Pensioni, attenzione alla data del 19 settembre 2025, chi rischia la revoca

di Alessia Seminara pubblicato:
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Il 19 settembre 2025 è una data da segnare in calendario per chi percepisce pensioni in Italia: chi rischia sospensioni o addirittura la revoca.

Pensioni, attenzione alla data del 19 settembre 2025, chi rischia la revoca

Quella del 19 settembre 2025 è una data da segnare in calendario per chi percepisce pensioni in Italia. Infatti, entro tale giorno, i titolari di trattamento pensionistico dovranno necessariamente mettersi in regola con l’INPS nel caso in cui percepiscano prestazioni collegate al reddito. In particolare, ci si dovrà mettere in regola con le opportune comunicazioni inviando all’Istituto i dati relativi al 2020 e al 2021. Questa regolarizzazione è fondamentale: chi non la effettuerà nelle tempistiche previste, infatti, rischia la sospensione o, nei casi più gravi, la revoca delle prestazioni collegate alla pensione.

Pensioni, attenzione alla data del 19 settembre 2025

C’è quindi tempo fino a venerdì 19 settembre 2025 per chi percepisce pensioni e, al contempo, fruisce di prestazioni collegate al reddito per regolarizzare la propria posizione.

In particolare, con “prestazioni collegate al reddito” intendiamo l’integrazione al trattamento minimo, ma anche prestazioni come la pensione per i superstiti e la maggiorazione sociale.

Chi percepisce tutti questi trattamenti dovrà comunicare all’INPS tutti i redditi percepiti negli anni scorsi, in particolare quelli relativi al 2020 e al 2021.

L’INPS ha infatti disposto delle verifiche reddituali che sono previste dalla normativa, la quale stabilisce che, nel caso in cui il pensionato non abbia presentato la dichiarazione reddituale del 2021, si possa procedere con la sospensione delle prestazioni legate al reddito che attualmente percepisce.

Senza la dichiarazione reddituale, l’Istituto può dunque bloccare l’erogazione di benefici come l’integrazione al minimo, la pensione ai superstiti, la maggiorazione sociale.

Nel caso in cui, dopo 60 giorni dalla sospensione, la posizione del pensionato non venga ancora regolarizzata, l’Istituto può addirittura procedere con la revoca definitiva delle prestazioni.

Quali pensioni sono interessate dal controllo reddituale

Ma non tutte le pensioni sono coinvolte nei controlli dell’INPS e nella scadenza prevista il 19 settembre 2025. La verifica, come anticipato, riguarda esclusivamente le prestazioni legate al reddito del pensionato o del nucleo familiare.

Sono interessate le pensioni che percepiscono:

  • integrazione al trattamento minimo, che spetta a chi ha una pensione di importo basso e un reddito complessivo entro certi limiti

  • maggiorazione sociale, ossia un incremento economico riservato ai pensionati in condizioni di reddito ridotto

  • pensione ai superstiti, che viene erogata al coniuge o ai familiari, ma ridotta in presenza di altri redditi

  • assegno ordinario di invalidità

  • importo aggiuntivo e quattordicesima.

Tuttavia, non rientrano nei controlli le prestazioni assistenziali, come le pensioni di invalidità civile o le indennità di accompagnamento. In questi casi, infatti, il diritto alla prestazione non è legato al reddito, ma a condizioni personali o sanitarie.

Come effettuare la regolarizzazione

La regolarizzazione della propria posizione per evitare di avere ripercussioni sulle prestazioni collegate alle pensioni è abbastanza semplice.

Basta inviare la dichiarazione reddituale all’INPS o, in alternativa, rivolgersi a CAF o patronati per ricevere supporto in fase di invio.

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