Aberdeen Investments - Le small cap globali in rally dopo il "Liberation Day"
pubblicato:Secondo un'analisi condotta da Aberdeen Investments, dal 2 aprile 2025 – data ribattezzata "Liberation Day" in riferimento all'annuncio dei nuovi dazi da parte del Presidente Trump – le società a bassa capitalizzazione hanno sovraperformato le large cap su scala globale e in tutte le principali asset class. Nel Regno Unito, in particolare, le small cap hanno registrato una sovraperformance di ben 9,78 punti percentuali rispetto ai titoli a maggiore capitalizzazione, un dato che potrebbe segnalare l'inizio di un trend di più lungo termine.
Con l'Amministrazione Trump che continua ad annunciare nuovi dazi verso i partner commerciali e un quadro di incertezza negli Stati Uniti destinato a persistere, le small cap sembrano aver mostrato una maggiore resilienza alle recenti notizie macroeconomiche. I dati mostrano che il divario di performance più marcato dall'inizio di aprile si è registrato nel Regno Unito: l'indice MSCI UK Smaller Cap ha generato un rendimento cumulato del 12,7%, contro il 2,99% dell'indice MSCI United Kingdom, con una differenza di 9,78 punti percentuali. In Europa, l'indice MSCI Europe Small Cap ha sovraperformato il MSCI Europe GR di 7 punti percentuali (9,88% contro 2,66%), mentre in Asia l'indice MSCI Asia ex Japan Small Cap ha reso il 18,05%, rispetto al 12,70% dell'indice MSCI Asia ex Japan. Anche nell'indice MSCI Japan, le small cap hanno superato le large cap (10,51% contro 7,27%).
Negli Stati Uniti, invece, la situazione è stata più equilibrata: il Russell 2000 e l'S&P 500 hanno registrato rendimenti simili nello stesso periodo (rispettivamente +10,76% e +10,91%).
Osservando un orizzonte temporale più esteso, emerge che l'indice MSCI Asia ex Japan Small Cap ha sovraperformato il relativo indice large cap di 7,03 punti percentuali su cinque anni e di 0,47 punti su dieci anni. Su un orizzonte di 15 anni, l'MSCI Europe Small Cap ha reso il 5,92% contro l'1,81% dell'MSCI Europe, con una differenza di 4,1 punti percentuali. Negli altri mercati analizzati, questo non è stato il caso. A sostenere la crescita delle small cap sono state, in particolare, politiche monetarie accomodanti, e misure volte a incentivare la sostituzione delle importazioni con la produzione domestica, a fronte della deludente crescita dei ricavi tra i titoli a maggiore capitalizzazione.
Commentando i risultati dello studio, Kirsty Desson, gestore del fondo abrdn Global Smaller Companies, ha dichiarato:
"Molti investitori saranno sorpresi dalla recente forza dei titoli a bassa capitalizzazione. In alcune aree geografiche – in particolare le small cap europee e asiatiche (escluso il Giappone) – questo trend rappresenta in realtà la continuazione di un fenomeno pluriennale. Ciò che distingue i movimenti attuali – e che ci porta a ritenere che la sovraperformance delle small cap rispetto alle large cap possa continuare – è semplice: diversificazione, sia geografica che per asset class.
Le modifiche di policy, e i conseguenti impatti su valute e utili societari, stanno creando incertezza negli Stati Uniti proprio mentre le large cap americane rappresentano una delle asset class più sovraesposte nei portafogli globali. Allo stesso tempo, fuori dagli Stati Uniti la crescita sta riprendendo vigore. In Giappone proseguono le riforme aziendali, mentre in Germania è in atto un importante piano di spesa: due motori potenti per la crescita. Ci aspettiamo quindi che la diversificazione geografica continui a produrre benefici.
Oltre alla riallocazione regionale, anche la diversificazione per asset class potrebbe acquistare slancio. Le small cap tendono a essere più orientate ai mercati domestici rispetto alle large cap, e quindi meno esposte agli effetti dei dazi. Questo contribuisce a spiegare i differenziali di rendimento registrati dagli indici benchmark a partire dal Liberation Day. A ciò si aggiunge il beneficio derivante dai recenti tagli dei tassi in alcune regioni, e previsioni di crescita degli utili per l'indice ACWI Small Cap superiori rispetto a quelle degli indici large cap.
Alla luce di queste promettenti prospettive di crescita, gli investitori non possono più ignorare il divario di valutazione tra indici small e large cap. Le società a bassa capitalizzazione stanno attualmente scambiando con uno sconto rispetto alle large cap ai massimi degli ultimi vent'anni.
In sintesi, riteniamo che le small cap offrano un'opportunità di investimento interessante e tempestiva, con il potenziale per proseguire su questo trend positivo."
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