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Apple va ben oltre il metaverso e lancia il visual computing

di Raffaele Rovati pubblicato:
3 min

Apple non nomina neppure il metaverso. La parola d'ordine per i suoi visori Vision Pro è visual computing. Una scommessa di lungo periodo per il chief executive Tim Cook.

Apple va ben oltre il metaverso e lancia il visual computing

Come previsto lunedì 5 giugno Apple ha presentato i suoi visori per realtà mista, che non si chiamano Reality Pro bensì Vision Pro. E il nome dice molto sulla nuova scommessa di Cupertino.

Apple oltre il metaverso. Per i Vision Pro parola d'ordine è visual computing

Nella presentazione il chief executive Tim Cook non nomina neppure il metaverso. Parla di "tecnologia spaziale". La nuova frontiera di Apple è il visual computing. Ci vorranno anni.

I Vision Pro costeranno 3.499 dollari, debutteranno in Usa solo nel 2024 e non sono ancora stati approvati dalla Fcc (U.S. Federal Communications Commission, l’autorità Usa delle comunicazioni).

La differenza con il metaverso di Facebook tutta nell'ecosistema di Apple

Come già sottolineato dagli analisti la differenza tra il metaverso di Facebook (Meta Platforms), e dei suoi visori Quest, e i Vision Pro sta tutta nell'ecosistema di Apple: hardware, software, contenuti.

Cupertino ha mostrato come si possano fare tutte quelle cose che normalmente si farebbero attraverso un pc (uno smartphone o un televisore), semplicemente attraverso le lenti dei nuovi Vision Pro.

Ci hanno provato già Microsoft con Kinect e Alphabet con i Google Glass

Ci sono stati tentativi di andare oltre l'hardware. Nei videogiochi Microsoft ci ha provato con Kinect. Da oltre un decennio Alphabet commercializza i Google Glass, senza particolare successo.

La scommessa di Apple deriva da uno sviluppo tecnologico finora mai visto, a livello commerciale, basato su sensori e comandi vocali, in grado di rendere inutili le tradizionali periferiche.

La realtà dei Vision Pro di Apple è quella mista non quella virtuale "da nerd"

Apple non ha parlato di metaverso perché i suoi Vision Pro vogliono essere un ampliamento dei sensi non limitato alla realtà virtuale, finora tutt'altro che accattivante, ma focalizzato sulla realtà mista.

Grazie ai Vision Pro si possono visualizzare e gestire programmi per ufficio o immergersi in un evento sportivo o un film come mai prima. I Vision Pro sono la nuova frontiera dell'intrattenimento.

Rivoluzione Apple anche per l'intrattenimento. Sul palco sale anche Disney

Non a caso sul palco della Worldwide Developers Conference (Wwdc) è salito anche il chief executive di The Walt Disney Company Bob Iger, amico di lunga data dello scomparso Steve Jobs.

Iger ha anticipato che quando i Vision Pro debutteranno avranno anche lo streaming di Disney+. "La piattaforma ci consentirà di portare Disney ai suoi fan in modi prima impossibili", ha spiegato.

I Vision Pro potrebbero aiutare Facebook. Non competono sullo stesso piano

E i Vision Pro potrebbero anche dare una mano al metaverso di Meta, visto che non competono sullo stesso piano. La realtà virtuale è rimasta di nicchia anche per il suo essere da "nerd".

Apple, con i Vision Pro, punta a rivoluzionare davvero la tecnologia di massa. Per tutti gli utenti, per il lavoro e l'intrattenimento. Lasciando spazio anche al metaverso di Mark Zuckerberg.

Come nota Therese Poletti di MarketWatch, è facile prevedere che i Vision Pro siano attraenti per architetti, ingegneri, artisti, o per i passeggeri di un aereo che vogliano isolarsi dall'ambiente esterno.

"Visto il prezzo elevato riteniamo consegne iniziali a circa 150.000 unità per il primo anno e intorno al milione nel secondo a prezzi inferiori", ha commentato Dan Ives, analista di Wedbush Securities.

Bisognerà aspettare anni per sapere se i Vision Pro saranno un successo

Bisognerà aspettare per sapere se i Vision Pro saranno il più grande successo di Cook, da quasi 12 anni al timone di Apple senza avere lanciato un prodotto in grado di competere con i trionfi di Jobs.

Apple, scrive ancora Poletti, ha presentato un device che potrebbe essere davvero rivoluzionario forse persino più di quanto è stato l'iPhone ma la strada per dimostrarlo è ancora lunga e ardua.