FTAOnline

Vaccino o tampone? Cosa serve per il nuovo super green pass!

di FTA Online News pubblicato:
4 min

Cosa è cambiato dal 6 dicembre? L’entrata in vigore del Super Green Pass cambia diverse regole, in particolare per chi non è vaccinato. Infatti, non sarà più sufficiente il tampone: ecco come funziona!

Vaccino o tampone? Cosa serve per il nuovo super green pass!

Ciò che riguarda vaccino e Green Pass, si sa, è argomento delicato. Si tratta infatti di una tematica che accende gli animi e che tiene vivo un problema che riguarda tutta la collettività: è giusto che le istituzioni spingano i cittadini a vaccinarsi?

Non vaccinarsi è una libera scelta personale o è una questione che riguarda invece tutta la collettività? Forse entrambe, ma naturalmente non è questa la sede in cui prendere posizione sull’una o sull’altra.

Più che prendere posizione, è certamente utile capire le motivazioni che hanno portato il Governo a prendere questa decisione e soprattutto è molto importante capire come funziona da quando è entrato in vigore il super green pass.

Cosa cambia per vaccinati e non vaccinati? Lo scopriamo proprio in questo articolo.

Super Green Pass: cos’è e come funziona

Partiamo dal funzionamento del Super Green Pass, entrato in vigore ormai alcuni giorni fa, in particolare a partire dal 6 dicembre. Di fatto, si tratta di una novità che riguarda solo i non vaccinati ed ora andiamo a capirne la ratio.

L’idea del Governo guidato da Mario Draghi, ex Governatore della Banca Centrale Europea, sarebbe quella di forzare la mano sui soggetti che non si sono ancora sottoposti al vaccino e che, in caso di contagio, sono quelli più a rischio.

Proprio a loro sarebbero negate alcune attività che fino a prima del 6 dicembre si potevano svolgere semplicemente se in possesso di un tampone entro le 48 ore precedenti e, in particolare, le attività sono definite secondo un criterio ormai ben noto ai più, cioè quello delle zone gialla, arancione e rossa che si basano sull’andamento dei contagi.

Il super green pass è dunque un nuovo modo di considerare il vecchio green pass base, escludendo di fatto coloro che non sono vaccinati.

Nei seguenti paragrafi vedremo quali sono esattamente le attività che non possono essere svolte senza super green pass e tutti gli altri dettagli utili rispetto al funzionamento di questo nuovo strumento.

Super Green Pass: non basta più il tampone

Per fare immediatamente chiarezza, spieghiamo esattamente la differenza tra green pass e super green pass. Il primo è quello rilasciato a coloro che hanno fatto il vaccino, che hanno un tampone negativo effettuato entro le 48 ore precedenti o che hanno contratto il Covid-19 e sono guariti.

Il super green pass, invece, lo avrà solo chi è vaccinato o è guarito. In sostanza, gli stessi soggetti escluso chi effettua i tamponi ogni 48 ore. Un criterio che ha creato parecchie discussioni, ma sulla cui ratio ci sono ben pochi dubbi.

Chi effettua i tamponi ogni 48 ore deve quindi riconsiderare la propria routine quotidiana perché ci sono delle attività che, in teoria, non può più fare.

Super Green Pass: cosa non si può più fare

Ecco ora un elenco di tutte le attività che non potranno più essere svolte da chi non ha il super green pass, ma “solo” il green pass base. Come detto, il criterio è quello delle zone colorate, in particolare della zona gialla.

Ci sono una serie di attività che non è possibile svolgere se una certa regione dovesse rientrare nei criteri previsti per la zona gialla (numero di nuovi casi settimanali, numero di ospedalizzazioni eccetera). Queste sono esattamente le stesse attività che dal 6 dicembre non si possono più svolgere se si è solo in possesso di tampone negativo.

Non si può per esempio andare ad eventi al chiuso come a teatro, ma anche allo stadio ed agli eventi particolarmente affollati, così come andare al cinema ed al ristorante al chiuso (o al bar al chiuso). Attività quotidiane che per alcuni cittadini potrebbero essere molto ricorrenti o comunque importanti e che in un certo senso causano un danno a tali soggetti.

Sarà comunque possibile recarsi sul posto di lavoro con il tampone negativo svolto nelle 48 ore precedenti, esattamente come accadeva prima del 6 dicembre, senza alcuna variazione.

Insieme a questo nuovo criterio del super green pass è intervenuto anche un nuovo obbligo vaccinale di terza dose (la cosiddetta dose “booster”) per specifiche categorie di lavoratori, a partire come sempre dai sanitari.

Per tutti gli altri cittadini, ad oggi, non è previsto alcun obbligo vaccinale, anche se il funzionamento del green pass (ormai diventato super green pass) va proprio in quella direzione ed è ormai piuttosto evidente.

Super Green Pass: tra prudenza e dose “booster”

Tutte queste decisioni del Governo Draghi arrivano in concomitanza con un lento ma costante aumento dei contagi, cioè con una crescente apprensione da parte dell’Esecutivo nei confronti di ciò che potrebbe succedere nel prossimo futuro.

Sarà necessario ritornare alle restrizioni a cui ci siamo abituati fino a qualche mese fa? Le zone gialle torneranno ad essere considerate? La risposta è un timido ma probabile sì, perché l’Italia non può permettersi di dover adottare più avanti misure più radicali e, piuttosto, è più coerente agire subito.

In questa scelta rientra anche la spinta verso la terza dose, o dose “booster”, cioè la terza vaccinazione per i cittadini che si sono già vaccinati negli scorsi mesi (prima dose + richiamo) e che potrebbe portare ad una maggiore immunizzazione della popolazione.