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Superbonus 110%, stop cessione del credito: solo due banche la offrono ancora. Ecco quali

di Chiara Turano pubblicato:
4 min

Superbonus 110% ancora senza pace. In particolare, è l’opzione di cessione del credito a creare scompiglio alle banche, la maggior parte delle quali ha deciso per lo stop. Non manca però chi la offre ancora. Tra queste troviamo due istituti di rilievo. Ecco quali sono.

Il Superbonus 110% continua a non avere vita facile. Ancora una volta a far discutere è la cessione del credito, o meglio la decisione sull’opzione presa dalle banche al riguardo.

Una posizione quella degli istituti di credito che porta a chiudere le porte in faccia alla cessione del credito con pesanti conseguenze per chi ha eseguito lavori di ristrutturazione servendosi del Superbonus 110%.

In sintesi, mentre il nuovo Governo Meloni è a lavoro per stilare una lista di nuove regole e obblighi da seguire per colmare le mancanze del Superbonus 110%, il Bonus ristrutturazione casa per eccellenza rischia di ripiombare nuovamente nello stop cessione del credito.

Allo stato attuale, infatti, l’accesso all’opzione della cessione del credito implicita nel Superbonus 110% è garantita solo da due banche. Tutti gli altri istituti hanno deciso invece di bloccare la cessione, compreso Poste Italiane.

Vediamo subito di quali si tratta e come e perché l’accesso all’agevolazione non è più così semplice.

Superbonus 110%, stop cessione del credito: solo due banche la offrono ancora. Ecco quali

Iniziamo col dare una risposta al quesito.

Le uniche due banche ad offrire ancora la cessione del credito ai cittadini per i lavori agevolati sono Intesa Sanpaolo e Bnl.

Lo stop dichiarato da tutti gli altri istituti bancari, compreso Poste Italiane, spiana così la strada verso un nuovo blocco della cessione del credito che i cittadini possono scegliere come modalità per fruire del Superbonus 110%.

Ma questo non è un problema nuovo. Così come confermato dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, infatti, il nodo cessione del credito va risolto al più presto perché fonte di numerosi problemi. 

E in questa direzione pare remare il nuovo Esecutivo Meloni sempre più intenzionato a mettere mani sul Superbonus 110% per rivedere l’intero meccanismo che allo stato attuale muove i fili della cessione del credito, con un occhio di riguardo proprio al sistema di cessione permesso tramite istituti e banche.

Tutto questo per dare a tutti i cittadini la possibilità di accedere, in maniera equa, all’agevolazione garantita dal Bonus ristrutturazione casa. 

Per il momento gli interventi da mettere in atto urgentemente sarebbero due: il taglio della detrazione fiscale dal 110% al 90% e lo sblocco della cessione dei crediti in stand-by allo stato attuale.

È già scritto invece il destino dei condomini a partire dal 1° gennaio 2023. Dal prossimo anno potranno affidarsi solo ad imprese edili munite della Soa per usufruire del Superbonus 110%.

Superbonus 110%, stop alla cessione del credito: quali sono le alternative

Nonostante lo stop alla cessione del credito da parte di Poste Italiane e delle banche, i cittadini intenzionati a usufruire del Superbonus 110% non hanno da disperarsi.

In risposta al blocco praticato dalla maggior parte degli istituti di credito, infatti, sono sorte una serie di alternative su cui vale la pena soffermarsi. 

Quella maggiormente degna di nota è messa in campo dalle Camere di Commercio.

Grazie all’avvio della piattaforma web Sibonus.infocamere.it. ai titolari di crediti fiscali, così come alle piccole imprese, viene data la possibilità di cedere i crediti posseduti per ricavarne liquidità immediata, in maniera molto sicura.

Si tratta senza dubbio di un’alternativa che mette al riparo dal rischio di perdere la cessione crediti del Superbonus 110%, da prendere in considerazione unitamente alla disponibilità offerta dalle due banche (Intesa Sanpaolo e Bnl) alla cessione del credito.

Superbonus 110%, cessione del credito: le associazioni insorgono contro il Governo Meloni

Lo stop alla cessione del credito ha fatto storcere il naso non solo ai cittadini, ma anche alle associazioni delle banche.

Due di queste, Ance e Abi, hanno provveduto ad inviare una lettera congiura al nuovo Governo Meloni nell’obiettivo di spingere l’esecutivo in carica a prestare maggiore attenzione al meccanismo di cessione del credito che sorregge il funzionamento del Superbonus 110%, sottolineando il grave pericolo a cui si sta andando incontro, quello della crisi di liquidità delle imprese della filiera.

In poche parole, la richiesta pone l’accento sull’urgenza di rivedere l’intero meccanismo della cessione del credito al fine di evitare alle imprese profondi problemi economici con cui si troveranno a fare i conti.