Tasse in aumento dal 2025, ecco chi dovrà pagare di più e perché
pubblicato:Dal prossimo anno gli italiani dovranno fare i conti con l'aumento delle tasse. Stando alle ultime ipotesi, il 2025 non sarà roseo per i cittadini. Ma chi si troverà a dover pagare più soldi e perché? Come il governo intende intervenire?
Il 2025 si prospetta come un anno non molto positivo per il panorama fiscale italiano, con importanti cambiamenti che potrebbero ritorcersi contro le famiglie e i lavoratori.
Alcune delle agevolazioni attualmente in vigore rischiano di non essere rinnovate, determinando un aumento delle imposte per molte categorie di contribuenti.
Ma cosa possiamo aspettarci davvero dalle nuove disposizioni fiscali e chi pagare più tasse dal prossimo anno?
Tasse 2025, cosa cambia a livello fiscale dal prossimo anno?
Con l’avvicinarsi del 2025, si delineano alcuni scenari preoccupanti per i contribuenti. Ma nello specifico cosa cambia a livello fiscale e quali fattori spingono verso un aumento delle tasse nel 2025?
Una delle maggiori preoccupazioni riguarda la possibilità che non venga rinnovato il taglio del cuneo fiscale, una misura che ha garantito fino a 100 euro in più in busta paga per i lavoratori con redditi fino a 35.000 euro.
Per mantenere questo beneficio anche nel prossimo anno, il governo dovrà trovare circa 14 miliardi di euro, una cifra di certo consistente.
Se queste risorse non dovessero essere reperite, lavoratori e pensionati vedranno una riduzione significativa dei loro guadagni netti.
Ma non è tutto: anche la riduzione delle aliquote Irpef, che attualmente permette di pagare meno tasse, potrebbe essere sospesa, con un conseguente aumento delle imposte per redditi tra i 15.000 e i 50.000 euro.
Volendo riassumere, sono tre le ipotesi possibili dal prossimo anno che porterebbero i contribuenti a pagare di più nel 2025:
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aumento delle aliquote Irpef - si prospetta il ritorno alle quattro aliquote in vigore prima del 2024, con un incremento dell'imposizione fiscale per alcune fasce di reddito;
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taglio delle agevolazioni fiscali - si ipotizza un ulteriore taglio delle detrazioni, specialmente su spese che non riguardano la salute, con una possibile riduzione del recupero fiscale di circa 3 miliardi di euro;
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cambiamenti per le imprese - l’abolizione di alcune agevolazioni, come l'ACE (Aiuto alla Crescita Economica), peserà sui bilanci aziendali, con un aumento dell'imposizione fiscale e una riduzione degli incentivi agli investimenti.
Tasse 2025, chi pagherà di più
Le misure che potrebbero essere abolite, come il taglio del cuneo fiscale e la riduzione delle aliquote Irpef, influenzeranno direttamente il reddito disponibile delle famiglie.
Senza queste agevolazioni, si stima che un lavoratore medio potrebbe perdere fino a 260 euro l’anno, riducendo il suo potere d’acquisto.
La situazione non è rosea neanche per i pensionati. Il mancato rinnovo delle agevolazioni fiscali potrebbe infatti portare a un aumento delle Tasse nel 2025 per chi percepisce redditi da pensione, aggravando ulteriormente le difficoltà economiche di una fascia di popolazione già colpita dall’inflazione.
Inoltre, la possibile riduzione delle detrazioni fiscali inciderà negativamente sulle spese per l'istruzione, la casa e altri beni essenziali. Di conseguenza, se il governo dovesse applicare tagli ulteriori, come suggerito, molte famiglie si troveranno a dover rivedere il loro bilancio familiare.
Quali sono le intenzioni del Governo
Nonostante il quadro poco incoraggiante, il governo è alla ricerca di soluzioni per evitare un impatto troppo pesante sui cittadini.
Una delle ipotesi in discussione è l’emissione di nuovi titoli pubblici per raccogliere risorse senza dover ricorrere all’aumento delle imposte nel 2025.
Ma tale via presenta molte incognite e non è chiaro se sarà sufficiente a coprire il fabbisogno fiscale previsto per il 2025.
Seppur nell’incertezza attuale, i prossimi mesi saranno fondamentali per determinare il destino delle politiche fiscali italiane nel 2025.
Le decisioni che verranno prese avranno infatti un impatto significativo non solo sulle tasche dei contribuenti, ma anche sull’intera economia del paese.