Azioni Brunello Cucinelli in flessione, debolezza nel lusso
pubblicato:Mediobanca limita i danni con l'emissione di un'obbligazione covered con domanda oltre 4 volte l'offerta

Brunello Cucinelli debole ieri: il titolo ha ceduto il 2% a 85,46 euro. I prezzi hanno oscillato tra 84,72 e 86,58 euro.
Segnali di debolezza nel lusso
Il comparto del lusso torna a mostrare segnali di debolezza, colpito da prese di profitto diffuse in un contesto di mercato più cauto. I numeri del terzo trimestre confermano una frenata significativa: gli utili delle società legate ai beni di consumo ciclici sono scesi dell’11,2% su base annua, una performance nettamente inferiore rispetto al +6,2% registrato dall’intero Stoxx 600.
Si tratta di un divario che riflette più fattori:
• consumatori finali più selettivi, soprattutto in Cina e Stati Uniti;
• normalizzazione della domanda post-pandemia;
• valutazioni elevate che rendono il settore più esposto alle correzioni;
• un clima macro più incerto che spinge gli investitori a ridurre l’esposizione ai titoli più sensibili al ciclo economico.
Focus sulle prossime trimestrali
Il risultato è un comparto che, pur rimanendo strategico nel lungo periodo, naviga oggi in acque più agitate: i margini si comprimono, la crescita rallenta e il mercato non concede più il premio di multipli che aveva caratterizzato gli anni passati.
Le prossime trimestrali saranno decisive per capire se questa fase rappresenti una pausa fisiologica dopo anni eccezionali, oppure l’inizio di un ciclo più debole per il lusso europeo.
L'analisi del grafico
Le quotazioni di Brunello Cucinelli si sono mosse nelle ultime settimane all'interno di un canale dalla moderata inclinazione negativa. Fino a che i prezzi rimarranno all'interno del canale, con base a 85 euro circa, le recenti oscillazioni potrebbero anche dimostrarsi solo una pausa del rimbalzo visto dal minimo di settembre a 77,60 euro. Sotto area 85 probabile invece il proseguimento del ribasso verso i 77/78 euro. Oltre area 90 possibile il test della parte alta del canale, in area 94 euro, resistenza critica in questa fase. Al superamento di quella quota target fino in area 106/107 euro.
Mediobanca si difende, emesso bond da 750 milioni con forte domanda
Seduta di forti ribassi quella di ieri per i titoli del comparto bancario. Mediobanca ha chiuso in rosso ma è riuscita a limitare le perdite facendo registrare un calo dell'1,45% a quota 17,34. Ieri l'istituto di Piazzetta Cuccia ha avviato il collocamento di un'obbligazione di tipo covered a 6 anni da 750 milioni di euro i cui ordini hanno superato i 3 miliardi di euro: rendimento fissato a +45 bp sul midswap.
La banca ha chiuso il primo trimestre dell'esercizio 2025-2026 con Ricavi stabili a 867,6 milioni di euro e Utile Netto in calo dell'11,8% a/a a 291,2 milioni di euro, penalizzata da costi straordinari per 45,3 milioni legati alle OPS (spese dirette/consulenze finanziarie e legali connesse all'operazione BMPS e Banca Generali): senza questi oneri l'utile sarebbe stato di 321,7 milioni (-2,5% a/a).
L'analisi del grafico
Graficamente il titolo ha ripiegato dopo aver raggiunto settimana scorsa, in area 18,10, il target del testa e spalle rialzista disegnato da inizio ottobre. Per il momento il calo si può ancora inquadrare come fisiologica correzione dopo il corposo rialzo partito ad inizio mese, ma i prezzi dovranno mantenersi al di sopra di area 16,90 per non aprire crepe preoccupanti nella struttura del rialzo stesso.
Il gap down lasciato aperto ieri in avvio a 17,59 euro potrebbe fungere da calamita nel breve e richiamare verso di se, almeno temporaneamente, le quotazioni. Nuovi segnali di forza più attendibili giungerebbero tuttavia solo al di sopra di quota 18,30 e preluderebbero al test inizialmente a 19,10 e più in alto a 19,90/20,00 euro. Sotto 16,90 invece rischio di un nuovo test a 16,20 e poi a 15,80 euro, riferimento strategico nel lungo termine.
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