La Banca di Russia mantiene invariati i tassi d'interesse al 7,50% dopo averli abbassati di 50 punti base in settembre (e prima ancora di 300 punti base in due occasioni in aprile e nel meeting straordinario di fine maggio, di 200 punti in giugno e di 150 punti in luglio). "L'accelerazione della spesa fiscale, il deterioramento delle condizioni del commercio estero e la situazione nel mercato del lavoro intensificano i rischi pro-inflazione", ha comunicato la Banca di Russia, ripetendo quando già dichiarato in precedenza, quanto aveva lasciato intendere che un ritorno a una politica monetaria restrittiva potrebbe essere necessario visto che l'equilibrio dei rischi si è spostato verso l'inflazione. La decisione è in linea con il consensus di Reuters, con gli economisti che si aspettano che l'istituto mantenga la sua retorica da "falco" per poi tornare ad aumentare il costo del denaro entro la fine del 2023.
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