Piazza Affari debole. In calo le banche, recuperano le utility

di FTA Online News pubblicato:
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Nuova seduta in calo per i maggiori indici azionari italiani ed europei tra listini statunitensi contrastati. Si segnalano nuovi ribassi del dollaro e nuovi cali dei rendimenti solo in parti rientrati nelle ultime negoziazioni della seduta in Europa.
All'attenzione sono le trattative tra Europa e Stati Uniti sul delicato tema dei dazi, mentre a Sintra il meeting annuale dei banchieri centrali ha registrato dichiarazioni importanti.
La presidente della BCE Christine Lagarde ha ribadito un approccio data dependent (privo quindi di 'forward guidance') in un contesto di crescente incertezza su più fronti.
In un'intervista, il capo economista della BCE Philip Lane ha ammesso che il ciclo di ribasso dei tassi in Europa è sostanzialmente finito.
Proprio stamane sono infatti stati diffusi i dati sull'inflazione dell'Eurozona cresciuta al 2% (quindi sul target) a giugno mentre l'inflazione sottostante resta al 2,3% come da attese.
Il vicepresidente della BCE Luis de Guindos interpellato sulla forza dell'euro ha affermato che un cambio EUR/USD fino a 1,20 è accettabile e posto l'accento sulla debolezza dell'economia europea che è la vera sfida nell'attuale incertezza. Secondo de Guindos in queste condizioni un ulteriore taglio dei tassi non darebbe impulsi all'economia.

All'attenzione nel simposio anche le dichiarazioni di Jerome Powell, il numero uno della Fed spesso attaccato negli ultimi giorni anche personalmente dal presidente Usa Donald Trump. Powell ha affermato di non poter dire ancora se luglio sia troppo presto per un taglio dei tassi, ha ribadito di volersi tenere fuori dalla politica e di rimanere concentrato sugli obiettivi di stabilità dei prezzi e piena occupazione.

A due ore dall'avvio delle contrattazioni sono prevalentemente negativi i maggiori listini statunitensi: S&P 500 -0,3%; NASDAQ -1,07%; Dow Jones +0,88%.

Contrastati i maggiori mercati azionari europei: EURO STOXX 50 -0,47%; Londra (FTSE 100) +0,31%; Francoforte (DAX) -1,15%; Parigi (CAC 40) -0,04%; Madrid (IBEX 35) -0,1%.

A Milano prevalgono invece le vendite, anche per via della debolezza del settore bancario: FTSE MIB -0,58%, FTSE Italia All-Share -0,58%, FTSE Italia Mid Cap -0,56%, FTSE Italia STAR -0,29%.

Durante la seduta odierna si registra un ulteriore calo dei rendimenti dei titoli di Stato europei. Quello del BTP decennale italiano flette di 2 punti base e torna al 3,47% e quello del Bund tedesco cede 2 punti base per tornare al 2,57 per cento. Lo spread si mantiene quindi a 90 punti base.

In questo contesto si registrano vendite importanti sul settore del credito incoraggiate anche dal disimpegno di alcuni protagonisti da alcuni importanti dossier. L'effetto si sente in tutta Piazza Affari, il Ftse Italia Banche cede l'1,50 per cento.

In particolare a Milano si segnala il calo di Mediobanca (-34,21% a 18,905 euro): Banca Mediolanum (-2,12%) e Mediolanum Vita hanno collocato l'intera quota in Piazzetta Cuccia pari al 3,5% a 18,85 euro per azione tramite un ABB. Anche gli azionisti Beniamino Gavio e Gruppo Pittini, anch'essi in precedenza nell'accordo di consultazione di Mediobanca, hanno venduto parte delle proprie quote a 19,60767 e 19,72677 euro per azione rispettivamente.

A Milano le vendite colpiscono quindi anche Banca MPS (-2,41%), che secondo le valutazioni di gran parte degli osservatori potrebbe varare l'offerta di scambio su Mediobanca il prossimo 14 luglio. In rosso anche altri titoli del comparto come Fineco (-1,96%) e Popolare di Sondrio (-3,09%).

Nel contesto di rendimenti in calo reagiscono invece positivamente diversi titoli del settore energetico e dei servizi essenziali, spesso incoraggiati dai ribassi del costo del servizio del debito. In particolare fanno bene Enel (+2,31%), A2A (+1,58%) e Italgas (+0,42%).

Vendite colpiscono Leonardo (-5%) ed STM (-1,79%), mentre Campari guadagna il 3,43%.

In corso di seduta, come anticipato, l'euro si apprezza ulteriormente sul dollaro con un record a 1,8295 su livelli che non si vedevano dal settembre 2021: EUR/USD al momento segna 1,177 circa (-0,12%).

In forte apprezzamento (e in direzione opposta al dollaro), l'oro, che passa di mano a 3,340 dollari l'oncia (+1,31%).

In leggero rialzo il petrolio con il future sul Brent in apprezzamento di 0,19 punti percentuali a 66,87 dollari al barile.

GD - www.ftaonline.com