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Piazza Affari: i PIR sono un ottimo strumento di investimento

di Vanessa Mazzeo pubblicato:
3 min

Gli analisti strizzano l'occhio ai PIR che offrono interessanti opportunità soprattutto per chi investe nel medio-lungo periodo.

Piazza Affari: i PIR sono un ottimo strumento di investimento

La raccolta dei PIR è andata male anche nel terzo trimestre, ma secondo gli analisti la musica cambierà nel 2023.

A Piazza Affari si torna a parlare dei PIR, ossia dei piani individuali di risparmio, finiti nuovamente sotto la lente di Equita.

Ad offrire uno spunto di riflessione sono stati i dati ufficiali diffusi da Assogestioni, dai quali si è appreso che anche nel terzo trimestre di quest'anno la raccolta non è andata bene.

PIR: raccolta negativa nel 3° trimestre per i fondi ordinari

Nel periodo in esame, infatti, i fondi PIR ordinari hanno registrato un dato netto negativo pari a 330,3 milioni di euro, in peggioramento rispetto al rosso di 195,6 milioni di euro dei tre mesi precedenti e ancor più in confronto ai primi tre mesi dell'anno, quando la raccolta è stata positiva per 160,2 milioni di euro.

Segno meno anche per la raccolta netta totale nei primi 9 mesi dell'anno, visto che è stata pari a -365,6 milioni di euro, a causa delle continue incertezze geopolitiche e della volatilità sui mercati.

Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore del 26 novembre, la raccolta netta dei fondi PIR ordinari ad ottobre è stata ancora negativa per 92,1 milioni di euro e considerando anche questo dato, il saldo da inizio anno è in rosso per 422 milioni di euro.

Equita SIM evidenzia in una nota che gli asset in gestione totali promossi dai 64 fondi PIR sono pari a 16,5 miliardi di euro, in calo del 6% su base trimestrale, a causa dell’andamento negativo dei mercati, con gli analisti che stimano l'effetto mercato nell'ordine del 4%, ma a pesare sono stati in parte anche i deflussi.

Focus sui PIR alternativi

Buone notizie per i PIR alternativi che nel terzo trimestre hanno visto il segno più, con una raccolta netta positiva per 14,5 milioni di euro, ma anche in questo caso in forte frenata rispetto ai 152,7 milioni del secondo trimestre e agli 83,4 milioni dei primi tre mesi dell'anno.

La raccolta netta totale nei primi 9 mesi dell'anno è stata positiva per 250,7 milioni di euro, mentre le masse gestite totali promosse dai 13 fondi PIR alternativi sono pari a 1,45 miliardi di euro.

PIR: Equita spiega la debolezza della raccolta

Secondo gli analisti di Equita SIM, il trend debole della raccolta è da ricondurre al perdurare di un contesto macroeconomico ancora fragile e a un quadro di breve termine sui mercati di difficile lettura e ancora volatile.

Anche a livello europeo da inizio anno si registrano importanti deflussi, sia sui fondi attivi che passivi.

PIR: le previsioni per il 2023

La SIM milanese ritiene che l’attuale incertezza macro continuerà a pesare sulla raccolta netta per i prossimi mesi, prima di un recupero atteso nel corso del 2023.

Alla luce dei dati registrati da inizio anno e di uno scenario di mercato ancora incerto, gli analisti di Equita SIM hanno messo mano alle loro stime sulla raccolta netta 2022 per i PIR ordinari, passando da +100 a -500 milioni di euro, con masse gestite per circa 16,5 miliardi.

Nel periodo 2023-2025 gli esperti stimano circa +1,5 miliardi di raccolta netta, mentre per i PIR alternativi le attese sono per una salita a 10-15 miliardi di euro di masse gestite in 5 anni.

Ecco perchè i PIR piacciono a Equita SIM

Nonostante l’incertezza di breve, Equita SIM continua a ritenere che i PIR, sia tradizionali che alternativi, siano degli ottimi strumenti per investire in un’ottica di medio-lungo termine in maniera efficiente sulle aziende italiane, soprattutto PMI, con importanti vantaggi fiscali e diversificando nel tempo il periodo d’ingresso.