Amplifon, un'operazione rilevante in Germania incoraggia il settore

di FTA Online News pubblicato:
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Pirelli, l'assemblea approva bilancio e dividendo nonostante l'opposizione di Sinochem

Amplifon, un'operazione rilevante in Germania incoraggia il settore

Seduta al rialzo giovedì per Amplifon. Il titolo ha guadagnato in controtendenza l'1,04% a 21,32 euro dopo avere oscillato tra 20,89 e 21,38 euro. Oggi, durante i primi scambi l'azione subisce il cattivo sentiment dei mercati con un -2,44% a 20,8 euro.

Demant ha annunciato l'acquisizione di Kind, importante catena retail di apparecchi acustici con 650 punti vendita, di cui circa 600 in Germania, dove vanta una quota di mercato vicina al 9%. L’operazione consente a Demant – finora marginale in Germania – di rafforzare significativamente la propria presenza, portandosi a oltre 900 negozi nel Paese e superando il 10% di quota di mercato, avvicinandosi così ai principali operatori: Sonova (14%), Amplifon (10%) e Fielmann (5%).

Kind è stata valutata € 700 milioni (pari a 2,3x EV/Sales attesi nel 2026), in linea con i multipli di operazioni simili (come Audionova) e con il multiplo di mercato di Amplifon. L’obiettivo indicato da Demant è un contributo ai ricavi di gruppo di € 300 milioni nel 2026, con margini EBIT a doppia cifra media (mid-teens), prima di sinergie e costi straordinari.

Per Amplifon, il deal non rappresenta un rischio competitivo diretto. AMP ha già una posizione consolidata in Germania, con circa 700 negozi e ricavi stimati a €250 milioni, ed è reduce da una strategia di acquisizioni regionali mirate che ha portato a un margine EBITDA superiore al 20%. Inoltre, Kind non era un target strategico prioritario per Amplifon, che ha ribadito l’intenzione di concentrare capitali e risorse in mercati ritenuti più rilevanti, come gli Stati Uniti.

Demant appare invece l'acquirente naturale, sia per l'esposizione di Kind ai suoi prodotti, sia per il forte potenziale di espansione della propria quota in Germania. L'operazione riflette anche fiducia nel ritorno alla crescita strutturale del mercato europeo, con una stima di crescita sostenibile per Kind nel medio termine tra il 4% e il 6%.

In sintesi, si tratta di un’operazione coerente con le strategie dei player coinvolti.

Amplifon continua a ricevere valutazioni positive dagli analisti, confermandosi uno dei titoli più interessanti nel settore healthcare europeo.
Equita Sim conferma la raccomandazione BUY, con target price a 29,00 euro.
Mediobanca Research ha reiterato la raccomandazione Outperform con prezzo obiettivo a 30 euro, evidenziando la solidità della strategia finanziaria della società.

Amplifon ha infatti avviato la prima tranche del programma di buyback da 100 milioni di euro, con un tetto massimo di 21.428.077 azioni, nell’ambito di un piano complessivo da 150 milioni. L’obiettivo è duplice: flessibilità nella gestione del capitale e miglioramento del rendimento per gli azionisti, sfruttando le attuali valutazioni di mercato relativamente basse.

Anche Banca Akros conferma la raccomandazione Buy, con un target price a 25 euro, ponendo l’accento sull’innovazione di prodotto. Il lancio imminente del nuovo dispositivo Ampli-mini AI, dotato di funzionalità avanzate di intelligenza artificiale, segna un passo importante nel miglioramento dei risultati clinici per i pazienti. Il prodotto sarà distribuito già da questo mese nei principali mercati europei, Australia e Nuova Zelanda, rafforzando il posizionamento tecnologico di Amplifon.

In sintesi, Amplifon dimostra una strategia bilanciata tra ritorno al capitale, innovazione tecnologica e crescita internazionale, elementi che continuano a sostenere una visione costruttiva sul titolo da parte del mercato.

Amplifon, il titolo si porta sopra la media esponenziale a 100 sedute

Amplifon sta attraversando una fase graficamente interessante: i prezzi ieri hanno superato la media mobile esponenziale a 100 giorni, passante ora come supporto a 20,90 euro, mentre i massimi di giornata, a 21,38, si sono scontrati con il 50% di ritracciamento del ribasso dal top di febbraio. In caso di rottura di area 21,40 il successivo banco di prova sarà il test di area 23. Solo oltre quei livelli sarebbe lecito parlare di una vera e propria inversione di tendenza rispetto al ribasso dal massimo di giugno 2024. Discese al di sotto di area 20,50 metterebbero in discussione il segnale di forza inviato con la rottura della media a 100 giorni. Sotto area 19,50 rischio poi di discese fino ai 18 euro almeno.

Pirelli, ieri un segnale di stabilità dai via libera in assemblea

Appena sotto il riferimento Pirelli (-0,42%), che oggi durante i primi scambi accusa il pessimismo dei mercati con un -1,62% a 6,06 euro.

Ieri si è svolta l'assemblea del gruppo, alla quale ha partecipato l'86,27% del capitale sociale, che ha approvato bilancio e dividendo, nonostante il voto contrario di Sinochem (37,015% del capitale) in rotta con il consiglio di amministrazione che ha stabilito la mancanza di un controllo del socio cinese su Pirelli dopo le ultime previsioni del golden power. Il via libera degli azionisti conferma questo possibile orientamento teso a scongiurare i rischi di sanzioni importanti negli Stati Uniti.

L'esercizio 2024 si è chiuso con un utile netto consolidato di 501,1 milioni di euro che ha portato a deliberare un dividendo pari a 0,25 euro per azione che andrà in pagamento il prossimo 25 giugno (data stacco cedola 23 giugno).

Da ricordare che nei giorni scorsi il governo italiano è apparso freddo nei confronti delle richieste del vice presidente esecutivo, Marco Tronchetti Provera, di inasprire le restrizioni imposte al socio cinese Sinochem, che al momento si oppone a fare un passo indietro per risolvere il problema del mercato statunitense. Intanto Camfin ha ulteriormente incrementato la partecipazione dal 27,3% al 27,41%, consolidando la propria posizione di secondo socio dopo Sinochem.

Pirelli, segnali di miglioramento del grafico

Il grafico del titolo Pirelli mostra segnali di miglioramento nelle ultime settimane, che hanno permesso il ritorno al di sopra di area 6,00 ed il superamento della parte alta del canale che andava contenendo i corsi da maggio 2024, riferimento ora poco oltre quota 6,00. Il gap up lasciato aperto a metà maggio a 5,816 euro potrebbe frenare l'ascesa dei prezzi nel brevissimo, cercando di attrarli verso di se prima di un nuovo impulso rialzista. In tale ottica la permanenza al di sopra di quota 6,00 appare strategica per tenere vive le possibilità di un ulteriore scatto in avanti che oltre 6,35 proietti obiettivi a 6,73 e 7,00 euro circa. Sotto quota 6,00 invece via libera alla copertura del citato gap, target successivi a 5,70 e 5,50 euro.