Stellantis: segnali di recupero in Italia e USA, ma mix di vendite resta sfavorevole

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
4 min

Negli Stati Uniti primo trimestre positivo dal 2024 per Stellantis, ma la spinta arriva soprattutto dal canale flotte; target price confermato a 9,10 euro con rating NEUTRAL da Intesa Sanpaolo

Stellantis: segnali di recupero in Italia e USA, ma mix di vendite resta sfavorevole
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Stellantis: segnali di ripresa tra Usa e Italia, gli analisti rivedono le stime

Sotto la guida di Antonio Filosa, in carica da maggio, Stellantis punta a rifocalizzarsi sulle aree più redditizie, in primis gli Stati Uniti, dopo le difficoltà registrate durante la gestione Tavares.

La revisione strategica sarà presentata nel primo trimestre 2026 e potrebbe includere la dismissione di asset non profittevoli come Free2move, la divisione di car-sharing lanciata nel 2016 e rafforzata con l’acquisizione di Share Now.

Il mercato auto in Europa ha mostrato un andamento positivo

A settembre il mercato auto in Europa ha mostrato un andamento positivo ma limitato: in Francia e Italia le immatricolazioni sono cresciute di pochi punti percentuali. Per Stellantis il quadro resta misto: nel Paese transalpino il gruppo continua a sottoperformare, mentre in Italia si conferma la fase di recupero.

Secondo Motor Intelligence, a settembre Stellantis ha sovraperformato il mercato con un +13,5% annuo, contro il +6,4% complessivo, pur restando in flessione nei primi nove mesi (-7,8% vs +4,4% del settore).

L'andamento delle vendite in dettaglio

In dettaglio, il mercato francese – che pesa per circa l’11% dei volumi del gruppo – è salito del 2% YoY a 170mila veicoli (-7% YTD), ma Stellantis ha registrato una contrazione dell’1% a 48mila unità (-8% YTD), con cali diffusi su quasi tutti i marchi, tranne Citroën, in lieve progresso (+3% YoY).

Anche in Italia, che rappresenta il 9% dei volumi, il mercato è cresciuto del 4% YoY a 127mila veicoli, mentre Stellantis ha brillato con un rialzo del 15% a 34mila immatricolazioni, grazie soprattutto al balzo di Fiat (+35%, spinta dalla Panda) e Citroën (+198%).

Negli Stati Uniti – primo mercato per peso con circa il 31% dei volumi – Stellantis ha messo a segno nel terzo trimestre un incremento del 6% YoY a 324mila unità, il primo segnale positivo dall’inizio del 2024, pur restando in calo nei primi nove mesi (-6% YTD).

La crescita è stata trainata da Jeep (+11%) e Chrysler (+45%), mentre pesa il contributo delle flotte, salite del 22% YoY, elemento che rende il mix meno favorevole rispetto a competitor come Ford e GM, entrambi in aumento dell’8%.

Il secondo semestre 2025 era atteso come fase di miglioramento, ma il vero contributo arriverà dal quarto trimestre con l’arrivo nei concessionari dei nuovi modelli – Fiat Grande Panda, Citroën C3, Peugeot 3008, Opel Frontera, Mokka e Jeep Cherokee – che dovrebbero dare maggiore spinta commerciale.

Giudizi misti dagli analisti

Sul fronte analisti, Banca Akros ha alzato il rating a buy con target price a 10,5 euro, evidenziando i segnali di inversione negli Usa e la capacità del gruppo di recuperare quote di mercato. Intermonte parla di dati migliori delle attese in Nord America ed Europa, pur notando la crescita inferiore rispetto ai competitor e la forte esposizione al canale flotte. Equita vede nei nuovi modelli – dalla Fiat Grande Panda alla nuova Jeep Cherokee – il driver principale per un’accelerazione delle vendite dal quarto trimestre in poi.

Intesa Sanpaolo resta più cauta, confermando la raccomandazione neutral e un target price a 9,1 euro: la banca riconosce i progressi di settembre, che “finalmente riflettono gli impatti positivi dei nuovi lanci”, ma mantiene una visione di equilibrio tra rischi e opportunità.

Analisi tecnica possibilista sul rialzo

Il titolo ha terminato la seduta a 8,816 euro dopo avere oscillato tra 8,384 e 8,95 euro. I massimi di ieri sono allineati con quello di luglio, in area 8,90/9,00 euro.

La rottura di questi livelli permetterebbe di uscire dalla fase laterale degli ultimi mesi inviando un segnale di forza che potrebbe protrarsi anche per il medio termine.

Se i prezzi riusciranno a stabilizzarsi al di sopra di area 9 euro diverrà probabile almeno il test dei massimi di maggio a 9,84 euro ed eventualmente anche la ricopertura del gap del 27 marzo con lato alto a 11,39 euro.

Senza il superamento dei 9 euro ed in caso di ripiegamento al di sotto di area 8,50 attesa la ricopertura del gap del 2 ottobre con base a 8,16 euro.

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