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Wall Street in rosso, i timori di Home Depot e Walmart influenzano i mercati finanziari

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
5 min

Wall Street in rosso, pesano i risultati di Walmart e Home Depot e l'escalation delle tensioni in Ucraina. Oggi i verbali della Fed catalizzeranno l'attenzione dei mercati.

Wall Street in rosso, i timori di Home Depot e Walmart influenzano i mercati finanziari

Home Depot in forte calo, profitto atteso in calo

Moderato calo in avvio per il future Eurostoxx 50. Il Nasdaq (NASDAQ) ha chiuso ieri in calo del 2,5% circa, ma il future stamattina segna un lieve aumento. L'andamento negativo di Wall Street, influenzato dalle prospettive caute sui consumi di Walmart e Home Depot, non ha permesso un recupero nel pomeriggio.

Home Depot (NYSE:HD) ha registrato una forte caduta di oltre il 7% dopo che ha deluso le stime sulle vendite del quarto trimestre e ha previsto un profitto annuale inferiore alle aspettative a causa dei maggiori costi delle filiere.

Walmart prevede di registrare utili per l'anno fiscale 2024 tra 5,90 e 6,05 dollari per azione, che sono inferiori alle stime degli analisti di 6,50 dollari per azione, secondo i dati di Refinitiv.

La chiusura è stata pesante a New York: il Dow Jones ha perso il 2,06% a 33.130,38 punti, il Nasdaq il 2,49% a 11.493,55 punti, mentre lo S&P 500 ha perso il 2% a 3997,38 punti.

Putin sospende partecipazione a Start

A pesare sulle borse anche l'escalation delle tensioni relative alla guerra in Ucraina, con il presidente russo Putin che ha sospeso la partecipazione di Mosca al programma di controllo delle armi nucleari Start, insieme all'incertezza sulla politica monetaria delle banche centrali, hanno portato a un nuovo calo dei listini azionari.

Alle 20:00 escono i verbali Fed

Gli investitori sono molto nervosi in attesa dei verbali della Federal Reserve sull'incontro dello scorso primo febbraio, che saranno pubblicati oggi. Gli analisti si aspettano che la Fed continui ad aumentare i tassi di interesse e li mantenga elevati per un periodo più lungo del previsto, anche ben oltre il 5%.

Questo sta alimentando la paura di una recessione tra gli investitori, che sono particolarmente ansiosi riguardo alla situazione economica attuale.

Anche le altre banche centrali si muovono

La Reserve Bank of New Zealand ha annunciato un aumento del tasso di interesse del 50 punti base al 4,75%, in linea con le aspettative.

Naoki Tamura, membro del consiglio della Banca centrale del Giappone, ha dichiarato che la politica monetaria attuale è appropriata per le condizioni macroeconomiche attuali, ma in futuro potrebbe essere necessario rivedere la struttura per tener conto dell'andamento dell'inflazione.

Aumentano i rendimenti dei bond

Gli indici PMI di S&P Global hanno fornito indicazioni sull'andamento dell'economia, il che ha portato il rendimento del Treasury Note (ZN) al 3,95%, con un aumento di 12 punti base rispetto alla chiusura di venerdì. In particolare, il rendimento del titolo a due anni è arrivato ai massimi dal 2007.

Sotto tensione anche i titoli europei. Lo spread tra BTP e Bund è aumentato alla chiusura in un contesto di incremento dei rendimenti della curva euro, a seguito delle attese per un ulteriore aumento dei tassi da parte della Bce in base ai dati positivi sulla congiuntura economica europea diffusi ieri.

Il differenziale di rendimento tra il BTP decennale benchmark e il pari scadenza tedesco si è attestato a 193 punti base, rispetto ai 187 punti base della chiusura precedente. Inoltre, il rendimento del BTP decennale benchmark è aumentato al 4,47% dalla posizione del 4,33% alla chiusura della vigilia.

Indici PMI Usa ed Euro in miglioramento

A febbraio, la stima preliminare dell'indice PMI manifatturiero degli Stati Uniti è migliorata da 46,9 a 47,8 punti, superando le attese degli analisti (47,2 punti), ma rimanendo al di sotto della soglia dei 50 punti che separa la contrazione dall'espansione.

L'indice PMI per i servizi è cresciuto da 46,8 a 50,5 punti (consensus 47,3), mentre l'indice PMI composito è cresciuto da 46,8 a 50,2 punti (stima 47,5). I dati di febbraio hanno indicato una stabilizzazione dell'economia del settore privato degli Stati Uniti, con un leggero aumento dell'attività commerciale rispetto a gennaio. La ripresa del dato principale è stata trainata dal settore dei servizi, mentre l'attività manifatturiera ha continuato a registrare una contrazione della produzione.

Gli indici Pmi dell'Eurozona, realizzati presso i responsabili acquisti delle grandi aziende, hanno confermato il recupero del settore servizi, mentre il settore manifatturiero è stato frenato dall'aumento dei tassi. Nonostante ciò gli operatori finanziari sono convinti che lo spettro di una recessione sia stato evitato, anche se permangono alcune incertezze legate al comportamento degli istituti monetari che potrebbero causare un rallentamento eccessivo dell'attività economica.

L'attività manifatturiera europea è peggiorata nel mese di febbraio, con l'indice Pmi manifatturiero flash che è sceso a 48,5 da 48,8 in gennaio.

Tuttavia, l'indice della produzione manifatturiera è salito a 50,4 punti da 48,9 in gennaio, al massimo da nove mesi.

Inoltre, l'indice composito è migliorato a 52,3 punti (rispetto ai 50,3 del mese precedente), grazie all'andamento positivo dei servizi (che sono saliti a 53 da 50,8).

Future Eurostoxx 50 su supporto

Il future Eurostoxx 50 ha toccato con i minimi di ieri a 4215 la media mobile esponenziale a 20 giorni, che è al rialzo (ovvero al di sotto dei prezzi) dal 3 gennaio.

Una violazione, confermata in chiusura di seduta, di area 4215 segnalerebbe l'avvio di una fase correttiva del rialzo visto da inizio anno. Primo supporto a 4110, media esponenziale a 50 giorni, poi a 4037, massimo del 13 dicembre.

Dal superamento di area 4265 potrebbe invece scaturire un nuovo test dei massimi di metà mese a 4323. Resistenza successiva a 4380 circa.