Nexi sui minimi storici. I motivi di un ribasso annunciato

di Alessandro Chini pubblicato:
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Pesante ribasso per Nexi nell'ultimo mese e mezzo circa. Vediamo quali sono i motivi alla base del forte calo e se esistono i presupposti affinchè il titolo possa reagire nell'immediato.

Nexi sui minimi storici. I motivi di un ribasso annunciato

Nexi sui minimi storici. I motivi di un ribasso annunciato

Nexi in grande sofferenza ha toccato ieri nuovi minimi storici poco sotto 6,00 euro. Il titolo ha poi accennato una debole reazione dopo la notizia della presentazione, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, di SoftPOS. Si tratta di una nuova soluzione che permette di utilizzare il proprio cellulare per ricevere pagamenti dai clienti.

Particolarmente indicata per tutti gli esercenti che svolgono la propria attività in movimento, si interfaccia semplicemente al proprio device ed accetta le carte dei principali circuiti di pagamento digitale oltre ai pagamenti tramite applicazioni come Google Pay, Apple Pay, Samsung Pay e Huawei Pay.

Nexi: i motivi alla base del recente calo

I recenti travagli del titolo sono da imputare prevalentemente a due fattori: l'ultima trimestrale ed il mancato rinnovo dell'accordo con BPM. Il secondo trimestre del 2023 si è chiuso con risultati positivi ma in calo rispetto a quello precedente, la guidance per il 2023 è stata confermata.

Su base annuale i ricavi sono cresciuti del 7,3% e l'EBITDA è salito del 10,1%, risultati che però ad inizio agosto avevano indotto sia Exane BNP Paribas che Equita Sim a ridurre il target price sul titolo. Inoltre come detto si è aggiunta la problematica del mancato rinnovo dell'accordo commerciale con Banco BPM, che ha scelto il Gruppo BCC Iccrea e FSI come partner per dare vita di fatto ad un nuovo concorrente nel settore.

Nexi: grafico in picchiata

Nexi ha subito un forte ribasso nell'ultimo mese e mezzo tanto da risultare tra i peggiori del FTSE Mib se non addirittura il peggiore, passando dai 7,93 euro del primo agosto ai citati 6,00 euro circa di ieri.

Un andamento che si è sviluppato in seguito alla realizzazione di una classica "bull trap" ad inizio agosto, quando i prezzi hanno provato a forzare la parte alta del range di oscillazione laterale che ne stava accompagnando l'andamento da marzo, arretrando poi rapidamente fino a violare l'estremo opposto del range in area 6,90.

Il successivo movimento ha di fatto ribaltato verso il basso l'ampiezza dello stesso range. Per quanto lo scenario appaia decisamente orientato al ribasso, esiste qualche elemento che lascia trasparire la possibilità di un rimbalzo. L'ipervenduto sugli oscillatori più veloci è infatti su livelli storicamente molto bassi e potrebbe dunque agevolare un recupero almeno temporaneo.

Necessario il superamento di area 6,25 per assistere ad un movimento un pò più corposo che possa anticipare il ritorno verso 6,45/6,50, poi via libera verso la copertura del gap ribassista lasciato aperto a metà agosto poco sotto 6,90. La violazione di quota 6,00 invece darebbe continuità al trend negativo prospettando il test a 5,50 circa.