Leonardo debole dopo conti solidi

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
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L'azione respinta dall'area dei massimi storici di marzo, ma i risultati trimestrali mostrano ricavi e nuovi ordini in crescita a doppia cifra. Confermata la guidance 2025.
Il gruppo ha individuato un partner per le aerostrutture e ha presentato con Rheinmetall un'offerta vincolante per il business difesa di Iveco

Leonardo debole dopo conti solidi

Lo scorso 19 marzo il titolo di Leonardo ha aggiornato i massimi storici a 49,6 euro, incoraggiato anche da un report di Morgan Stanley che vedeva per la possibilità del raddoppio del valore delle azioni in tre anni grazie alla spinta propulsiva della crescente spesa in difesa in Europa.

Poi c’è stato il terremoto dei dazi e sono cresciute le incertezze su più fronti, ma l’azione del gruppo guidato da Roberto Cingolani ha avviato una ripresa e a cavallo della trimestrale pubblicata ieri pomeriggio ha tentato, senza successo, un nuovo assalto ai massimi con allunghi il 6 maggio a 49,49 euro, ieri a 49,13 e stamane a 49,41 euro, prima di avviare il ripiegamento in corso in queste ore con le azioni che passano di mano a 47,84 euro e mostrano quindi un calo del 2,37 per cento.

Leonardo, ricavi e nuovi ordini in crescita a doppia cifra

Il gruppo Leonardo però ieri ha fornito indicazioni molto positive al mercato con ricavi in crescita del 13,5% nei tre mesi a 4,159 miliardi di euro circa, un EBIT in aumento a 189 milioni di euro (+12,5%) e un risultato netto ordinario in crescita del 23,7% a 115 milioni di euro.

La trimestrale è di lettura un po’ più complessa di altre per via di alcuni fattori straordinari: l’utile netto contabile del gruppo cala da 459 a 396 milioni perché nel primo trimestre del 2024 c’era una plusvalenza da 366 milioni di euro per la valutazione al fair value di Telespazio. Nel primo trimestre del 2025 il gruppo invece include del risultato complessivo la plusvalenza da 281 milioni di euro derivante dalla vendita a Fincantieri della unit Underwater Armaments & Systems (UAS).

Leonardo ha inoltre tagliato in maniera importante il debito netto di gruppo dai 2,93 mld del primo quarto 2024 a 2,12 miliardi di euro nel primo trimestre di quest’anno (-27,5%).
Uno degli aspetti su cui si sono maggiormente soffermati gli analisti è la crescita rilevante degli ordini del gruppo nei tre mesi: 6,9 miliardi di euro di nuovi ordini in miglioramento del 19,7% a/a
Il portafoglio ordini aumenta del 7% a 46,18 mld. Il book to bill (ordini/ricavi del periodo) è su un solido 1,7.

La società inoltre, in questo periodo carico di incertezze, ha confermato la guidance per il 2025: prevede ordini da 21 miliardi (in lieve crescita sui 20,9 dell’anno scorso), ricavi in crescita a 18,6 miliardi, un ebita da 1,66 miliardi e un free operating cash flow in ascesa a 870 milioni (l’FOCF negativo nel primo trimestre per questioni di stagionalità migliora a -580 milioni) e infine un debito netto di gruppo in ulteriore calo a 1,6 mld.

Leonardo, novità su Aerostrutture e Iveco Defence

Crescono nel periodo soprattutto i ricavi del settore elicotteri (+16% a 1,08 mld) e quelli dell’elettronica per difesa e sicurezza (+14,3% a 1,61 mld).

Debole invece ancora la divisione aerostrutture con ricavi in calo del 14,3% a 150 milioni e un ebita negativo per 70 milioni, anche se si segnala un balzo degli ordini del 96,4% a 497 milioni.

Proprio sul fronte delle Aerostrutture è giunta una novità dall’amministratore delegato Roberto Cingolani che ha affermato di avere identificato per questo business un partner poche settimane fa e di avere già firmato un memorandum of understanding in esclusiva. Resta segreto per ora il nome, ma già si lavora alla definizione della partnership e a un piano congiunto.

Le alleanze si confermano basilari in questa fase e Cingolani ha parlato anche di dialogo con Airbus e Thales per il settore dei satelliti (sarebbe già in corso anche una due diligence con un produttore di piccoli satelliti e il comparto è strategico).
Negoziati in esclusiva, in ambito cybersecurity, sono anche in corso con un soggetto in Svezia e un altro in Danimarca.

Ma una delle novità più importanti è stata la conferma di un’offerta vincolante per Iveco Defence Vehicles, la divisione militare che Iveco intende scorporare.
La proposta è stata presentata da Leonardo in partnership con la tedesca Rheinmetall con la quale il gruppo italiano ha già stretto l’anno scorso una joint venture che quindi si consolida e sta mostrando risultati forti che dovrebbero portare a altri 4 nuovi veicoli entro la fine del 2025.
Anche dai previsti investimenti del nuovo governo tedesco in difesa potrebbero arrivare spunti positivi di business per Leonardo.

Ieri ha pubblicato i risultati trimestrali anche Rheinmetall e ha stupito il mercato con un balzo delle vendite del 46% a oltre 2,3 miliardi di euro e un utile operativo in crescita del 49% a 134 milioni. Con ordini in aumento del 181% a 11 miliardi e un backlog da record a 63 miliardi, la società di Dusseldorf rischia di mettere in ombra gran parte del settore europeo.

I risultati di Leonardo hanno comunque mostrato una crescita del business e un approccio strategico al mercato che non si possono trascurare.