Rendimenti in caduta, la Fed inizia a parlare di taglio dei tassi
pubblicato:Nuovi minimi di periodo per i rendimenti eurozona: quello del BTP decennale si è spinto fin sul 4,1750%, minimo dal 1° settembre (ricordiamo il massimo dal 2012 a 5,04% raggiunto il 19 ottobre). Il rendimento del Bund a 10 anni scivola fin sul 2,4180% minimo dall'8 agosto (ricordiamo il massimo dal 2011 il 4 ottobre a 3,02%).
Netta flessione anche per i rendimenti dei titoli di Stato USA: quello del T-Note a 10 anni tocca quota 4,2530% contro il minimo dal 14 settembre (massimo dal 2007 a 5,02% il 23 ottobre). Il rendimento del T-Bond a 30 anni scende a 4,4590%, minimo dal 21 settembre (top dal 2007 a 5,18% il 23/10).
I rendimenti scendono su nuovi minimi da settembre dopo i dati USA di ieri e le parole di un "falco" della Fed. L'indice dei prezzi delle abitazioni S&P CoreLogic-Case/Shiller e l'indice manifatturiero relativo al quinto distretto del Federal Reserve (Richmond) sono stati inferiori alle attese, confermando l'ipotesi di un rallentamento dell'economia USA. Christopher Waller, membro del Consiglio dei Governatori della Federal Reserve, ha dichiarato di essere "sempre più fiducioso che l'attuale politica monetaria è ben posizionata per rallentare l'economia e ricondurre l'inflazione verso il 2%", aggiungendo che se la flessione dei prezzi al consumo dovesse proseguire per diversi altri mesi, "tre mesi, quattro mesi, cinque mesi...potremmo iniziare a ridurre i tassi proprio perché l'inflazione è scesa". Queste parole assumono un significato ancor più consistente in quanto Waller è considerato un falco, ovvero propenso a tenere i tassi più alti possibile. Cinque mesi da ora significa marzo: secondo il CME FedWatch Tool la possibilità di un taglio da 25 bp a marzo è ora pari al 43% contro il 22% del giorno prima. Nei prossimi giorni sono in programma eventi macroeconomici molto importanti: oggi la seconda stima del PIL USA nel terzo trimestre, domani inflazione eurozona e soprattutto indice PCE americano (il riferimento utilizzato dalla Fed come misura ideale per i prezzi al consumo), venerdì pomeriggio un intervento di Powell (presidente Fed).
Dal punto di vista grafico osserviamo che il BTP ha rotto il supporto a 4,2470% e riattivato il trend negativo partito il 19/10 verso area 4,10%, minimi allineati di fine agosto. Concreti segnali di forza solo con un stabilizzazione sopra area 4,25% seguita dal superamento di 4,45-4,46%. Anche il rendimento del Bund decennale ha ripreso la sua corsa verso il basso dopo la violazione di 2,5150% e 2,45% (minimo del 1° settembre): prossimo appoggio a 2,41% ma rischio concreto di approfondimenti in direzione di 2,28-2,29%. Sopra 2,5150% possibilità di riavvicinamento ai recenti massimi a 2,66-2,67%.
Il rendimento del T-Note decennale USA ha violato l'importante sostegno a 4,3630% e si avvicina rapidamente a 4,21-4,22%: appoggio successivo a 4,06%. Affidabili indicazioni rialziste solo sopra 4,41% per il recente massimo a 4,5150%. Il rendimento del T-Bond trentennale scivola sotto il supporto a 4,52%, decisivo ed è ora esposto al rischio di approfondimenti verso area 4,30%. Primi segnali di forza al superamento di 4,57% per 4,63%.