moncler mette in evidenza il solido trend ascendente originato dal minimo di fine giugno a 35,00 euro: oggi in avvio il titolo sembra intenzionato a riattivarlo dopo la pausa vista in febbraio. Conferme in tal senso con una chiusura di seduta superiore a 59,18 con primo obiettivo a 60,70-60,90 e quindi via libera verso il record del novembre 2021 a 70,20. La violazione di 54,24 determinerebbe invece il completamento del potenziale doppio massimo in formazione da inizio febbraio: target ideale a 49, primo appoggio a 51 circa.

Antares Vision in rialzo al termine della seduta di ieri dopo la recente approvazione lunedì del piano industriale. Nel periodo 2023-2025 prevista una crescita media dei ricavi del 12-14%, del 12-16% nel 2023 (250-260 milioni di euro); Adjusted EBITDA Margin tra il 25 - 27% a fine piano, rispetto a circa il 18% registrato nel 2022; cassa netta di 60-70 milioni a fine periodo rispetto a un indebitamento netto di 63 milioni a fine 2022. Graficamente va sottolineato come ieri il titolo abbia toccato un massimo a 8,10 euro per poi rinculare in chiusura fino a quota 7,70. Il rimbalzo ha dunque perso notevole forza nell'arco della giornata tanto che lo scenario grafico non appare molto diverso da quello della precedente seduta. Il rischio di un ulteriore affondo che porti alla copertura del gap up del 21 ottobre, a 7,35 euro, resta elevato e troverebbe le prime conferme già sotto 7,69, bottom della giornata di ieri. Target successivo sui minimi di settembre in area 6,80. Necessaria la permanenza dei corsi sopra 7,69 ed il pronto recupero di area 8,00 per alimentare le possibilità di un rimbalzo più corposo verso 8,25/8,30. Solo oltre quest'ultimo livello tuttavia si creerebbero le condizioni per un rialzo più esteso in direzione della resistenza critica posta poco sotto quota 9,00.

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