TIM volta pagina: conversione delle azioni di risparmio e semplificazione del capitale

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
5 min

Equita e Mediobanca vedono valore: miglior EPS, possibile rerating e titolo a un bivio tecnico

TIM volta pagina: conversione delle azioni di risparmio e semplificazione del capitale

TIM propone la conversione delle azioni di risparmio in azioni ordinarie

Telecom Italia ha deciso ieri di compiere un passo chiave nel processo di semplificazione della propria struttura azionaria, proponendo all’assemblea dei soci la conversione delle azioni di risparmio in azioni ordinarie, sia nella forma facoltativa sia in quella obbligatoria, insieme a una riduzione volontaria del capitale sociale.

Si tratta di una scelta strategica che va nella direzione auspicata dal mercato da molti anni e che mira a rendere il capitale di TIM più lineare, leggibile e coerente con le best practice dei grandi gruppi quotati.

L’operazione consentirebbe di superare la storica distinzione tra azioni ordinarie e di risparmio, eliminando una complessità che ha spesso pesato sulla valutazione del titolo e sulla sua attrattività per gli investitori istituzionali.

La riduzione volontaria del capitale, collegata alla conversione, si inserisce nello stesso disegno: ottimizzare la struttura finanziaria, utilizzare in modo efficiente le risorse disponibili e rafforzare la qualità dell’equity.

Nel complesso, la proposta rappresenta un passaggio strutturale rilevante, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche come segnale di normalizzazione e maturità della governance del gruppo.

L'operazione rappresenta per Telecom Italia un passaggio storico

La proposta di conversione delle azioni di risparmio in azioni ordinarie, accompagnata da una riduzione del capitale sociale, rappresenta per Telecom Italia un passaggio storico: un’operazione che il mercato si aspettava da anni e che va nella direzione di una semplificazione strutturale del capitale.

La reazione del mercato è stata immediata e indicativa: il titolo ordinario ha chiuso in rialzo del +2,55%, mentre le azioni di risparmio hanno registrato un balzo di +8,6%, segno che l’evento era ampiamente atteso ma non ancora pienamente prezzato.

I quattro motivi per cui l'operazione è positiva

Secondo Equita SIM, l’operazione è positiva per quattro motivi chiave. In primo luogo, semplifica la struttura del capitale, eliminando una classe di azioni che nel tempo ha rappresentato un elemento di complessità e di freno alla piena valorizzazione del titolo.

In secondo luogo, migliora liquidità e peso negli indici, aumentando l’attrattività del titolo per gli investitori istituzionali.

Terzo punto centrale è l’utilizzo della componente cash della conversione, che consente di impiegare parte dei proventi del rimborso del canone di concessione (circa 720 milioni considerando la conversione volontaria) in modo equivalente a un buyback, evitando un’operazione interamente “in carta”.

Infine, per gli azionisti ordinari, la cancellazione delle risparmio riduce la fuoriuscita di cassa e di utili legata ai privilegi di questa categoria, con un impatto positivo sull’EPS atteso nel 2026 e 2027, stimato da Equita in crescita rispettivamente dell’11% e del 9%.

Con questa operazione la quota di Poste Italiane si diluirebbe

Dal punto di vista della struttura azionaria, l’operazione comporterebbe anche un riposizionamento degli equilibri. La quota di Poste Italiane si diluirebbe al 19,6% del capitale votante dal 27,3% attuale, tornando sotto la soglia OPA del 25%.

Gli altri azionisti ordinari arriverebbero al 52,2%, mentre gli ex azionisti di risparmio deterranno circa il 28,2%. Incorporando pienamente il rimborso del canone di concessione e l’aggiornamento del valore di TIM Brasil, Equita rivede le valutazioni a 0,51 euro per le ordinarie e 0,63 euro per le risparmio, ritenendo che i benefici della semplificazione possano giustificare un parziale rerating dei multipli.

Banca Akros ha alzato il target price

Il messaggio degli altri analisti va nella stessa direzione. Banca Akros ha alzato il target price a 0,60 euro, mentre Mediobanca interpreta la debolezza vista in alcune fasi della seduta non come un giudizio negativo sull’operazione, ma come il risultato di pressioni tecniche da parte di investitori posizionati su entrambe le classi di azioni, che anticipano la conversione riducendo l’esposizione.

Secondo Piazzetta Cuccia, non ci sono motivazioni fondamentali per giustificare un indebolimento del titolo: il fair value stimato resta intorno a 0,56 euro, incorporando solo parzialmente il potenziale incasso e attribuendo ancora scarso valore agli earnout di FiberCop.

In quest’ottica, la debolezza viene vista come un’opportunità di acquisto, non come un segnale di deterioramento.

Sul piano tecnico, il quadro resta costruttivo

Sul piano tecnico, il quadro resta complessivamente costruttivo, ma più delicato. Il trend rialzista partito dai minimi del 2023 è ancora intatto, sostenuto dalle medie mobili, ma il titolo si confronta ora con una resistenza storica molto rilevante in area 0,50–0,51 euro, coincidente con i massimi del 2021.

Il MACD settimanale segnala una divergenza ribassista, che non implica inversione ma suggerisce un possibile consolidamento prima di un nuovo allungo.

Solo una chiusura settimanale stabile sopra 0,51 euro rafforzerebbe in modo deciso lo scenario, aprendo spazio verso 0,59–0,60 euro. Al contrario, una rottura della media esponenziale settimanale in area 0,48 euro aumenterebbe il rischio di una correzione più profonda, pur senza annullare il recupero di fondo.

La conversione delle azioni di risparmio rappresenta un punto di svolta strutturale per Telecom Italia

In sintesi, la conversione delle azioni di risparmio rappresenta un punto di svolta strutturale per Telecom Italia: migliora la qualità del capitale, rende più leggibile la storia equity e rafforza le prospettive di medio periodo.

Il titolo è ora a un bivio tecnico, ma sul piano fondamentale il mercato sta iniziando a riconoscere che TIM vale più oggi di ieri, e che la semplificazione del capitale è un tassello chiave nel percorso di normalizzazione e rilancio.

Comments

Loading comments...

Argomenti

Telecom Italia