Tenaris, ecco cosa ha appesantito il titolo

di FTA Online News pubblicato:
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Unicredit, azioni in calo con il settore, ancora attriti in Germania

Tenaris, ecco cosa ha appesantito il titolo
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Tenaris debole nella seduta di mercoledì: il titolo ha ceduto il 2,21% a 15,015 euro. I prezzi hanno oscillato tra 14,885 e 15,21 euro.

La banca d’affari Piper Sandler ha tagliato la raccomandazione su Tenaris da Overweight a Neutral, abbassando anche il target price da 48 a 41 dollari.

Il downgrade di Piper Sandler su Tenaris mette in evidenza le difficoltà del settore dei tubi OCTG in questo momento. L’aumento delle importazioni negli Stati Uniti, cresciute del 70% nella prima metà del 2025 dopo il passaggio da quote a dazi, ha creato un eccesso di offerta che inevitabilmente pesa sui margini. A questo si somma il calo del 10% delle trivelle attive onshore in America dall’inizio dell’anno, segnale diretto di una domanda più debole.

Se fino a pochi mesi fa lo scenario di mercato appariva favorevole, oggi mancano catalizzatori di prezzo e il quadro si è riequilibrato tra rischi e opportunità.
Anche i prezzi piatti dell’acciaio non offrono sostegno, mentre il cosiddetto “Argentina risk” continua a essere un fattore di incertezza sul medio periodo.

Il mercato ha reagito con un ribasso di oltre il 2% per Tenaris, che si aggiunge a un calo di oltre il 16% da inizio anno. Va comunque ricordato che il consensus resta diviso: la maggioranza degli analisti mantiene raccomandazioni positive, ma la pressione competitiva e i rischi macro invitano a un approccio più cauto.

Tenaris, l'azione si riavvicina a un supporto critico

I minimi di mercoledì, a 14,885 euro, hanno avvicinato ancora una volta, come già accaduto l'8 settembre, il supporto critico di quota 14,80, 61,8% di ritracciamento del rialzo dal minimo di aprile. Fino a che questo sostegno tiene il ribasso visto dal top di luglio potrebbe dimostrarsi anche solo una fase correttiva temporanea. La violazione di area 14,80 farebbe temere, invece, il proseguimento della fase ribassista con obiettivo almeno fino sui minimi di aprile a 13,66 euro. Supporto intermedio a 14 euro. Dalla tenuta del supporto a 14,80 e dal superamento di 15,67, media mobile esponenziale a 100 giorni, potrebbe scaturire la ricopertura del gap del 31 luglio con lato alto a 16,36 euro. Alla rottura di questa resistenza il target si potrebbe spostare a 17,99, lato alto del gap ribassista del 3 aprile.

Unicredit, Orlopp (Commerzbank) ancora di traverso

Netto calo nella seduta di ieri per Unicredit che ha ceduto il 3,59% dopo che l'a.d. di Commerzbank, Bettina Orlopp, ha affermato che quella della banca italiana (che ha il 26% e salirà al 29,9%) è un'iniziativa ostile e che andrebbe a ridurre i ricavi dell'istituto tedesco.

L'a.d. di Unicredit Andrea Orcel ha detto di augurarsi che sia il governo della Germania che Commerzbank riescano a comprendere il potenziale dell'aggregazione.

Unicredit, lo scenario tecnico di fondo resta rialzista

Graficamente la battuta di arresto di ieri non compromette lo scenario rialzista di fondo, ma complica comunque il prosieguo della corsa.

I prezzi si trovano all'interno di un canale decrescente che si origina dai massimi di agosto, la cui base transita a 63,00 euro circa, poco sopra al primo dei ritracciamenti del rialzo partito ad aprile.

Sotto tale riferimento il calo potrebbe ampliarsi spingendo i corsi verso la copertura del gap up lasciato aperto a luglio a quota 58,28, anch'esso in corrispondenza di un importante riferimento, ovvero il 38,2% di ritracciamento del suddetto rialzo, livello che assume dunque rilevanza strategica nel medio lungo periodo (supporto successivo a 54,00 euro). Nuovi segnali di forza già oltre 67,83, preludio al raggiungimento di nuovi massimi da inizio anno al di sopra dei 70,00 euro.