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Piazza Affari segue il trend negativo dei mercati globali, delusi dai dati macroeconomici

di Alessandro Magagnolipubblicato:

Piazza Affari segue il trend negativo dei mercati globali, delusi dai dati macroeconomici. L'indice PMI composito cinese evidenzia un rallentamento, sia nella manifattura che nei servizi.

Piazza Affari segue il trend negativo dei mercati globali, delusi dai dati macroeconomici

Tabella dei Contenuti

Tendenza al ribasso sui mercati finanziari: Wall Street e il voto sul debito influenzano gli investitori europei

La giornata sui mercati finanziari è stata caratterizzata da un'ampia tendenza al ribasso, influenzata da una serie di fattori negativi.

La debolezza di Wall Street, in parte dovuta all'attesa per il voto sull'innalzamento del tetto del debito, ha avuto un impatto significativo sugli investitori europei, tra cui quelli di Piazza Affari.

La giornata era già iniziata all’insegna della debolezza dopo i deludenti dati sull’economia cinese.

I dati macroeconomici deludenti, come il PMI di Chicago e i dati JOLTS, hanno contribuito a peggiorare ulteriormente il sentiment degli investitori, evidenziando una possibile frenata dell'attività manifatturiera e un mercato del lavoro meno dinamico del previsto.

Questi fattori hanno alimentato l'incertezza e potrebbero influenzare le decisioni di politica monetaria della Federal Reserve, che potrebbe essere indotta a mantenere una politica più cauta e attendere ulteriori segnali di ripresa economica prima di adottare misure espansive.

Gli investitori dovranno monitorare attentamente l'evoluzione di questi fattori e gli annunci delle autorità monetarie per comprendere meglio l'impatto sul mercato e le prospettive future.

Debolezza di Piazza Affari: Mercati europei e Wall Street in calo, dati macroeconomici deludenti

L'andamento negativo di Piazza Affari, influenzato dalla debolezza dei mercati europei e di Wall Street, si è esteso nel corso della giornata.

Gli indici statunitensi hanno aperto al ribasso, in un contesto di attesa per un voto cruciale sull'innalzamento del tetto del debito e deludenti risultati trimestrali.

I dati macroeconomici recenti, come il PMI di Chicago e i dati JOLTS, hanno ulteriormente peggiorato il sentiment degli investitori.

Il PMI di Chicago, che misura l'attività manifatturiera, è risultato essere a 40,4 punti a maggio, al di sotto delle aspettative degli analisti (47,3 punti) e del dato di aprile (48,6 punti).

Inoltre, i posti di lavoro vacanti sono aumentati inaspettatamente ad aprile, raggiungendo i 10,1 milioni rispetto ai 9,74 milioni del mese precedente, superando anche le previsioni del consensus di 9,4 milioni.

Nonostante ciò, il rapporto tra disoccupati e posti di lavoro rimane relativamente elevato, suggerendo una situazione di domanda robusta nel mercato del lavoro: difficile che la Fed in questo contesto decida di abbandonare la politica monetaria restrittiva.

Hewlett Packard Enterprise (HPE.N) -8%: Utili per azione superiori alle aspettative, ma ricavi deludenti

Hewlett Packard Enterprise (HPE.N) ha registrato un calo rilevante, al momento quota 14,55 USD, −6,25%.

I risultati trimestrali dell'azienda sono stati contrastanti, con l'utile per azione che ha superato le aspettative, ma i ricavi che hanno deluso. Hewlett Packard Enterprise ha riportato un utile per azione rettificato di 52 centesimi, superando le stime degli analisti che si attestavano a 48 centesimi per azione.

Tuttavia, i ricavi della società sono stati inferiori alle previsioni, raggiungendo 6,97 miliardi di dollari rispetto alla previsione di 7,31 miliardi di dollari. Questo indica che, nonostante una performance migliore delle attese in termini di utile per azione, la società ha registrato una performance inferiore rispetto alle previsioni per quanto riguarda i ricavi.

Ciò potrebbe essere un segnale di preoccupazione per gli investitori, poiché potrebbe indicare una minore domanda dei prodotti e dei servizi offerti da Hewlett Packard Enterprise o una concorrenza più forte nel settore.

Rallentamento dell'inflazione nella zona euro: Segnali di frenata della crescita dei prezzi

I dati regionali degli ultimi due giorni indicano un calo dell'inflazione nella zona euro, superiore alle previsioni, segnalando un rallentamento continuo della crescita dei prezzi.

Il vicepresidente della Banca centrale europea, Luis de Guindos, ha commentato questa situazione durante una conferenza stampa, definendo il calo come una notizia positiva e indicando che i dati attuali suggeriscono un significativo calo dell'inflazione complessiva.

Luis de Guindosanche sottolineato che sarà l'inflazione "core" a fornire il segnale corretto, indicando la necessità di osservare l'inflazione di base per comprendere meglio la situazione.

Germania e Francia: Rallentamento dell'inflazione rispetto alle previsioni

In Germania, l'inflazione è diminuita nel mese di maggio rispetto ad aprile. Il dato armonizzato anno su anno si è attestato al +6,3%, rispetto al +7,60% di aprile, superando le aspettative degli analisti che ipotizzavano un +6,7%. Su base mensile, l'inflazione ha registrato un calo del -0,2%, rispetto al +0,6% del periodo precedente, risultando inferiore alle attese di +0,2%.

In Francia, l'inflazione ha rallentato più del previsto nel mese di maggio. Il dato armonizzato dell'Unione europea ha segnato un aumento del +6% su base annua, rispetto al +6,9% di aprile, risultando inferiore al consenso di +6,4%. I prezzi alla produzione di aprile sono diminuiti del -5,1% su base mensile, rispetto all'aumento del +1,90% di marzo. Su base annua, la crescita dei prezzi alla produzione è stata del +7%, rispetto al +12,80% del mese precedente.

Questi dati indicano una tendenza al rallentamento dell'inflazione nella zona euro, sia in Germania che in Francia, e potrebbero influenzare le decisioni di politica monetaria della Banca centrale europea nel cercare di stimolare l'economia e garantire la stabilità dei prezzi.

Rallentamento dell'indice PMI cinese: Settore manifatturiero in contrazione, servizi in rallentamento

L'indice PMI composito cinese, che tiene conto sia del settore manifatturiero che dei servizi, ha registrato un rallentamento ad aprile, passando da 54,4 punti a 52,9 punti.

Nonostante il dato rimanga al di sopra della soglia di 50 punti, che indica un'espansione dell'economia cinese, ci sono segnali sempre più evidenti di un rallentamento.

Il calo dell'indice PMI composito è attribuibile al rallentamento sia dei servizi che della manifattura, che è addirittura in una fase di contrazione.

In particolare, è il settore manifatturiero a deludere maggiormente, con un calo dell'indice PMI a 48,8, il livello più basso registrato dal dicembre 2022 e al di sotto delle aspettative fissate a 51,4.

Questo dato è anche inferiore al livello registrato nel mese precedente (49,2). Tuttavia, anche il settore dei servizi ha deluso, sebbene rimanga ancora in fase di espansione. L'indice PMI dei servizi è sceso a 54,5 rispetto ai 56,4 del mese precedente, rimanendo al di sopra della soglia di 50 punti, ma evidenziando un inizio di rallentamento. Le aspettative per l'indice dei servizi erano fissate a 54,9.

Questi dati indicano che l'economia cinese sta mostrando segni di rallentamento, sia nel settore manifatturiero che in quello dei servizi. È importante monitorare attentamente tali tendenze, poiché possono avere implicazioni significative sull'economia globale, considerando il ruolo centrale della Cina come seconda più grande economia mondiale.

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