Prysmian, il mercato resta fiducioso: nuovi rialzi attesi sulla guidance 2025

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
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Dopo un rally del 90% da aprile, Prysmian mantiene un momentum positivo grazie ai dazi USA e al boom delle reti elettriche e dei data center

Prysmian, il mercato resta fiducioso: nuovi rialzi attesi sulla guidance 2025

Prysmian: il mercato scommette su un nuovo rialzo della guidance 2025

Prosegue l’ondata di giudizi positivi su Prysmian, con diverse case d’investimento che alzano il prezzo obiettivo sul titolo in vista dei conti del terzo trimestre, attesi il 30 ottobre. Gli analisti si aspettano un nuovo miglioramento della guidance 2025, sostenuto dai dazi statunitensi sui metalli e dalla forte domanda strutturale in settori chiave come la trasmissione elettrica e i data center.

Barclays ha confermato la raccomandazione overweight e il target price a 102 euro, sottolineando che “un ulteriore aumento della guidance è probabile” e che le valutazioni restano interessanti, nonostante la performance eccezionale del titolo da inizio anno. Prysmian, infatti, è più che raddoppiata rispetto ai livelli di aprile (circa 45 euro), e ora oscilla intorno a 87 euro.


Raffica di upgrade: da Jefferies a Deutsche Bank fino a Equita e Intermonte

La revisione al rialzo dei target price è stata pressoché corale.
Jefferies ha aumentato il prezzo obiettivo da 84 a 102 euro, con giudizio buy, parlando di “esecuzione molto forte” e del “chiaro beneficio derivante dai dazi Usa”. Gli analisti ritengono che Prysmian sia “ben posizionata in vista dei risultati del terzo trimestre, con probabile miglioramento della guidance, e con ulteriori upside nel 2026 grazie all’impatto positivo dei dazi”.

Deutsche Bank ha portato il target da 85 a 97 euro, sempre con rating buy, prevedendo un miglioramento dei trend in tutte le divisioni, in particolare nel segmento Industrial & Construction, dove i margini beneficeranno dell’impatto dei dazi sul rame. La banca tedesca stima che il management possa alzare la guidance di Ebitda 2025 a 2,45-2,55 miliardi di euro, rispetto all’attuale forchetta di 2,3-2,4 miliardi.

Anche Equita Sim ha rivisto al rialzo il prezzo obiettivo, da 75,2 a 93 euro, pur mantenendo la raccomandazione hold. Gli analisti riconoscono a Prysmian un “momentum operativo molto positivo”, con esposizione ai temi strutturali della power grid e della digitalizzazione, ma ritengono che “l’upside rispetto alla valutazione fondamentale resti limitato dopo la forte performance del titolo”.

Infine, Intermonte ha portato il target da 74 a 85 euro, con rating neutral, ricordando che nella recente pre-close call la società ha segnalato l’intenzione di rivedere al rialzo la guidance 2025, grazie all’impatto favorevole dei dazi su rame e alluminio negli Stati Uniti e all’andamento migliore del previsto della divisione Digital Solutions, trainata dalla domanda legata a data center e intelligenza artificiale.


Un titolo da record e ancora sotto osservazione

Nonostante un fisiologico rallentamento nelle ultime sedute, Prysmian rimane una delle migliori performance del 2025 a Piazza Affari, con un progresso di oltre +90% da inizio anno.
Il mercato guarda ora ai conti di fine ottobre come a un possibile nuovo catalizzatore: l’aspettativa condivisa dagli analisti è che il gruppo possa confermare la solidità della domanda globale e alzare ulteriormente la guidance, consolidando la sua leadership nei cavi per energia e telecomunicazioni.


Analisi tecnica, l'uptrend resta dominante

Venerdì il titolo ha ceduto l'1,14% a 87 euro con i prezzi che hanno oscillato nel corso della seduta tra 86,20 e 88,28 euro. Il ribasso subito venerdì da Prysmian ha ritracciato la metà circa della candela giornaliera precedente, quando i prezzi avevano oscillato tra 84,28 e 88 euro, la flessione quindi per il momento resta un fenomeno correttivo di breve.

La situazione inizierebbe a complicarsi in caso di discese al di sotto di area 84 euro. In quel caso potrebbe esserci il test a 81,90 della media mobile esponenziale a 20 giorni, superata al rialzo dai prezzi il 24 giugno. La violazione della media potrebbe comportare ribassi ancora più accentuati, verso i 77 euro almeno.

Dalla tenuta del supporto di area 84 euro e dal superamento del massimo storico di venerdì a 88,28 potrebbe invece scaturire un nuovo allungo rialzista. Target in quel caso a 98 euro almeno.

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