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Requisiti Naspi: quando ne hai diritto?

di FTA Online News pubblicato:
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La Naspi è l’indennità che l’Inps corrisponde a tutti coloro che perdono il lavoro involontariamente, per licenziamento, per disoccupazione per giusta causa o per scadenza del contratto. Quali sono i requisiti per ricevere la Naspi? E quali cambiamenti ha apportato la nuova Legge di Bilancio sui requisiti e sul calcolo di questa indennità? Scopri i dettagli nell’articolo!

Requisiti Naspi: quando ne hai diritto?

La Naspi, sigla che significa Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l'Impiego, detta anche più semplicemente "indennità di disoccupazione" è una indennità che viene versata mensilmente a chi ha perso il lavoro da parte dell'Inps.

È una misura di sostegno al reddito dedicata specificamente ai lavoratori dipendenti (subordinati) che perdono il lavoro involontariamente.

La Legge di Bilancio 2022 ha introdotto cruciali novità su questa importante indennità. Entriamo nel dettaglio, scoprendo i requisiti per accedere a questa indennità e quando se ne può avere diritto. Inoltre scopriremo quali sono i calcoli effettuati per stabilire la somma dell’indennità percepibile.

Prima della legge di bilancio 2022, quando si aveva diritto alla Naspi?

L'ultima manovra finanziaria ha introdotto novità riguardanti la Naspi e la DIS-COLL, cioè le due indennità riservate a chi perde involontariamente il lavoro. La manovra ha modificato i requisiti, ma anche l'importo.

In precedenza la Naspi spettava ai lavoratori dipendenti che avessero perso involontariamente il lavoro e che si ritrovavano a rispettare i seguenti requisiti:

  • era necessario ritrovarsi in stato di disoccupazione;

  • era necessario aver versato all'Inps almeno 13 mesi di contributi previdenziali, nei quattro anni antecedenti alla perdita del lavoro;

  • era necessario aver lavorato almeno 30 giorni continuativi nell'anno precedente alla disoccupazione.

Con la legge di bilancio 2022, quali sono ora i requisiti per avere diritto alla Naspi?

La manovra finanziaria e la conseguente legge di bilancio 2022 approvata dal parlamento italiano, ha legiferato alcune novità riguardanti questa indennità, vediamole nei dettagli.

Innanzitutto è stato cancellato il requisito che prevedeva l'obbligatorietà delle trenta giornate lavorative continuative nei dodici mesi precedenti alla perdita del lavoro; questa novità è partita dal primo gennaio di quest'anno.

Praticamente la legge di bilancio non ha fatto altro che incorporare il Decreto Sostegni che già stabiliva che decadesse il requisito delle trenta giornate di lavoro.

Tutti gli altri requisiti, elencati prima, sono stati riconfermati dalla nuova legge di bilancio.

Secondo la legge di bilancio 2022, com'è cambiato il calcolo della Naspi?

Il calcolo della Naspi dipenderà sempre da qual è stata la retribuzione percepita negli ultimi 4 anni di lavoro subordinato. La somma così calcolata, verrà divisa per il totale delle settimane in cui si sono versati i contributi previdenziali.

Il risultato di questa divisione deve essere moltiplicato per un coefficiente fisso di 4,33, coefficiente stabilito dalla normativa.

Se il risultato di questa operazione sarà una somma pari o inferiore a 1.227,55 euro, la Naspi che il disoccupato percepirà sarà uguale al 75% della somma così calcolata.

Mentre se la somma risultante dal calcolo suddetto sarà superiore a 1.227,55 euro, l'indennità che il disoccupato percepirà sarà uguale al 75% di 1.227,55 euro.

Verrà aggiunta anche la quota del  25% della differenza tra la retribuzione mensile e la somma di 1.227,55 euro.

La legge ha stabilito un tetto massimo mensile che si può percepire di indennità, ovvero 1.335,40 euro al mese.

La Naspi si riduce del 3% dopo alcuni mesi

L'indennità mensile così calcolata a partire dal quarto mese comincerà a ridursi del 3% per ogni mese. O almeno così è stato fino ad adesso.

E su questo aspetto interviene la Legge di Bilancio 2022, la quale legifera che l'importo dell'indennità comincerà a decrescere del 3% non più dal quarto mese, ma dal sesto mese di fruizione.

Questo, però, vale per tutte le disoccupazioni verificatesi dopo il primo gennaio 2022.

Sempre secondo la nuova Legge di Bilancio, per i disoccupati percettori di Naspi over 50, il taglio del 3% avverrà, invece, dall'ottavo mese di fruizione in poi.

La Naspi è prevista solo quando si perde il lavoro involontariamente

Questo è un aspetto importantissimo. All'indennità Naspi si può accedere solo se si viene licenziati e se ci si dimette per giusta causa., ovvero quando ci sono gravissime inosservanze da parte del datore di lavori, tali da costringere il lavoratore a interrompere il rapporto di lavoro. I motivi devono essere talmente gravi che il lavoratore è costretto a dimettersi senza nemmeno dare il preavviso.

L'ultima ipotesi in cui si può accedere all'indennità è la scadenza naturale del contratto di lavoro.

In ogni altro caso di dimissioni, invece, la Naspi non è prevista.

A chi spetta l'indennità Naspi?

Questa indennità spetta a tutti i lavoratori dipendenti, anche apprendisti, che siano stati assunti a tempo indeterminato o determinato, ma anche ai soci lavoratori di una cooperativa che abbiano contemporaneamente firmato un contratto di lavoro subordinato. Infine spetta a tutti i lavoratori dello spettacolo. 

Non spetta invece ai lavoratori agricoli, per la quale esiste invece la disoccupazione agricola, non è prevista per i dipendenti pubblici, per chi lavora a progetto o con co.co.co., perché per questi ultimi è prevista la ai dipendenti la DIS-COLL, un'indennità inferiore, che viene percepita dai beneficiari per un massimo di sei mesi. La Naspi invece può essere percepita per un massimo di 24 mesi.