Rendimenti in recupero dopo i dati USA

di FTA Online News pubblicato:
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Rendimenti eurozona sopra i minimi di ieri mattina: quello del BTP decennale segna 4,2260% da 4,1430%, minimo dal 1° settembre (ricordiamo il massimo dal 2012 a 5,04% raggiunto il 19 ottobre). Il rendimento del Bund a 10 anni si attesta a 2,4545% da 2,3940%, minimo dal 27 luglio (ricordiamo il massimo dal 2011 il 4 ottobre a 3,02%).

Indicazioni simili per i rendimenti dei titoli di Stato USA: quello del T-Note a 10 anni segna 4,3350% dal minimo dal 14 settembre toccato ieri notte a 4,2440% (massimo dal 2007 a 5,02% il 23 ottobre). Il rendimento del T-Bond a 30 anni si attesta a 4,5060% da 4,4310%, minimo dal 20 settembre (top dal 2007 a 5,18% il 23/10).

Rendimenti sopra i minimi di periodo toccati ieri mattina. Il rimbalzo è stato determinato principalmente dal dato USA relativo ai prezzi al consumo PCE, Personal Consumer Expenditure, l'indicatore preferito dalla Federal Reserve per stimare l'inflazione reale. Il dato "core" (depurato dai capitoli cibo ed energia) a ottobre ha fatto segnare +0,2% m/m e +3,5% a/a, in calo da +0,3% e +3,7% registrati a settembre ma in linea con le attese degli economisti.

In sostanza una delusione dopo le consistenti sorprese positive nell'eurozona e quella, invero meno sostanziosa, del dato CPI americano comunicato a metà novembre. I rendimenti hanno ricevuto anche una spinta al rialzo dal dato ISM Chicago (attività economica nell'area della metropoli dell'Illinois) che si è attestato sopra la soglia dei 50 punti per la prima volta da agosto 2022 e oltre 10 punti sopra il consensus. Oggi fari puntati nel pomeriggio alle 17 sull'intervento di Jerome Powell (presidente Fed).

Quadro grafico invariato nonostante il recupero dei rendimenti: quello del BTP a 10anni resta indirizzato verso area 4,10%, minimi allineati di fine agosto. Concreti segnali di forza solo con un stabilizzazione sopra area 4,25% seguita dal superamento di 4,45-4,46%. Indicazioni dello stesso tenore per il rendimento del Bund decennale che ha ripreso la sua corsa verso il basso dopo la violazione di 2,5150% e 2,45% (minimo del 1° settembre) e sembra intenzionato a rivedere i minimi di luglio a 2,28-2,29%. Sopra 2,5150% possibilità di riavvicinamento ai recenti massimi a 2,66-2,67%.
Scenario ribassista confermato anche per il rendimento del T-Note decennale USA dopo la rottura dell'importante sostegno a 4,3630%: sotto 4,24-4,25% probabile approfondimento verso 4,06%. Affidabili indicazioni rialziste solo sopra 4,41% per il recente massimo a 4,5150%. Impostazione ribassista anche per il rendimento del T-Bond trentennale che è ora esposto al rischio di approfondimenti verso area 4,30%, conferme alla violazione di 4,43%. Primi segnali di forza al superamento di 4,57% per 4,63%.

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