Unicredit, brutti segnali in Germania, ma il settore è debole
pubblicato:Stellantis reduce da un rally a Piazza Affari

Unicredit debole ieri. Il titolo ha ceduto il 2,59% andando a terminare a 56,78 euro dopo avere oscillato tra 56,78 e 58,34 euro. Stamane la reazione è limitata con un +0,58% durante i primi scambi.
In generale il comparto banche è risultato cedente: la prospettiva di tassi bassi a medio termine in Europa limita il potenziale di guadagno degli interessi passivi.
Inoltre, l'incertezza commerciale potrebbe frenare l’attività di prestito, aumentare i crediti deteriorati e ridurre i profitti, riducendo l’appetibilità delle banche per gli investitori .
Dopo l’ottavo taglio dei tassi da parte della BCE, il sentiment tra le banche europee resta debole. Gli investitori preferiscono attendere segnali di stabilizzazione macro, piuttosto che esporsi a rischi sistemici legati alla crescita e all’inflazione .
Unicredit, dure critiche dal governo tedesco
Venendo nel dettaglio a Unicredit, il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha espresso forti critiche nei confronti di della banca italiana per il modo in cui sta costruendo una partecipazione in Commerzbank. In una lettera indirizzata ai rappresentanti sindacali e pubblicata su LinkedIn, Merz ha definito l'approccio dell’istituto italiano “non coordinato e non amichevole”, giudicandolo inaccettabile, soprattutto considerando che Commerzbank è una banca di rilevanza sistemica per la Germania.
La lettera, datata 26 maggio, è stata resa pubblica da Sascha Uebel, rappresentante del comitato aziendale di Commerzbank, e ha ricevuto il sostegno anche del ministro delle Finanze tedesco Lars Klingbeil.
Quest’ultimo ha dichiarato che l'intervento del cancelliere rappresenta un segnale politico importante per i dipendenti della banca, pur sottolineando che le discussioni politiche sull’argomento sono ancora in corso e che eventuali sviluppi verranno comunicati a tempo debito.
In sintesi, Berlino alza il tono contro UniCredit, manifestando preoccupazione per una possibile operazione ostile su Commerzbank e a difesa della sovranità economico-finanziaria tedesca.
Unicredit, su Banco BPM proposta la cessione di ben 206 filiali
Sul fronte domestico, UniCredit ha avanzato una proposta per cedere 206 filiali nel tentativo di ottenere l’approvazione dell’Antitrust europeo per la sua operazione di acquisizione su Banco BPM. Secondo tre fonti vicine al dossier, la maggior parte delle filiali in questione si trova nel Nord e Nord-Est d’Italia, aree in cui le due banche presentano le maggiori sovrapposizioni territoriali. Le fonti ritengono probabile che la Commissione Europea accetti la proposta di UniCredit, facilitando così il via libera alla fusione.
L’Antitrust UE, che agisce come garante della concorrenza nei 27 Paesi dell’Unione, è infatti favorevole a processi di consolidamento bancario, purché siano rispettate condizioni che evitino la creazione di posizioni dominanti nei mercati locali.
In questo senso, la cessione delle filiali rappresenta un passo strategico per ottenere il consenso delle autorità regolatorie e portare avanti l’operazione. Ma la strada per l'acquisizione di BPM non è certo in discesa.
La decisione del TAR del Lazio sul ricorso presentato da Banco BPM contro la sospensione dell’OPS lanciata da UniCredit è attesa nelle prossime ore, ma sarà resa pubblica entro uno o due giorni. Lo ha riferito un funzionario del tribunale a Reuters, a margine dell’udienza odierna.
La questione riguarda la decisione della Consob del 21 maggio scorso di concedere a UniCredit una sospensione di un mese dell’offerta, inizialmente prevista in scadenza per il 23 giugno e ora prorogata al 23 luglio.
La sospensione è legata alle condizioni imposte dal governo italiano nell’ambito dell’esercizio del golden power, condizioni che UniCredit ritiene difficili da soddisfare. Per questo, la banca guidata da Andrea Orcel ha a sua volta impugnato le prescrizioni governative davanti al TAR, con un’udienza fissata per il prossimo 9 luglio.
Unicredit, l'azione ripiega su un supporto critico
Con il ribasso di martedì Unicredit si è avvicinato al supporto critico offerto a 56,35 euro dalla media mobile esponenziale a 20 giorni (già testata a più riprese dal 23 maggio). La violazione di questo sostegno farebbe temere un ulteriore affondo fino a testare a 54,32 il minimo del 23 maggio, base del potenziale doppio massimo, una figura ribassista, che i prezzi stanno disegnando dal picco del 21 maggio in area 58,40 euro. In caso di completamento della figura a doppio massimo i prezzi potrebbero scendere a ricoprire il gap del 23 aprile con base a 48,67 euro. Supporti intermedi a 54, base del gap del 12 maggio, e a 53,05, massimo del 30 aprile. Oltre area 58,50 il rischio di cali verrebbe allontanato, probabile in quel caso una ulteriore avanzata almeno fino ai 61 euro.
Stellantis reduce da un rally a Milano
Rialzo attorno ai 5 punti percentuali ieri per Stellantis, in netta contro tendenza rispetto all'indice. Sopra il riferimento il titolo anche stamane durante i primi scambi. Il gruppo ha avviato una procedura di licenziamento collettivo che coinvolge ben 610 lavoratori dislocati nell'area di Mirafiori e torinese. Previsto un incentivo all'esodo su base volontaria. Già l'anno scorso un migliaio di lavoratori aveva aderito alle uscite incentivate. Oggi nell'area di Torino sarebbero dislocati circa 10 mila lavoratori.
E' prevista per il 18 luglio l'assemblea straordinaria che delibererà sulla proposta di nomina del Sig. Antonio Filosa a amministratore esecutivo dell'Azienda, per la quale sono state pubblicate le note esplicative e l'ordine del giorno. Filosa è un veterano dell'Azienda con una comprovata esperienza maturata in oltre 25 anni di attività nel settore automobilistico. Ha guidato Stellantis sia in Nord che in Sud America oltre ad essere stato a capo della funzione Quality a livello globale.
Durante il suo mandato come Chief Operating Officer per il Sud America, ha portato il marchio FIAT alla leadership di mercato e ha poi sviluppato significativamente i marchi Peugeot, Citroën, Ram e Jeep.
Stellantis, primi segnali di risveglio del titolo
Graficamente con il rialzo di ieri il titolo Stellantis ha inviato i primi segnali di risveglio dopo aver ritracciato il 50% circa del rialzo dai minimi di aprile. I prezzi hanno accelerato al rialzo andando a chiudere il gap down lasciato aperto il 2 giugno a quota 8,952, lasciandosi alle spalle anche la media esponenziale a 50 sedute in area 8,80. Oltre 9,20 salirebbero le possibilità di un riavvicinamento ai massimi di maggio in area 9,85. Ulteriori conferme oltre 9,37 euro. L'eventuale ritorno sotto 8,80, invece, annullerebbe il tentativo rialzista prospettando il raggiungimento di nuovi minimi da inizio mese.