Petrolio in rialzo in avvio di ottava

di Simone Ferradini pubblicato:
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L'OPEC+ conferma lo stop agli incrementi di produzione almeno fino a marzo, focus anche sulle tensioni geopolitiche

Petrolio in rialzo in avvio di ottava

Inizio di settimana movimentato e contrastato sul fronte delle materie prime. Da un lato il gas che continua a perdere terreno e scivola sui minimi da aprile 2024, dall'altro l'oro che dopo la correzione di fine ottobre sembra intenzionato a riavvicinarsi al massimo storico. Anche il petrolio recupera anche se in misura meno evidente e sale sui massimi dal 20 novembre: i future febbraio segnano per il Brent 63,55 $/barile, per il WTI 59,40 $/barile.

L'OPEC+ conferma lo stop agli aumenti di produzione

Alla base della buona intonazione del petrolio troviamo diversi fattori. Tra questi la riunione nel fine settimana dell'OPEC+ in cui è stata confermata la decisione del precedente incontro il 2 novembre scorso, di interrompere gli aumenti della produzione a gennaio, febbraio e marzo 2026. Incrementare la produzione significa, a parità di altre condizioni, alzare il livello dell'offerta e quindi deprimere i prezzi. La prospettiva di offerta invariata contribuisce invece a sostenere le quotazioni del barile.

Tensioni USA-Venezuela e Russia-Ucraina

Tra gli elementi favorevoli a un recupero del greggio c'è anche la situazione di tensione tra USA e Venezuela, uno dei maggiori produttori della materia prima. Sabato Trump ha detto che lo spazio aereo del Paese sudamericano dovrebbe essere considerato chiuso, prospettando un'escalation della situazione con potenziali rischi per l'offerta.

Infine lo stop dell'oleodotto del Mar Caspio a seguito del danneggiamento del terminale in territorio russo sul Mar Nero causato da un attacco di un drone ucraino. Per l'oleodotto passa più dell'1% di tutto il petrolio prodotto globalmente.

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