Mercati globali sotto pressione: tra selloff tech, Fed più hawkish e segnali tecnici da non ignorare

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
4 min

Attenzione ai mercati: la tecnologia scricchiola e l'analisi tecnica conferma i rischi

Mercati globali sotto pressione: tra selloff tech, Fed più hawkish e segnali tecnici da non ignorare

Mercati in affanno: tra Fed più hawkish, selloff tech e un Nasdaq che rompe i primi supporti

La giornata di martedì ha confermato ciò che già nelle ultime sedute stava emergendo con sempre più evidenza: il selloff globale, innescato dal comparto tecnologico, ha cambiato marcia.

La correzione non è più un semplice “raffreddamento” dopo mesi di rialzi: sta diventando un vero test di tenuta per i mercati internazionali.

E i motivi sono molteplici.


La spinta ribassista arriva dagli Stati Uniti

Negli USA le vendite sono ripartite con forza, complice una serie di segnali deboli dal mercato del lavoro che hanno alimentato i dubbi sulla traiettoria dei tassi della Federal Reserve.

L’elemento scatenante rimane proprio questo: un cambiamento nelle aspettative sui tassi d’interesse, un fattore che – per quanto possa sembrare “old school” – continua a essere tra i driver fondamentali per l’equity.

Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha fatto capire che il taglio dei tassi previsto per dicembre è tutt’altro che scontato. E le parole dei vari membri del FOMC che si sono alternati nelle ultime settimane hanno accentuato la sensazione di una Fed più cauta, se non addirittura pronta a prendersi una pausa.

I mercati hanno reagito immediatamente:

  • l’S&P 500 ha iniziato a scendere dal 29 ottobre,

  • il Nasdaq ha perso più del previsto,

  • l’indice dei semiconduttori di Philadelphia è arretrato quasi del 10%,

  • il Bitcoin, barometro della propensione al rischio, ha lasciato sul campo circa il 20%.

Il messaggio è chiaro: dopo mesi di sbilanciamento verso tecnologia e AI, il mercato sta rivalutando multipli e aspettative.


Focus sul grafico: il Nasdaq 100 manda il primo vero segnale di allerta

L’analisi tecnica dà una conferma visiva della fragilità attuale.
Il grafico del US Tech 100 mostra la formazione chiara di un testa e spalle ribassista a partire dal massimo del 9 ottobre, una delle figure più affidabili quando si tratta di inversioni di trend.

Ecco gli elementi chiave:

  • Spalla sinistra: primi massimi decrescenti.

  • Testa: il picco assoluto sopra 26.270.

  • Spalla destra: nuovi massimi mancati attorno ai 25.800.

  • Neckline: area 24.800 – 25.000, appena violata al ribasso.

La rottura della neckline è un segnale non banale.

📉 Sotto 24.000 il target tecnico proietta verso area 23.000,
con un potenziale ritorno sui livelli di agosto.

Il cedimento è avvenuto proprio mentre il Nasdaq chiudeva sotto la media mobile esponenziale a 50 giorni, peggiorando il quadro.

In altre parole il trend rialzista non è ancora compromesso del tutto, ma le crepe sono ormai evidenti.


Il quadro globale amplifica la pressione

La debolezza non è solo americana:

  • il Giappone è stato travolto dai timori fiscali, con il Nikkei a -3% e lo yen in forte calo,

  • l’Europa scende dell’1-2% con tech e semiconduttori sotto pressione,

  • il VIX ha chiuso ai massimi dal 1° maggio, segnale di nervosismo crescente,

  • il Bitcoin è sceso sotto 90.000 prima di rimbalzare.

In questo contesto, cresce anche la preoccupazione per la leva finanziaria legata al boom della AI.

Tecnologia e data center richiedono investimenti enormi, spesso finanziati a debito: un elemento che, con tassi ancora elevati, aumenta il rischio sistemico.


Tutti in attesa del vero giudice: i risultati di Nvidia

Non è esagerato dire che la trimestrale di Nvidia sarà uno degli eventi più importanti dell’anno.

Non solo per il titolo in sé, ma perché:

  • rappresenta tutto il tema AI,

  • ha un peso enorme negli indici,

  • è diventata un termometro per valutare se le valutazioni attuali sono sostenibili.

Dopo il recente -10% dal massimo storico, la “regina dell’AI” dovrà convincere un mercato che per mesi ha comprato senza porsi troppe domande.


Conclusione: un mercato che torna a guardare ai fondamentali

La narrativa del 2025 è stata dominata dalla tecnologia e dall’intelligenza artificiale, spesso a scapito di una corretta valutazione dei rischi.

Ora il pendolo si sta spostando:

  • le banche centrali tornano protagoniste,

  • i tassi riacquistano centralità,

  • le valutazioni diventano di nuovo un tema,

  • i supporti tecnici iniziano a essere messi seriamente alla prova.

La figura ribassista sul Nasdaq non va ignorata: non siamo ancora in una fase di inversione conclamata, ma il mercato ci sta dicendo chiaramente che la volatilità è destinata ad aumentare.

Le prossime 48 ore – con i dati macro USA e soprattutto con Nvidia – potrebbero segnare un punto di svolta.

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