Stablecoin, la BCE mette in guardia dai rischi
pubblicato:In una pubblicazione sul tema della stabilità finanziaria alcuni analisti della BCE hanno segnalato che le stablecoin, le valute virtuali ancorate a valute reali, come il Tether con il dollaro, hanno registrato una forte crescita e quindi sollevato qualche timore sui rischi per la stabilità finanziaria. La ricerca calcola in 280 miliardi di dollari, circa l'8% del valore di tutti i cripto-asset, la capitalizzazione record combinata di tutte le stablecoin, con il 63% del paniere, 184 miliardi di dollari, attribuibile al Tether (USDT) e il 26% attribuibile all'USD Coin (USDC, 75 miliardi di dollari).
Lo studio della BCE sottolinea che attualmente il trading in stablecoin rappresenta il maggior caso d'uso oper il trading su criptovalute, consentendo sostanzialmente una facile conversione in o da fiat currencies, ossia valute emesse da banche centrali.
Gli analisti riportano anche che la vulnerabilità primaria delle stablecoin potrebbe derivare dalla perdita di fiducia degli investitori nella possibilità di convertirle alla pari.
In tal caso si potrebbe generare una corsa allo stablecoin che potrebbe tradursi in un "de-pegging event", ossia in un disancoraggio che danneggerebbe anche il mercato delle criptovalute. Altre fragilità per il mercato delle stablecoin potrebbero derivare invece da spillover ed effetti secondari, compresi quelli derivanti dalla finanza tradizionale.
Uno dei timori maggiori deriva dalle interconnessioni tra stablecoin e riserve in valute fiat: le due maggiori stablecoin si classificano ormai tra i maggiori detentori di titoli di Stato USA e hanno riserve comparabili con quelle dei primi 20 fondi monetari.
Le stablecoin sono state inoltre tra i principali acquirenti di titoli di Stato Usa di breve termine.
Un allarme sulle stablecoin potrebbe quindi scatenare una vendita di queste attività che potrebbe avere un impatto sul funzionamento dei mercati del Tesoro USA.