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Come funziona la pensione con RITA fino a dicembre 2022

di Amanda Sarni pubblicato:
3 min

Tra le soluzioni per ricevere un sostegno al reddito prima del raggiungimento della pensione di vecchiaia, c’è quella di presentare la richiesta per ottenere gli importi legati alla RITA.

Come funziona la pensione con RITA fino a dicembre 2022

Infatti, a partire dall’anno 2018, alcune categorie di lavoratori che hanno deciso di aderire ad alcune forme di previdenza complementare, hanno la grande opportunità di accedere alla pensione con la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata, nota a tutti sotto il nome di RITA.

A questo proposito, all’interno del seguente articolo andremo a fornire una panoramica generale in riferimento a come funziona la pensione attraverso l’accesso alla cosiddetta RITA, ovvero alla Rendita Integrativa Temporanea Anticipata, qualora dovesse essere richiesta entro la fine del mese di dicembre 2022.

In tal senso, quindi, saranno anche messe in evidenza quali sono le condizioni e i requisiti essenziali che saranno richiesti ai lavoratori che hanno a tutti gli effetti aderito alle forme di previdenza complementari, per poter usufruire della RITA nel 2022.

Cos’è la Pensione con RITA e come funziona

Quando si parla della pensione con RITA si fa essenzialmente riferimento ad un importo che potrà essere riscosso da parte di quelle persone che hanno provveduto all’adesione di forme di previdenza complementare. Per questo motivo, la RITA si configura come uno strumento di flessibilità, mediante il quale i cittadini possono ricevere un importo da ricevere con cadenza mensile, fino al raggiungimento dei requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia.

Per quanto riguarda l’erogazione dei pagamenti della RITA, questi avvengono attraverso l’utilizzo del capitale che viene accumulato da parte degli stessi lavoratori nel corso della loro vita lavorativa, attraverso l’applicazione di un regime di tassazione agevolata.

Dunque, si tratta di un’operazione di pagamento frazionato, in maniera parziale oppure completa, in merito all’intero capitale che viene accantonato nel fondo di previdenza integrativo, il cui obiettivo è quello di offrire una garanzia di reddito per i lavoratori entro un massimo di 10 anni, prima del raggiungimento della pensione dell’INPS.

Inoltre, quando si parla del funzionamento dei pagamenti legati alla RITA, vale la pena di precisare anche che l’erogazione della RITA viene incentivata fiscalmente, prevedendo quindi che la quota imponibile sia assoggettata ad una tassazione con la ritenuta a titolo di imposta con l’aliquota del 15%.

Chi può ricevere la Pensione con RITA: i requisiti

Ma chi sono effettivamente i lavoratori che potranno accedere agli importi attraverso la Rendita integrativa temporanea anticipata? Nello specifico, si parla essenzialmente di due diverse tipologie di soggetti.

A questo proposito, quindi, una prima categoria di lavoratori è quella di quei soggetti che sono stati coinvolti dalla cessazione dell’attività lavorativa e che matureranno entro cinque anni successivi alla data di presentazione della richiesta della RITA, l’età anagrafica necessaria per ottenere la pensione di vecchiaia nel regime obbligatorio di appartenenza. In questo caso, per poter percepire la RITA occorrerà aver conseguito 20 anni nei regimi obbligatori di appartenenza.

Per quanto riguarda, invece, la seconda tipologia di lavoratori che possono ottenere gli importi della RITA, riguarda quei cittadini attualmente inoccupati per un periodo di tempo pari ad almeno due anni. Si tratta, tuttavia, esclusivamente di quelle persone che matureranno la condizione anagrafica per poter ottenere la pensione di vecchiaia nel regime obbligatorio di appartenenza, entro i 10 anni successivi alla data in cui si richiede la RITA.

Per entrambe le categorie di cittadini, sarà necessario anche dimostrare di risultare iscritti da almeno cinque anni alle forme di previdenza complementari di appartenenza.